Uscì dopo una buona oretta di conversazione con Austin.
Scendo nella Hall e saluto Anna con un abbraccio
-torna a trovarci a New York! Sasha si sente sola!- mi urla
-oh dille di alzare il culo, tirare fuori le palle e venire da me!- dico mentre continuo a camminare verso l'uscita. Sasha, la ragazza più ubbidiente e piena di principi che io conosca ma sa come divertirsi anche senza dover trasgredire le regole.
-mi dicono che sei stata premiata miss eleganza 2015- mi prende in giro Troy
- spiritoso- gli faccio una smorfia
-ah è così? Inizia a correre va!- sta volta non faccio lo stesso errore della volta precedente e inizio a correre. Dopo un paio di metri ci ritroviamo al parco
-Presa!- urla prendendomi da dietro
-stronzo! Non vale tu giochi a football!- mi lamento dimenandomi dalla sua presa
-piccola, non riesci a perdere- sbuffo infastidita e mi arrendo affranta dalla sua vincita
-Principessa dobbiamo andare- mi dice facendomi così riprendere dal mio stato di trance in cui mi ero ritrovata dopo essermi persa tra le mie mille paranoie. Non volevo tornare a casa, ma non perché volessi stare con lui sia chiaro.
-mmh- mugolai alzandomi e andando verso la fermata dell'autobus
-come mai così silenziosa! Ti manca il tuo Luke- sfotte il coso tornando idiota
-no- non mi lamentai e non potetti neanche dire di essere stanca dato che non era vero. Anche se lui non lo sapeva, aveva detto una cosa vera: mi mancava da morire Luke Sasha Anne e tutti gli altri, forse erano stati i miei unici veri amici ma come si vuol dire "gli amici vanno e vengono" e io non starò a rimuginare sul passato, non voglio.
-no ti prego non voglio stare con una ragazza depressa!- si lamenta cercando di ammorbidire l'atmosfera
-senti coso finiscila! Io ho solo risposto alla tua domanda, e perché tu lo sappia sono la ragazza più solare di questa terra- dico soddisfatta cacciando via tutti i pensieri negativi. È vero cercavo sempre di essere forte e solare davanti agli altri, mi faceva sentire sicura.
-bah sarà principessa- ed ecco che torna alla carica con i soprannomi
-Troy smettila di chiamarmi così- gli ordino senza alcun motivo, perchè a dir la verità non mi da fastidio ma mi sembrava giusto dirglielo.
-così come?- dice fissandomi negli occhi e alzando le sopracciglia
-e anche di fare questo- questo si, questo era fastidioso
-cosa?- lo rifà
-daiii- mi lamento ridendo
-io non capisco- lo rifà cosi io rido ancora e distolgo lo sguardo ignorando il ragazzo affianco a me.
-sei un coso idiota- gli dico mentre scendo davanti a casa mia e lasciandolo alle spalle
-ehi non mi saluti tipa che non sa dare i soprannomi?- mi giro vedendo l'autobus partire e lui sul marciapiede. È davvero idiota allora.
-pensavo andassi via con l'autobus- dico un po' confusa e facendo finta di essere triste – e i miei soprannomi sono meravigliosi- ribatto al commento di prima
-non è vero, e abito qui vicino- annuisco per poi far calare un silenzio imbarazzante
-dai vieni qui a salutarmi!- dice aprendo le braccia, rido per poi indietreggiare schifata
-stammi lontano- gli dico mettendo le braccia davanti
-dai solo un piccolo abbraccio al ragazzo che ami più di tutti- si avvicina
-troy sono seria stammi lontano- gli ripeto cercando di essere decisiva ma fallendo miseramente
-troppo tardi- mette fine alla distanza avvolgendomi in un abbraccio in cui io cercavo di liberarmi.
-questo può essere considerato pressione psicologica su Holly!-dico, poi si stacca
-Troy!- una voce lo chiama così mi saluta di fretta e attraversa la strada per andare dal ragazzo.
-mamma sono a casa!!!- urlò buttandomi sul divano stanca data la giornata impegnativa
-ciao Holly- mi saluta l'uomo che credo sarà il mio prossimo papà, illuso non durerai neanche due mesi sei troppo giovane
-ciao Ian- lo saluto cordialmente, ormai tanto vale abituarsi ad averlo attorno. Se non puoi combattere il nemico combatti con il nemico.
-oh ciao amore come mai così tardi? Ecco a te lo zucchero- lo zucchero?
-ero in giro con amici-rispondo in fretta –ma scusa tu vieni fin qua per prendere lo zucchero? Non puoi prenderlo dalla tua vicina?- chiedo ancora un po' confusa
-siete voi le mie vicine- okay , questo complica le cose.
-abita qui di fianco con suo nipote- risponde mia madre vedendomi in difficoltà
-e perché io non vi ho mai visti? Cioè se siete i nostri vicini- chiedo a mo di detective
-io sono sempre qui e tu e mio nipote siete sempre fuori!- si lamenta
beh pensa che se fossimo sempre a casa non potresti pomiciare con mi madre- ridiamo tutti e tre anche se fra lui e mi mamma nasce un leggero imbarazzo
-Ciao Ian- dice mia mamma una volta fatta finire la risata al quanto imbarazzante
-ciao Grace e ciao Holly!- agita la mano per salutarci e torna casa
-mi piace- dico aiutando mamma a sparecchiare
-anche a me- dice in tutta onestà
-okay, solo vedi di stare attenta, voglio almeno finire l'anno- dico sarcastica anche se sono seria
-lo so amore, mi dispiace per tutto questo andare e venire-
-solo andare- la correggo
-ma tua mamma è disagiata più di te- finisce la frase un leggero sorriso gli compare in volto –ora vai a vedere la tua cameretta su su!- mi incita lei
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My life is imperfect
Teen Fictionmi baciò, appoggiò le sue labbra sulle mie e lasciò che il mio cuore, non ancora pronto a tutto ciò, potesse iniziare a battere con se volesse uscire fuori. Confusione. Nella mia testa si crea confusione. Ma quel bacio cosi voluto, cosi desiderato...