CAPITOLO VENTINOVESIMO

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Emma si presentò al bar di fronte alla scuola e vi entrò dentro.

Dopo aver ascoltato un lungo discorso da parte della madre, in cui si scusava e le rivelava di essere andata dallo psicologo, era saltato fuori che per il suo bene doveva trovare un lavoro.
Anne le aveva detto che aveva bisogno di distrazioni e che, a causa del ragazzo con cui aveva discusso, la sentiva sempre piangere.

Così ora era lì in piedi ad aspettare che qualcuno arrivasse.

Un campanello suonò e da una porta dietro al bancone, sbucò un ragazzo alto, capelli castani e ricci, occhi verdi. Era molto bello.

"Ciao posso aiutarti?"domandò il ragazzo.
"Si grazie. Volevo sapere se cercavate una cameriera"
"Certo! Vieni pure con me"

Emma seguì il ragazzo con imbarazzo ed entrambi percorsero un corridoio lungo e con l'intonaco delle pareti scrostato.

Si fermarono davanti ad una porta chiusa e poco prima di aprire, il ragazzo dagli occhi verdi si presentò.

"Piacere Ian"
"Emma"

Ian bussò alla porta e una voce potente rispose.

Alla vista di Emma si presentò Chad, il proprietario.
Assomigliava molto ad Ian però aveva gli occhi grigio-azzurri.

"Tu sei?"
"Emma Thompson. Volevo sapere se avevate bisogno di nuove cameriere"
"Quanti anni hai?"
"Diciotto, frequento la London High"
"Interessante. Sei assunta, vieni domani alle quattro di pomeriggio ed Ian ti farà vedere quello che devi fare"
"Va bene, grazie mille"
"Prego dolcezza" disse Chad baciandole la mano e rivolgendole uno sguardo malizioso e provocatorio.

Emma e Ian uscirono dall'ufficio per poi ritornare all'interno del bar.
"Scusa ma mio fratello è un dongiovanni. Non appena vede una bella ragazza, non capisce più niente"
"Oh non importa.Ci vediamo domani allora"
"Certo a domani"

Ian rimase a guardare la ragazza con un sorriso sulle labbra finché Emma non svoltò l'angolo e sparì dal suo campo visivo.

Mentre la bionda camminava verso casa, si sentì chiamare.
Non appena si voltò vide Trish andarle in contro.

"Emma, ciao"
"Ciao Trish" rispose sorridendo Emma.
Le due si abbracciarono e si diedero un bacio sulla guancia.
"Come stai? Non ti ho più vista in giro "
"Sto bene , sono stata molto...impegnata. Tu come stai?"
"Oh una favola! Io e Nate ci stiamo frequentando"
"Sono felice per voi, spero che la cosa duri "
"Lo spero anche io. È da un po' che ho una cotta per Nate ma lui non lo sa e non deve saperlo"
"Tengo la bocca cucita, tranquilla" rise Emma.
"Grazie " rise Trish " Domani sera ti va di uscire con noi?"
"Non saprei"
"Chris non ci sarà, so che avete discusso e non ci sarà. Altrimenti non te lo chiederei"
"Va bene. Dove andiamo?"
"Pensavo all'Angels, dove siamo andati l'altra volta. Ci sarà una serata molto più divertente a causa delle imminenti feste natalizie"
"Okay allora ci vediamo domani"
"Alle dieci davanti all'Angels, mi racconti metti un bel vestitino" disse Trish facendole l'occhiolino.
Emma la guardò sbigottita.

"Vestitino?"
"Certo!Le ragazze entrano gratis se hanno il vestito e poi sono sicura che con le belle forme che hai, farai impazzire i ragazzi"
"Ma..."
"Niente ma. Facciamo così, domani vengo da te e ci prepariamo insieme okay?"
"Okay ma niente di esagerato"
"Questo non te lo posso promettere ma ci proverò "
Emma rise e dopo aver parlato ancora per qualche minuto, si salutarono ed entrambe tornarono a casa.

***
"Wow!Dove l'hai preso questo vestito?Ti sta benissimo "urlò Trish.
Emma rise e si guardò allo specchio, per poi tornare seria.
"Dici sul serio? Io trovo che mi faccia i fianchi larghi e poi mi strabordano le tette"
"Non ti fanno i fianchi larghi e, scusa se te lo dico, hai delle tette favolose anche il tuo fondoschiena è molto bello"
"Okay Trish, mi stai spaventando"
"A mia discolpa posso dire che potresti attirare anche il genere femminile vestita così "
"Allora mi cambio"

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