33.Innamorata

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Quel bacio aveva cambiato pienamente la mia vita da capo a piedi,ero rimasta immobbile davanti la porta d'ingresso senza muovere neanche un muscolo,non riuscivo a capire più niente,non riuscivo a capire bene il motivo di quella sua azione così improvvisa,per la prima volta non sono riuscita a poterlo fermare,il bello era che nemmeno mi aveva bloccata dai polsi,come faceva ogni volta prima di baciarmi.
La mia testa era in uno stato confusione,non sapevo più cosa pensare,mi trovavo in una situazione davvero critica,che dovevo riuscire a risolvere prima o poi,con il passare del tempo"Ma come?Come potevo aver fatto cambiare i miei sentimenti tutti in una volta?Non sono più,neanche sicura di amare Manuel,forse stavo per innamorarmi di David?Ma così tutto d'un tratto era impossibile"pensai,tirandomi i capelli dalla rabbia e dal tormento che provavo in quel momento.

Per la prima volta,dopo quel bacio,successo pochi attimi fa,ho iniziato a sentire dentro di me le farfalle allo stomaco,ho iniziato a sentirmi libera,come se un peso sia uscito tutto dun'tratto dalla mia vita,forse quel peso dentro di me,era proprio quell'amore immagginario che provavo nei confronti di Manuel,forse finalmente,la mia testa aveva appena rotto,questa sorta di catena che mi teneva legata,questo pensiero che mi tormentava ogni giorno che passava,quest'amore impossibile tra noi due.Questa sorta di amore platonico che avevo costruito dentro il mio cervello,senza un fine...Quest'amore che mi aveva fatto fissare su una persona che non poteva mai essere mia,su una persona che prima o poi sarebbe andata via da me.

Era già passata un'ora,l'ora più lunga della mia vita passata a riflettere su quello che stava succedendo dentro la mia testa in quel momento,su quell'indecisione,che prevaleva nei miei pensieri e quella disperazione,che percuotevano la mia mente,"Mi ero davvero dimenticata di Manuel?Così tutto di botto?"non potevo pensare di essere stata così stupida,così cretina,da essermi innamorata così pazzamente di una persona che non poteva,nè ora nè mai,appartenere a me.
Manuel era un ragazzo davvero dolce,disponibile,sensibile e tantissime altre cose,ma una cosa era certa,non provava assolutamente niente per la sottoscritta,e credo che dovevo farmene una ragione dentro la mia testa,una ragione molto difficile da dover affrontare e capire,ma allo stesso tempo molto importante da affrontare,se dovevo farlo,era solo per il mio bene,solo per la mia felicità.
"Allora questo significa che David appartiene ad una parte della mia felicità?"non ne ero del tutto sicura,ma ero certa che quel ragazzo era disposto a dare la sua vita pur di avermi al suo fianco,e questo lo apprezzo moltissimo da parte sua,anche a David lo considero come un ragazzo molto giudizioso, sincero,ma sopratutto romantico,mi accettava per quello che ero,gli piaceva e gli piace tutt'ora quando scherzo,quando rido,quando mi vede felice,forse era proprio lui il ragazzo giusto ed io non me n'ero ancora accorta,fino ad questa sera.

Mi addormentai con le lacrime agli occhi,ma non erano lacrime di tristezza,bensì lacrime di felicità,perchè adesso ero certa che lì fuori c'era davvero qualcuno,una persona in carne ed ossa che mi amava più di ogni altra cosa,ma sopratutto ero certa che Manuel guariva al più presto da quella orrenda situazione in cui si ritrovava,e che con il passare del tempo si sarebbe fatto una vita con una ragazza che,certamente,sarebbe disposta a dargli l'anima,com'ero disposta a farlo io pur di averlo vicino a me,ma mi sbagliavo,mi ero sempre sbagliata su questo fatto,sempre!

Un "piccolo" sbaglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora