CAPITOLO PRIMO

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Il cielo era grigio coperto da nuvole e vi era una leggera nebbia che limitava la vista.

Lunghi capelli dorati volavano scompigliati dal vento,lenti di Ray Ban neri erano ricoperte da piccole gocce di pioggia.
Era autunno inoltrato e tra le strade buie di un piccolo paese londinese, Emma Thompson stava ritornando a casa per passarvici la lunga notte.

Teneva il naso piccolo nascosto nella calda sciarpa nera.
Nera come gran parte del suo vestiario e nero come la sua anima triste e sola.
Era una ragazza timida e semplice,odiava i cambiamenti e non riusciva a stringere amicizia.
Così,si rifugiava dietro spessi libri e lunghe e profonde poesie.
Adorava leggere ed era un modo per vivere una vita che non era la sua.
Una volta aveva letto da qualche parte che chi legge molto in realtà cerca la propria storia.
Ed era dannatamente vero,lei in quelle pagine bianche e candide,piene di emozioni,piene di significato cercava la sua di storia.

Emma era quasi arrivata a casa e la strada era deserta.
Era assopita nei pensieri quando un rumore di scarpe richiamò la sua attenzione.Di lì non passava mai nessuno,'forse è qualcuno che abita vicino al mio palazzo' pensò non credendoci fino in fondo.

Curiosa e intimorita volse leggermente il capo all'indietro,facendo entrare nella sua visuale una figura alta e massiccia vestita in un cappotto nero e scarpe eleganti lucide.
L'uomo la guardava freddamente mettendola in soggezione.

La ragazza aumentò inconsciamente l'andatura e la mantenne finché non arrivò davanti casa.
Quando ormai era davanti al cancello,il piccolo tacco degli stivaletti si ruppe e lei cadde sul ginocchio sinistro.

Una fitta lancinante le colpì il ginocchio e strinse i denti per impedire alle lacrime di uscire.
Due braccia forti la tirarono improvvisamente in piedi ed Emma,non appena sulle sue gambe,indietreggiò impaurita dall'uomo che l'aveva seguita fin lì.

"Ecco il biglietto"disse con voce profonda e roca l'uomo,porgendole un pezzo di carta.
"Ma io non avevo nessun biglietto con me" mormorò la ragazza confusa.

"Mi raccomando"sussurrò al suo orecchio"pensa alla mia proposta.Ci si vede bambolina"

Dopodiché il ragazzo dai capelli corvini le rivolse un sorriso sornione e si voltò verso la strada,lasciandola lì imbambolata con una scarpa rotta,un biglietto in mano,mille domande per la testa e uno strano brivido lungo la schiena bianca.

SPAZIO AUTRICE

Questo è il primo capitolo della storia.Cosa ne pensate?
Mi piacerebbe se lasciaste dei commenti per avvisarmi se c'è qualcosa che non va,magari qualche cambiamento.
Grazie mille

Faby

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