CAPITOLO VENTESIMO

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Mentre assaporava quelle labbra rosse, Christopher pensava all'enorme casino in cui si stava cacciando.
Era sicuro che quando Emma avesse scoperto la verità, l'avrebbe allontanato e non gli avrebbe più rivolto parola.
Quel pensiero lo faceva stare male perché si era abituato ad avere quella piccola testa bionda affianco a se.
Ormai passavano quasi tutti i giorni insieme e mentre erano immersi in quel lago gelido, non pensavano a niente se non all'affetto reciproco che stava nascendo dopo due lunghi mesi di conoscenza.
In due mesi sapevano cose l'uno dell'altra, più di qualsiasi altra persona.
Si erano aperti tra di loro confessando alcune paure e situazioni che avevano cambiato la vita di entrambi.

Il bacio si interruppe ed Emma, ancora ad occhi chiusi, sussurrò:"Non fa più tanto freddo"
"È vero" mormorò Chris scostandole una ciocca di davanti agli occhi.
Poi le accarezzò una guancia ed Emma la poggio sul palmo freddo.
"Perché sei così dolce con me, Chris?"
"Perché te lo meriti"
"No" disse in un sussurro strozzato, allontanadosi.
Chris rimase sbigottito da quel comportamento improvviso.
Emma iniziò a percorrere la strada fino ad arrivare alle coperte.

Prese un asciugamano ,lo avvolse al corpo e poi fece la stessa cosa con una coperta pesante.
Si sedette a terra, poggiò la testa sulle ginocchia piegate e chiuse gli occhi sospirando rumorosamente.
Pochi istanti dopo sentì un fruscio accanto a se e un corpo l'affiancò.

"Delle volte non ti capisco" disse Christopher guardando il cielo stellato.
"Un minuto sei tranquilla e quello dopo esci fuori dalla bolla e ti chiudi in te stessa. Perché lo fai?"
"Non lo so"
"Io credo che tu lo sappiamo"
"No" rispose secca Emma.

Rimasero in silenzio per qualche istante a guardare entrambi le stelle.
"Scusa"
Chris non le ripose.
"Delle volte la sera, io e mio fratello salivamo sul tetto e guardavamo per ore il cielo.
Stavamo li distesi ed indisturbati a cercare costellazioni e stelle cadenti. Jonathan me le aveva insegnate dicendo che le aveva studiate a scuola, invece a otto anni scoprii che erano delle fesserie e che i nomi li aveva inventati tutti" Emma sorrise a quel ricordo lontano ma indelebile.
"È bello il legame che hai con tuo fratello"
"Che avevo, adesso non ho sue notizie da mesi. Non scrive neanche più una lettera, io continuo ad inviarne ma lui non mi risponde. È come se si fosse dimenticato di me "
"Non ti ha dimenticata, Emma"
"Secondo me si altrimenti una misera lettera l'avrebbe scritta"
"Quando si è in guerra non pensi più a niente. Pensi solo di dover combattere per sopravvivere e quando i tuoi pensieri vanno ai tuoi cari speri solo che stiano bene , ma ti assicuro che non ti preoccupi di scrivere una stupida lettera"
"Non è stupido scrivere una lettera"
"Invece sì perché mentiresti, diresti una cazzata alle persone a te più care. Cosa vuoi scrivere? 'Sto bene e sono ancora vivo, spero di non essere impallinato domani'? È questo quello che deve scrivere?"
Emma stette in silenzio perché Christopher aveva ragione.
"Stronzate. Quando sei in guerra non fai altro che sentirti una merda. Devi pensare a sparare contro persone e non solo contro soldati perché devi sparare contro innocenti. Spari contro donne, bambini, padri di famiglia. E in quei volti spaventati rivedi quelli dei tuoi genitori, dei tuoi fratelli, dei tuoi amici e ti viene da impazzire, da prendere quella stupida arma e spararti per tutte le oscenità che hai fatto. È questa la guerra ,Emma. È quella che ti sto raccontando e non quelle cazzate che dicono al telegiornale.
Ogni singola notte rivivo in sogno quegli anni passati in missione e rivedo tutte le facce terrorizzate, rivedo i miei amici e compagni uccisi e sento di nuovo i colpi delle pistole, dei Kalashnikov, delle urla.
È una cosa che mi perseguiterà per sempre ed è una cosa che devo rivivere solo per un mio capriccio "
"Mi dispiace, io non volevo..."
"So che non volevi niente ma la guerra ti cambia e ha cambiato anche Jonathan. Che tu lo voglia o no"

Emma annuì e chiuse gli occhi sentendoli pizzicare.
Era stata talmente egoista da non pensare a come si potesse sentire il fratello.
"Vieni qui"disse sorridendo Chris e aprendo le braccia.
Emma si fece avvolgere e poi disse ridendo:" Dovrei essere io a consolarti"
"Potrai farlo più tardi piccola " sussurrò al suo orecchio il corvino.
Emma sentì subito un brivido percorrerle il corpo e una scossa di eccitazione la fece accaldare.
Riuscivano a cambiare argomento in continuazione senza neanche accorgersene. Insieme erano imprevedibili.

Chris lasciò un bacio caldo sul collo della ragazza e disse:"Che ne dici se andiamo a casa mia?"
Emma annuì ed in poco tempo si ritrovarono davanti alla casa.

Varcarono la soglia e senza perdere tempo,Christopher spinse Emma contro il muro bloccandola con il suo corpo.
Fin da subito fu un bacio passionale e non delicato come tutti gli altri.
Il desiderio li stava logorando.
Le loro lingue si intrecciavano velocemente, i respiri erano accelerati proprio come i battiti cardiaci.

Christopher afferrò la ragazza dai fianchi e le fece avvolgere le gambe alla vita.
Le bloccò i polsi sopra la testa e prese a torturare il collo bianco.
Leccò, morse e baciò quel collo fino a lasciare un segno violaceo sopra.
Emma gemette e Chris la guardò negli occhi.

"Tutti sapranno che sei solo mia. Solo io potrò avere il tuo corpo, Emma, ricordatelo. Solo io"
"Solo tu" ansimò lei.

Annasparono fino alla camera da letto e li si distesero entrambi.
Emma tolse la maglietta del ragazzo lasciando scoperto il petto scolpito e ricoperto di tatuaggi.
Chris fece la stessa cosa con la ragazza e abbassandosi su di lei prese a baciarle il solco tra i seni fino ad arrivare al l'ombelico.

Emma prese coraggio e capovolse la situazione trovandosi sopra di lui.
Imitandolo, iniziò a baciare il collo e a morderlo mentre Chris l'afferrò per le natiche e le strizzò.
Scese a baciare i tatuaggi, andò giù fino alla cintura dei pantaloni.
Li slacciò lentamente con le mani tremanti, li getto a terra e fissò la stoffa stretta dei boxer neri.
Li tolse e con sguardo timoroso guardò Christopher mentre deglutiva eccitato.
Emma prese un grosso respiro e prese in mano la lunghezza di Christopher.
Iniziò a muovere dal basso verso l'alto stringendo la presa e guadagnandosi un gemito di Chris.

"Dio, piccola continua così "
Emma proseguì mordendosi il labbro.
"Non guardarmi in quel modo Emma"
"Come?"
"Con quella faccia. Sembri...oh merda. Sembri così ingenua e mi fai impazzire "

Emma arrossì e continuò facendo arrivare al culmine il ragazzo.
Si stese accanto a lui e Chris le prese la mano, stringendola.
Se la portò alle labbra e baciò le  nocche una ad una sotto lo sguardo di Emma.
Dalle nocche continuò risalendo il braccio, la spalla, il collo, la pancia , fece scorrere la lingua sul l'ombelico e poi passò a togliere jeans e slip.
Tolse il reggiseno e con dolcezza iniziò a baciare le labbra di Emma.

"Chris" gemette lei non appena il ragazzo fece entrare un dito e poi un secondo in lei.
"Adoro quando mi chiami così piccola. Detto da te è eccitante"

Continuò a pompare finché non venne e poi sotto lo sguardo ancora in trance della ragazza, leccò le dita.
"Sei così dolce" sussurrò all'orecchio della bionda.

Chris prese le coperte e coprendo i corpi di entrambi disse:"Per oggi può andar bene. Buona notte piccola"
"Buonanotte Chris"
In quelle poche ore rimaste per dormire i loro corpi nudi rimasero abbracciati, entrambi con una gran paura di perdere l'altro.

SPAZIO AUTRICE

Ehi lettori!
Ho aggiornato anche oggi dato che in settimana non riesco ad aggiornare molto e poi sono a casa malata😒
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e se riesco più tardi ne pubblicherò un altro😉
Votate e commentate!
Buona lettura a tutti❤️

-Fab

CRAWLINGDove le storie prendono vita. Scoprilo ora