36.Addio

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Mi svegliai improvvisamente gridando il nome di Manuel,sgranai gli occhi,alzai la testa di scatto guardandomi a destra e a sinistra,deglutii e la mia mano era ancora perfettamente legata a quella di Manuel,ma nell'altra notai che vi era poggiata una rosa rossa,rimasi perplessa perchè quello che era successo prima era solo un sogno,come potevo mai trovarmi la rosa nella mia mano?E poi era la stessa rosa che mi donò lui?ero confusa ma dentro di me provavo una felicità immensa e così mi misi a piangere,girai la mia testa verso di lui,era così pallido,bianco come la neve di Dicembre sui tetti di Londra.

Lasciai la sua mano,mi sedetti sul suo letto,iniziando ad accarezzare i suoi morbidi capelli castani,e tra me e me pensai "Perchè mi hai fatto innamorare di te?Perchè mi sono innamorata proprio di una persona che non può mai essere mia,me lo spieghi?"
Poi mi presi di coraggio e gli dissi:

-"So che in questo momento non potrai mai sentirmi ma voglio dirti la verità,quella verità che forse non accetterai mai,quella verità che forse romperà la nostra amicizia per sempre.
Ma non mi importa voglio che tu sappia quello che sento realmente nei tuoi confronti...Non so da dove cominciare--dissi ridendo e asciugandomi una lacrima con il pollice--inizierò dalla prima volta che ci siamo incontrati ricordi?in riva al lago,da quel giorno dentro di me si è scatenato l'uragano,non sapevo davvero cosa mi stesse succedendo,credo proprio che persone come te si incontrino una volta sola nella vita,e bhe...la vita mi ha permesso di incontrare te,incontrare...chissà la persona che ho sempre cercato in tutti questi anni,forse quella persona che per la prima volta fosse in grado di aiutarmi e capirmi perchè era proprio questo che hai sempre fatto.Quindi ti chiedo gentilemente di non lasciarmi,ma sopratutto di non abbandonarmi in questo momento,Manuel ti prego se mi stai ascoltando non morire,fallo per la tua famiglia,fallo per me ti scongiuro io non voglio perderti perchè io....perchè io ti Amo,e ti amerò per sempre,non dimenticarlo mai,farò tutto quello che vuoi,ma ti prego Resta!"

Iniziai a piangere a dirotto,appoggiando la mia testa sulla sua,continuando a piangere sempre più forte,arrivando persino ai singhiozzi.
Ma la cosa ancora più triste era che in quel momento in cui confessai tutto a Manuel,dietro la porta vi era David,che ascoltò ogni singola parola,io lo vidi ma non mi importava molto,forse nemmeno ci feci caso,ciò che mi importava in quel momento era solamente che Manuel si svegliasse al più presto.

All'improvviso la porta della camera si aprì ed entrarono delle infermiere,chiedendomi gentilmente di uscire,io mi alzai lentamente dal letto e andai immediatamente a prendermi un caffè per poter rimanere sveglia,dovevo restare con lui.

Al piano bar vidi David seduto che fissava un punto preciso e piangeva,mi ci avvicinai lentamente mettendogli una mano nella spalla,come un gesto di consolazione,lui girò la testa lentamente verso di me,si alzò di scatto e mi strinse in un fortissimo abbraccio,io ricambiai e chiesi perplessa

-"David cosa succede?"

-"Non lasciarmi Elen,ti prego!"mi disse piangendo ininterrottamente

-"David,non avrei motivo di lasciarti"

-"Tutti prima o poi mi abbandonano,e non voglio che tu faccia lo stesso,te ne prego"

-"Hey David,stai tranquillo non lo farei mai"

Alzò lentamente la testa,prese il mio volto fra le sue mani,e lentamente si avvicinò alle mie labbra,io scostai la testa immediatamente,per la prima volta non avevo voglia di baciarlo,lui mi guardò con aria sorpresa,io gli tolsi lentamente le mani dal mio volto,mi girai e mi allontanai porgendogli le spalle,diriggendomi nella stanza numero 192.
Appena entrai,vidi Manuel disteso in quel letto,era immobbile e come se tutto attorno a noi si fermò all'istante,scoppiai a piangere senza un motivo specifico,sapevo solo che doveva svegliasi,non poteva farmi una cosa simile,lui non poteva morire,no che non poteva..mi accasciai alla destra del suo letto,presi la sua mano e la trinsi forte,molto forte.
Guardai verso il soffitto e piangendo gridai

-"Mio padre diceva sempre che lassù,c'è sempre qualcuno che ascolta ciò che chiediamo quaggiù in terra,quella persona che si trova lì sù si chiama Gesù...allora mio Signore ti chiedo con tutta me stessa di sarvarlo,fallo svegliare te ne prego,ti prometto che farò tutto ciò che tu ritieni giusto a questo mondo,ma ti prego lasciamelo,lascialo non solo alla sua famiglia,ma anche a me,ti prego Gesù senza di lui io non vivo,non riesco a stare,ti prego se mi stai ascoltando rispondimi,Signore perfavore..."

Piangevo come non avevo mai pianto in tutta la mia vita,alzai leggermente la mia testa e i miei occhi si fermarono sulla macchina alla destra del letto,la quale monitorava i battiti cardiaci,i battiti erano lentissimi,mi alzai di scatto uscii dalla porta e urlai:

-"Aiutooo,qualcuno ci aiuti,vi prego!"

Mi catapultai sul suo letto ripetendo ininterrottamente "Resta con me,ti prego Manuel,non andare via...resta ti prego,non lasciarmi,non farlo!"
I medici entrarono di fretta e furia nella stanza,ma ad un tratto il tempo attorno a noi si fermò,io riuscii a sentire solo un "Ti.....ti.....ti.....ti.....ti.....tiiiiii"

Io in quel momento sprofondai,e sentii un forte dolore al petto,che riuscì a farmi piegare in due.
Non potevo credere che stava succedendo davvero,no era un incubo,era tutto uno stupido sogno,lui non era morto,no!

All'improvviso mi sentii afferrare la maglia da dietro,era un'infermiera che stava per buttarmi fuori,iniziai a fare come una pazza,dovevo scollarmi quella persona di dosso,dovevo stare con lui,lui aveva bisogno di me.
Per un momento riuscii a liberarmi da quella presa,e corsi verso di lui,presi il suo volto tra le mie mani e per la prima volta le nostre labbra si incontrarono,in un freddo e terribile bacio.
Un medico mi afferrò dal bacino,ed io iniziai a urlare con tutte le poche forze che mi rimanevano in quel momento

-"Nooo!Io devo restare con lui,Manuel non lasciarmiii,non morire Manuel,resta con me!"

Senza controllare la sua forza,il dottore mi spinse fuori dalla porta facendomi cadere a terra,non riuscii a capire più niente,i miei occhi iniziarono a chiudersi da soli,perchè in quell'istante persi i sensi.

Un "piccolo" sbaglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora