E come se il tempo si fosse fermato tutto dun tratto,volevo solo sprofondare in quell'istante..Perchè sapevo benissimo che non l'avrei mai più rivisto in tutta la mia vita,di una cosa ero sicura,non ero sola,con me c'era David,con lui stavo bene,d'altronte era il mio migliore amico,e non l'avrei cambiato con nessun altro al mondo.
Era già pomeriggio inoltrato,non parlavo,non mangiavo stavo ferma,immobile a fissare il vuoto,David mi dava da parlare ma io non rispondevo,non ne avevo la forza,avevo freddo,volevo stare da sola,volevo solo andare a casa.
-"Hey Elen,ti andrebbe una cioccolata calda?"disse David chinandosi verso di me cercando il mio viso con gli occhi
-"No,David non voglio niente"risposi con voce abbattuta e gelida
-"Elen,devi pur mangiare qualcosa!Dai vieni"contraccambiò afferrandomi il polso con molta delicatezza
-"No David,lasciami stare,ti prego"dissi svincolando il polso dalla sua morbida e dilicata presa
Si avvicinò molto lentamente verso di me,mi si chinò davanti,mi portò un boccolo dietro l'orecchio e disse
-"Elen,so perfettamente cos'hai dentro di te in questo momento,e posso capirlo sai?Ma devi essere forte non solo per te stessa ma anche per me!"
-"David io...io non sono più io!"
Mi guardò con aria interrogativa,mi prese le spalle e mi avvolse in un lungo e caloroso abbraccio
-"Elen,sfogati...so che in questo momento non starai sopportando neanche me,ma sappi che non ti lascierò in queste condizioni,non ho intensione di farlo"
-"David,tu non puoi capire, anche se cercassi di dirtelo non capiresti!"
-"Sono qui per ascoltarti,provaci"
-"Voglio solo andare a casa perfavore"
-"Ti accompagnerò quando dici tu!"
-"Prima devo salutarlo ti prego!"dissi afferrandogli la mani con una presa molto forte
-"Sì tranquilla,ti aspetto sotto,ci vediamo dopo!"
Mi diressi verso la sua camera,davanti la sua stanza vi erano i suoi genitori che piangevano come non so cosa,appena suo padre mi vide si alzò e mi abbracciò fortisimo,e mi disse
-"Tu eri in grado di cambiare mio figlio,tu eri capace di farlo diventare una persona diversa agli occhi di tutti!"
Quelle parole mi lasciarono di stucco,non potevo credere che l'abbia dette proprio a me,neanche mi conosceva come mai ha detto quelle cose?Può essere lo shock di quel momento,non saprei,sapevo solo che quelle parole mi perforarono il cuore e mi fecero piangere.
Entrai dentro la sua camera, lui era lì disteso sopra quelle lenzuola così candide,vestito con lo smoking che utilizzò l'ultima serata che passammo insieme,quella fantastica serata che per un attimo riempì il mio cuore di gioia,e mi fece credere di aver trovato la persona giusta per me,quella persona che poteva cambiarmi in tutti i modi possibi e inimmagginabili.
Come al solito nel suo comodino vi era un vaso bianco con delle rose rosse al suo interno,forse era sua madre che le cambiava ogni mattina,quella stanza profumava di frescho,di pulito,profumava proprio di rose.Mi avvicinai lentamente alla destra del suo letto e mi sedetti nella sedia,la avvicina più al letto e gli presi la mano,era così freddo,alzai la testa e il suo volto era pallidissimo senza nemmeno un pizzico di rossore nelle sue levigate e candide guance,aveva le labbra leggermente viola,e la bocca semi-chiusa.
Lo guardai e ad un tratto le lacrime iniziavano a rigarmi il viso,in quel momento mi passarano davanti tutti i nostri ricordi,la prima volta al lago,il primo ballo,quella leggera e delicatissima macchia violacea sul mio collo,e per finire il primo e l'ultimo bacio così gelido che innondò le mie labbra al solo contatto.
Presi la borsa tra le mani,poggiandomela nelle cosce,dissi;-"Vorrei tantissimo che questo lo tenessi tu,ricordi questo libro?Questo è una parte della mia vita,questo è un ricordo prezioso che la persona più importante di tutta la mia vita mi fece per il mio quindicesimo compleanno,tienilo caro a te Manuel...Al suo interno vi è una lettera che forse tu non leggerai mai,Manuel sappi solo che mi mancherai tantissimo dopo questa notte,non posso credere che stia accadendo davvero una cosa del genere,tu eri colui che mi faceva stare bene nel vero senso della parola,e credo proprio che sia grazie a te se sono quella che sono diventata solo adesso,grazie Manuel,non smetterò mai di ringraziarti abbastanza per tutto quello che hai fatto per me,grazie piccolo e grande amico della mia vita,sappi anche che nessuno prenderà mai il tuo posto tu sarai e rimmarrai per sempre quell'amore che non potrà mai essere mio"
Posai il libro fra le sue mani,e per l'ultima volta mi avvicinai alle sue congelate e levigate labbra,le sfiorai con un piccolo e caloroso bacio,che per me rimaneva sempre impassibile,non potevo farci niente ma quel bacio dentro di me non trasmetteva proprio niente...Cosa mi stava succedendo?Io a lui lo amo più di ogni cosa,cosa significa tutto questo?
Mi girai piangendo a singhiozzi verso la porta,prima di uscire da essa mi girai leggermente il capo gli mandai un bacio volante e gli dissi con un filo di voce
-"Addio piccolo mio,mi mancherai tantissimo Manuel,ti prego promettimi che un giorno ci rivedremo,sì un giorno ci rivedremo ne sono convinta,Addio amore mio"
Stavo per andarmene quando,mi voltai di scatto e piangendo fortissimo dissi un ultima cosa davanti la porta della sua camera
-"Manuel io Ti amo,non dimenticarlo mai...Mai!"
Mi misi a correre come una pazza lungo tutto l'ospedale,le lacrime non smettevano di scendere,il dolore al petto diventava sempre più acuto,fino a quando non mi scontrai con David.
All'imprivviso lui mi afferrò dai fianchi e mi strinse forte a se,mi baciò il capo e disse-"Elen,io non ti abbandonerò mai,e adesso ti starò più vicino di prima,ma devi dirmi solo una cosa!Se io ci sarò tu...?"
Con un filo di voce,stringendolo più forte risposi
-"Io ci sarò David,ci sarò sempre!"