CAPITOLO SESTO

7.4K 283 18
                                    

Per un'intera settimana Christopher ed Emma non si videro o almeno non  direttamente, perché lui la osservava costantemente.
La seguiva durante il tragitto casa-scuola,quando andava in libreria,quando era in casa.
La guardava persino quando dormiva,si metteva alla finestra della stanza e osservava quell'angelo fragile e torturato,sognare.

Studiava ogni sua espressione,ogni movimento e ogni risveglio dopo qualche brutto sogno.

La settimana successiva, di venerdì, aveva disegnato sul foglio bianco Emma mentre leggeva.
I lineamenti e i particolari del viso erano stati creati con tratti leggeri ma decisi.

Non appena arrivato a casa aveva appeso il ritratto nella sua stanza speciale,quella che racchiudeva le cose che amava di più:l'arte e la fotografia.

Chris sospirò,uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle e andò nel suo piccolo studio.

La stanza era completamente arredata con oggetti in legno scuro e alcune mensole, su cui erano poggiati fascicoli ed enciclopedie,erano fissate al muro.

Christopher si rovesciò del whisky e poi si sedette dietro la scrivania,sopra una sedia in vimini.

Non sapeva cosa fare.
Voleva mantenere la promessa fatta al suo migliore amico ma così facendo l'avrebbe anche infranta.

L'avrebbe infranta perché sin dal primo momento in cui aveva visto quell'esile ragazza e aveva sentito la sua voce flebile,aveva sentito il cuore esplodergli nel petto.

Dal primo momento in cui aveva toccato quelle labbra, aveva capito che le avrebbe volute ancora e ancora.
Era ossessionato da Emma.

Doveva vederla,toccarla e aveva un tale desiderio di perdersi in lei.
Stava impazzendo ne era sicuro.
Non aveva mai desiderato nessuno in quel modo,però sapeva che non poteva farlo.
Non poteva fare niente con lei perché l'aveva promesso.

Strinse le mani a pugno e ne scaglio uno sulla scrivania di legno,spaccandosi le nocche.
Serrò la mascella per il dolore e poi senza neanche pensarci si diresse
al liceo di Emma,la doveva vedere.

Erano le quattro in punto del pomeriggio quando vide la sua testa bionda uscire dalla struttura.
Notò come Emma si stringeva nelle spalle mentre i suoi compagni le passavano affianco spintonandola.

Una ragazza dai capelli castani e un abbigliamento poco adeguato all'ambiente scolastico e alla stagione,la spinse facendola cadere sulle ginocchia.
Emma era davanti al cancello della scuola e tutte le persone che la circondavano,la deridevano.

Christopher provo pena e dolore per quella bella ragazza che imbarazzata ed umiliata teneva lo sguardo basso mentre cercava di rialzarsi ignorando il dolore alla caviglia destra.
Chris non ci pensò neanche e si ritrovò con la mano tesa verso Emma che lo guardò e sorrise appena.

Tutti li guardavano a bocca aperta.
Chi era quel ragazzo e perché stava aiutando quella sfigata?

Neanche Emma sapeva chi era quel ragazzo ma sapeva che era felice di vederlo anche se non si conoscevano per niente.

"Grazie"sussurrò Emma mentre si allontanavano dall'edificio e da quelle persone che le rendevano la vita impossibile.
"Di niente.Ti fa male?"domandò Christopher fermandosi in mezzo alla strada.
"Cosa?"chiese la ragazza confusa.
"Stai zoppicando.Hai male alla caviglia?"

"No"mentì.
"Dimmi la verità Emma,odio le bugie soprattutto se sono evidenti"
"Si mi fa male,ma non importa"affermò ricominciando a camminare.

Improvvisamente si sentì afferrare per la vita e si ritrovò tra le braccia di Christopher.
Era proprio muscoloso come se lo immaginava.

"Perché mi hai presa in braccio?Ce la faccio da sola"disse cercando di divincolarsi.
"Oh andiamo,sta ferma Emma"
"Ma ce la faccio"
"No"
"Ti dico di si"disse guardandolo male.
"E io tu dico di no,quindi smettila dì blaterale e sta zitta perché ho ragione io"

Emma sbuffò senza,però, obbiettare.

Mentre Christopher camminava con il solito sguardo freddo fino a casa della bionda,Emma si perse a guardarlo.
Era terribilmente bello soprattutto con i jeans e le magliette, facevano risaltare il corpo massiccio.

Era felice che lui l'avesse aiutata davanti a tutti e che in quel momento la stesse portando a casa  in braccio.
Si era accorta che in quei giorni Chris l'aveva seguita.

Lo guardava di sottecchi mentre ,invano,lui la seguiva cercando di non farsi vedere.

"Hai intenzione di fissarmi ancora per molto?"disse Christopher beffardo.
Emma arrossì e abbassò il capo.

"Lasciami qui"disse Emma non appena raggiunsero il viale di casa sua.
"Non vuoi che ti porto fin dentro?"
"Ci sono i miei casa"
"Non è vero,arrivano alle sette"
"Come fai a saperlo?"domandò un po' impaurita la ragazza.

Era possibile che quell'uomo quasi sconosciuto sapesse tutte quelle cose su di lei?
Più condivideva il suo tempo con lui e più rimaneva stupita.

"Lo so"disse semplicemente Christopher aprendo la porta di casa.
"È chiusa a chiave"

Il ragazzo dai capelli corvini le rivolse un sorrisetto furbo,si piegò sulle ginocchia ed estrasse da sotto lo zerbino,la chiave con cui aprii la porta d'ingresso.

Emma era allibita.
"Non vieni?"chiese con tono beffardo.
Lei annuii ed entrò in casa chiudendosi alle spalle la porta ed il resto del mondo.

SPAZIO AUTRICE
Eccomi con un nuovo aggiornamento.
Che cosa ne pensate?
In questo capitolo si scopre come Chris stia attento ai particolari,rendendo le sue azioni un poco inquietanti.
Spero che vi sia piaciuto e mi scuso per il ritardo dell'aggiornamento.

Posterò presto un nuovo capitolo ed intanto,se vi va,lasciate un commento e votate.
Grazie mille

-Fabiola

CRAWLINGDove le storie prendono vita. Scoprilo ora