capitolo 47

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MATTIA
Bello, davvero
Una bella merda.
Fanculo.
Fanculo a me, a sabrina, a Emma.. no a emma no.
vaffanculo a tutti.
Fanculo a Luca
Fanculo a Riki che mi ha fatto incazzare per niente.
E fanculo pure a mia sorella che rompe il cazzo con quel frullatore.
Io: Hai finito?
R: Madó ma che c'hai oggi?
io: me da fastidio sto rumore
R: E a me dai fastidio tu pensa
Il mio cuore perde un battito, salgo senza dire una parola, mi chiudo in camera e piango.
Piango.
WOW.
Io non posso piangere, sono forte eppure non riesco a far nient'altro, vedo solo lacrime e sento solo bagnato, umido.
Ho sempre odiato il bagnato.
E ora odio me e queste stupide lacrime che non si fermano.
Perché deve essere tutto così difficile...
Perché la gente non si fa mai i cazzi propri? Perché Luca deve impicciarsi? Cosa gliene frega a lui se sto con Emma? Cosa frega a sabrina se amo la mia prof? È come se io impedissi a lei di non amare suo marito perché fanno lo stesso lavoro.
Che cazzo.
Bussano alla porta.
M: Matti
È mia madre.
Non rispondo.
Ribussa.
Richiama.
Mi tappo le orecchie.
Niente.
Io: Che vuoi?
M: Posso entrare?
Io: No
M: Va bene. Buonanotte tesoro mio
Tesoro mio.
Piango ancora di più.
Tesoro mio.
Mi scappa un sorriso circondato da lacrime.
Mi ricordo quando mi chiamava così, la mia mamma.
Ero piccolino e ogni volta che mi facevo male e piangevo mi chiamava così è poi andavo a dormire con lei.
Posso farlo ancora.
Mi asciugo le lacrime, esco dalla mia camera e arrivo in quella di mia mamma.
M: Matti hai bisogno?
Io: Posso dormire con te?
Sorride.
M: Come da piccolo?
Annuisco.
M: Vieni piccolo
Mi rannicchio contro di lei e sento il calore e l'amore della mamma.
M: Che succede?
Io: Io ed Emma abbiamo rotto. Doveva scegliere o me o il lavoro.
M: Shhh dormi dai, passa tutto Matti

EMMA E BRIGADove le storie prendono vita. Scoprilo ora