CAPITOLO 41

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MATTIA
Mi sveglio e non vedo nessuno nel letto, mi giro e vedo l'ora della sveglia sul comodino che segna le 7:15.
Mi alzo e scendo in cucina, oh ecco dove erano tutti.
M(mamma),R,M: Giorno
Io: Ciao
M: Ti ho fatto il latte
Annuisco ancora assonato e prendo posto accanto a Emma
Io: Gaetano?
E: È in camera sua
Io: Ah c'ha pure a camera sua?
M: Sì
R: Uffa però voglio vederlo
Io: No
Mi fa la linguaccia e ridiamo, facciamo colazione e siccome sono già tutti vestiti vado in camera a prepararmi.
Doccia veloce, jeans, maglietta maniche corte, felpa nera della zen modalità gue pequeno, cappellino di lana perché piove e ormai è ottobre, zaino in spalla e scendo.
Saluto mamma ed esco di casa dove trovo Emma davanti alla macchina che parla con Rebecca.
Io: Ci sono
E: Salutami che poi fino a oggi stop
Io: Mmh che stress
Le tengo i fianchi e si appoggia alla portiera, la guardo sorridendo e poi la bacio, gli animi si scaldano quando le nostre lingue si toccano e quando infila le mani tra i miei capelli, sto per premerla contro la portiera quando mi ricordo che Rebecca sta guardando tutto.
Mi stacco, do un bacio a stampo a Emma e mi allontano di un passo.
Io: Ciao
E: Ciao
Sale in macchina e va via, io raggiungo Rebbi davanti al cancello e ci incamminiamo verso scuola.
Io: Allora con Cri?
R: Tutto bene
Io: Posso chiederti una cosa?
R: Certo
Io: Avete già fatto...
R: Se ti dico la verità cosa succede?
Io: Niente, sono più contento, ormai hai 17 anni, quasi 18 quindi sei abbastanza grande per decidere
R: Sì l'abbiamo già fatto
Inizialmente rimango spiazzato ma poi le sorrido e l'abbraccio
Io: Ti vojo bene
R: Anche io
Iniziamo a parlare del più e del meno fino a quando non arriviamo a scuola.
Entriamo e ci dividiamo, di Emma nessuna traccia.
Raggiungo il punto di ritrovo e vedo solo Tudisca, ma che cazzo?
Mi siedo e mi si siede accanto.
L (luca): Ciao
Io: Ciao
L: come va?
Aggrotto la fronte, perché mi parla?
Io: Bene
L: Immagino
Io: Cosa scusa?
L: Non scopi più in questi giorni?!
Mi alzo
Io: Che cazzo stai dicendo?
Ride.
Io: Oh
L: Emma è venuta a letto con me, l'ho obbligata
Io: Con te? Hahahaha certo
L: Giuro, le ho fatto vedere le dimensioni del mio pene e subito ha aperto la bocca
Sono diventato nero dalla rabbia, tra poco lo ammazzo di botte.
Lo prendo per il colletto e lo tiro su, fortunatamente o forse no arriva Riki che mi leva da Luca.
R: Oh che succede qui?
L: Mi vuole picchiare
R: Bellegrandi con me SUBITO
L: Vengo anche io
R: NO, TU VIENI DOPO
Riki mi tira per un braccio, sono incazzato nero.. tutte le parole di Luca mi passano per la mente, Dio che schifo.
Mi porta in una stanza e giuro che se non spacco qualcosa spacco Luca.
R: Che cazzo combini? MATTIA
Io: VAFFANCULO Scaravento una sedia per terra e quando sto per tirare un pugno ad un quadro si mette in mezzo Riki e mi blocca.
R: Fermo, calmati
Io: Dovevo ammazzarlo
R: CALMATI
Mi libero dalla sua presa e mi tiro i capelli dal nervoso, ho gli occhi bagnati, devo spaccare qualcosa.
R: Cos'è successo
Io: Devo spaccare qualcosa
R: Vieni
Mi afferra per un braccio e passiamo davanti al corridoio che ora straborda di gente, Luca mi guarda e sorride, cerco di saltare li addosso ma Riki mi prende e mi trascina di peso in palestra.
R: CALMATI
R: MATTIA CAZZO
Arriviamo in palestra e prende due guantoni, me li tira.
R: Togliti la maglia e mettiteli
Obbedisco.
Riki appende un sacco ad una corda
R: Colpisci, fa finta che sia Luca
Colpisco con un destro e Riki ride, che cazzo ride?
R: Sai fare solo questo? Ci credo che Luca ride di te
Colpisco ancora. Mi sta facendo incazzare ancora di più
R: Andiamo Mattia fai schifo
Inizio a colpire il sacco ripetutamente
R: Colpisci, più forte, fai schifo Mattia
R: Che cazzo è quello?
R: COLPISCI
R: DESTRO,SINISTRO,DESTRO
R: COLPISCI
R: INCAZZATI
R: COLPISCI
R: SOLO QUESTO? Colpisci
Sono quasi morto
R: Se colpisci così Emma ti sputerà in faccia
Questo non doveva dirlo, ho gli occhi fiammeggianti di rabbia, tiro un cazzottone al sacco che si buca ed esce della sabbia a poco a poco, ho le lacrime agli occhi, sono tutto sudato.
Mi accascio a terra e mi levo i guanti.
Io: Vaffanculo
R: Che ?
Lo ripeto alzando la voce
R: Non ho capito Mattia
Io: VAFFANCULOOOOO
Lo urlo con tutta l'energia che mi rimane e poi rimango lì disteso per terra con Riki seduto accanto a me per non so quanto tempo


EMMA E BRIGADove le storie prendono vita. Scoprilo ora