CAPITOLO NONO

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Emma entrò in classe e subito gli sguardi dei suoi compagni si puntarono su lei.

Abbassò gli occhi,andò a sedersi al suo banco e non appena la professoressa di letteratura inglese entrò in classe,iniziò a prendere appunti.

Le ore passarono velocemente ed Emma sapeva già cosa l'aspettava prima dell'ultima ora.
Cercò di trattenersi ma sentiva il bisogno di andare in bagno,non poteva più trattenersi.
Si alzò e iniziò a vagare per i corridoi dell'istituto stracolmo di suoi coetanei che trascorrevano la pausa insieme agli amici.
Aprì la porta del bagno femminile,si avvicinò ad una turca e in quel momento sentì la porta principale chiudersi.
Erano arrivati.

"Emma...Emma dove sei?"chiese Matt.
La ragazza dai capelli d'orati si fece più stretta dentro uno dei box del bagno,cercando di non farsi vedere.

"Tanto lo so che sei qui,ti abbiamo vista entrare"
I passi dei quattro ragazzi provocavano un leggero eco proprio come le loro risate agghiaccianti.
Emma tremava dalla paura,non voleva che la picchiassero.

I ragazzi erano sempre più vicini al box della ragazza e quando quest'ultima vide l'ombra di quelle sagome fermarsi davanti alla porta,strinse forte gli occhi spingendosi ancora di più contro il muro.

La maniglia si abbassò e una luce fioca fece aprire gli occhi chiari di Emma.

"Eccoti qua,lo sai che è maleducazione non rispondere?"disse Matt.
Senza darle tempo di realizzare quello che stava succedendo,Emma si ritrovò davanti ai lavandini in ginocchio.
Joe e Trenton la tenevano per le braccia mentre Matt e Jen,le stavano davanti.

Jen si abbassò all'altezza della ragazza e con un unghia laccata le alzò il capo dal mento.
"Devi guardarmi in faccia capito?"
Emma annuì.
"Adesso riceverai la tua punizione,stronzetta"disse ridendo Jen.

Jen le afferrò i capelli biondi e fece puntare lo sguardo di Emma sul volto di Matt.
"Sai già come funziona Emma,non provare a dirlo a qualcuno o giuro che finisce molto male"ringhiò Matt e poi le sferrò un calcio in pieno stomaco.

Ad Emma mancò il fiato,una fitta lancinante la costrinse a piegarsi verso il basso ma prontamente Jen le tirò i capelli,riportandola alla posizione precedente.

"Per cos'era questo,puttanella?"chiese sorridendo Matt.
"Per non averti risposto"sussurrò Emma.

Il ragazzo moro annuì soddisfatto e sferrò un secondo calcio,stavolta leggermente più in basso.

"Questo è per cosa?"
"Per essere brutta"disse sofferente Emma.
Un altro calcio.
"Per essere grassa"
"Ah ah,sbagliato"disse Matt muovendo l'indice in segno di negazione "una volta eri grassa ora fai schifo sei solo ossa,quindi per che cos'era il calcio?"
"Per essere solo ossa"

Un calcio ancora,questa volta sulle costole.
Emma stava per vomitare,non ce la faceva più.
Il dolore era lancinante e odiava dover dire quelle cose.

"Questo?"domandò Matt.
Emma non rispose non ci riusciva perché le mancava il fiato.
Matt si arrabbiò e sferrò un calcio più forte del precedente.

"Allora?"urlò in preda all'ira il ragazzo.
"Per...per essere nata"

Jen,Trenton e Joe lasciarono la presa ed Emma si raggomitolò su se stessa sul pavimento di quel lurido bagno.
Chiuse gli occhi ed iniziò a ripetere nella mente:'È solo un incubo,solo un brutto incubo.Ora mi alzo e vado a casa'.

Si prese ancora qualche minuto per riprendersi completamente e dopodiché si mise sulle sua gambe,sciacquò il viso su cui era caduta una singola lacrima ed uscì dal bagno come se nulla fosse.

Christopher era nello spogliatoio dell'accademia  militare.
Stava indossando la divisa per l'addestramento quando fecero ingresso alcuni colleghi.
"Ehi Chris,come andiamo?"chiese Greg,il più giovane di loro che si era arruolato solo l'anno prima non appena aveva compiuto i diciotto anni.

"Ehi Greg,tutto bene e te?Come sta Mona?"chiese Chris mettendosi la maglietta nera.
"Bene ma credo che mi voglia mollare.Non fa altro che inventare scuse per non passare del tempo con me,forse ha un altro"disse afflitto il giovane ragazzo.

Chris,Nate e Drake si sedettero sulla pana affianco al loro amico di colore e cercarono di sollevargli il morale.
"Sono sicuro che Mona non ti stia tradendo forse è incinta"disse scoppiando a ridere Nate.
"Cosa?Sei un grandissimo stronzo "affermò Greg.
"Dai vuoi dirmi che non sarebbe possibile?"chiese Drake.

Greg abbassò lo sguardo e Chris si alzò in piedi dicendo:"Cazzo amico state insieme da quanto?Un anno?E ancora nulla?Ci credo che ti fa le corna".
"Non mi fa le corna e poi non abbiamo avuto occasione"disse sulla difensiva Greg.
"In un anno nessuna occasione?Greg sei un imbecille.È normale che non interagisca con te se tu non dai stimoli,una donna vuole essere coccolata.Falle vedere che sei un uomo "disse Christopher fiero del suo discorso.

"Oh adesso ti metti a fare il saggio Chris?Tu hai una ragazza?"chiese Drake.
"No,ma ne ho conosciuta una"mormorò risedendosi e abbassando la testa.
Gli amici subito lo accerchiarono,erano felici per lui.
Sapevano che Christopher era un ragazzo sempre solo e che aveva bisogno di affetto.

"Davvero Chris?"chiesero.
"Si,si chiama Emma"disse sorridendo appena.
"Parlaci di lei ,dai"disse Joe.
"In realtà non la conosco molta"
"Saprai qualcosa no?Siete già stati a letto?"
"No,quasi ma no"
"In che senso?"chiese confuso Greg"Non sarà una di quelle che ti porti ogni tanto a casa per una sveltina?"
"No,Greg.Diciamo che stavano per farlo ma non ho voluto e so che anche lei era terrorizzata all'idea di perdere la verginità..."
"Verginità?Cazzo Chris ma quanti anni ha,quindici?"disse Drake.

Christopher sbuffò.
"Se steste zitti vi potrei spiegare tutto"sbottò irritato e i suoi amici annuirono per invitarlo a parlare"Emma ha diciotto anni ed è vergine ma chissene importa.È abbastanza alta ed è magra ma comunque è formosa,poi ha i capelli d'orati lunghissimi e gli occhi,ha due occhi bellissimi sono del colore del mare.È dolce e timida ma credo abbia dei problemi con i genitori,anzi ne sono sicuro.E poi ama leggere,la prima volta che l'ho vista stava leggendo.Era bellissima"

Tutti e tre rimasero zitti,erano sconvolti dalla descrizione che aveva dato l'amico della ragazza,ma soprattutto avevano notato come gli occhi neri si erano schiariti,brillavano.

"Beh che avete da guardare?Sbrighiamoci e andiamo ad allenarci"borbottò Christopher in imbarazzo.
Quella fragile ragazzina le aveva inebriato la mente.
Il ragazzo dai capelli corvini prese la borraccia dal suo armadietto e guardò una foto di Emma mentre leggeva e si mordicchiava l'unghia del pollice.
Solo in quel momento si rese conto di quanto fosse dimagrita la ragazze e per tutte e tre le ore di allenamento non fece che domandarsi quale fosse stato il motivo di quel cambiamento fisico.
Proprio in quel momento Emma stava subendo delle 'torture' nei bagni della scuola.

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