CAPITOLO TRENTUNESIMO

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Emma aprì gli occhi azzurri.
Sentiva caldo in tutto il corpo, un braccio le circondava i fianchi e le sue gambe erano intrecciate ad altre.

Un ronzio risuonava nella stanza e solo dopo qualche secondo Emma si rese conto che era il suo cellulare.

Si alzo lentamente dal letto, guardò Chris che stava ancora dormendo e sorrise.
Poi si piegò, prendendo il cellulare dalla giacca.

"Che bel risveglio "

La voce roca di Christopher fece sobbalzare Emma che fece cadere a terra il suo cellulare per lo spavento.

"Ma sei scemo?" domandò la bionda mettendosi le mani sul cuore.
"No, ma molto molto eccitato" disse sorridendo maliziosamente il ragazzo.
Si sollevò a sedere e piegò le braccia al petto, iniziando a squadrare il corpo mezzo nudo di Emma.

Si morse il labbro per la scena.

"Hai finito?"lo richiamò Emma incrociando le braccia al petto.
"In realtà no, devo ancora vedere cosa c'è sotto quelle deliziose mutandine e il reggiseno"

Emma sbuffò e riprese il cellulare da terra.
Fece per alzarsi ma si sentì prendere dalla vita e tirare indietro.

In poco tempo si ritrovò sotto il corpo tonico di Christopher.
Le braccia sopra la testa con il cellulare stretto in una mano.
I loro petti si toccavano e i loro occhi non si perdevano di vista.

Chris si abbassò, facendo attenzione a non schiacciarla con il suo peso, e fece scorrere il naso sul collo bianco.
Lascio un bacio.
Un secondo.
Un terzo.

Quando stava per dare il quarto, alzò il viso incontrando di nuovo quell'azzurro in cui si perdeva ogni volta.

"Allora mi perdoni?"mormorò alla bionda.
"Si e tu perdoni me?"
"Certo, lo farò sempre"

Emma sorrise e lo bacio sulle labbra.

"Sei mia?"
"Sono tua. Tu sei mio?"
"Sono tuo, piccola"

Si diedero un altro bacio un po' più spinto e poi tra gli ansimi, Chris disse:" Adesso però devo far vedere a tutti che sei proprietà privata"
"In che senso?"domandò Emma.

La risposta alla sua domanda arrivò subito, infatti Chris prese a baciarle il collo poi a mordicchiarlo e leccarlo.
Emma strinse i capelli in un pugno e gemette,  avvolgendogli la vita con le gambe.

I loro bacini si scontrarono ed entrambi ansimarono.
Chris soffiò sul segno indelebile che aveva fatto sulla pelle candida della ragazza e poi risalì fino a quelle labbra che amava.

"Ti amo, Emma"
"Ti amo, Chris"

Si guardarono e sorrisero.
Dopo tutti quegli anni passati a sprofondare nell'odio, nel disprezzo,nell'autocommiserazione e negli insulti, finalmente avevano trovato entrambi un motivo per essere felici, per togliere il ghiaccio che aveva incapsulato i loro cuori.

Avevano passato la loro vita a sognare ad occhi aperti per scappare dalla realtà e per vivere quelle vite che sognavano.
Avevano passato anni ad attendere qualcuno che il destino aveva conservato solo per loro, e finalmente si erano trovati.
Magari sarebbero durati sempre o magari no, ma in quel momento non gliene importava niente.

Chris stava guardando Emma con concentrazione, come se lei fosse un indovinello che doveva risolvere ed Emma notò che qualcosa in lei stava andando fuori tempo, probabilmente era il suo cuore.

"Non ci credo che sei mia, solo mia" rise il ragazzo facendo ridere anche la bionda.
Poi Christopher si sedette sul letto e abbassò le mani ai lati degli slip di Emma, facendola subito arrossire.

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