Uscire dalla mia stanza era stato più facile dell'ultima volta.
La cena era finita presto e la giornata era stata pesante, quindi, alle 22:30 tutte (pure io) ci eravamo addormentate. Avevo impostato il mio aggeggio babbano, che il nonno mi aveva regalato per Natale. Svoglia... sfeglia .... Sveglia, ecco, così lo aveva chiamato. Però faceva un gran baccano così creai anche due bolle silenziose che misi intorno a Rose e a Linda. Come al solito presi il mantello dell'invisibilità e sgattaiolai fuori.
I corridoi erano deserti, quindi mi misi a correre. Mi arrestai di colpo, mancava solo una rampa di scale alla mia destinazione ma avevo sentito delle voci.
-Tesoro com'è andato l'allenamento con i Grifondoro?- era mio padre ed era insieme alla mamma, allo zio Ron e alla zia Hermione.
-si Ginny racconta, è ancora la squadra più forte di Hogwarts?- chiese lo zio Ron curioso. Anche a distanza di anni un Grifondoro rimane sempre un Grifondoro e da bravo grifone è importante tenersi sempre e comunque aggiornati sul Quiddich.
-Forti ... sono forti gli ho fatto provare due o tre manovre di livello alto e sono riusciti ad eseguirle in modo ottimale ma ...-
-ma cosa ... Ginny?- Harry assunse un'espressione preoccupata. -sono preoccupata per Lily, oggi è stata male e non aveva una bella cera-
-perché non l'hai portata da Madama Chips?-
-Harry. Non aveva febbre e diceva che si sentiva meglio e comunque stasera a cena era tornata normale: aveva ripreso colore e ha mangiato. Sarà stato un malessere passeggero. Niente di cui preoccuparsi ulteriormente-
-Certo e poi Lily è una ragazza tosta. A proposito della cena, che cosa è successo ad Albus?- disse Hermione.
-Io l'ho visto insieme agli altri, sembrava normale- rispose il marito.
-No, l'ho notato anch'io, prima stava parlando con gli altri e poi senza alcun motivo, a metà della cena, si è alzato e se n'è andato-. Merlino! Possibile che a papà non sfugga mai niente..
-Chissà che cos'è successo- chiese lo zio Ron incuriosito dalla faccenda.
-Ginny che ne dici se domani mattina facciamo una chiacchierata con i nostri figli?- disse Harry alla moglie.
-Mi sembra un'ottima idea- replicò decisa la rossa.
-Un'altra ottima idea sarebbe andare a dormire, tutto quel cibo mi sta dando parecchia sonnolenza- disse Ron sbadigliando.
-Fa attenzione Ronny non sei più un ragazzino e io non lo voglio una marito che al posto di camminare rotola-. Hermione cominciò a ridere di gusto mentre il marito diventava tutto rosso per l'imbarazzo.
-Oh! Non te la prendere Ro-Ron -Ginny parlò imitando la voce di una certa Lavanda Brown. Non l'avevo mai vista ma ogni tanto il suo nome saltava fuori nei pranzi di famiglia alla Tana, cosa che non faceva per niente piacere a Ron che imbarazzato tentava inutilmente di cambiare discorso.
-Anche Harry potrebbe farti compagnia dopotutto neanche lui ha più diciassette anni- aggiunse la mamma. -Ehi!- sbottò Harry irritato e tutti scoppiarono a ridere.
-Shhhh ragazzi! Lo sapete che ore sono? Non vorrete mica svegliare l'intero castello?-
-Va bene Hermione-sotuttoio-Granger andiamo a letto- questa volta fu il turno di Ron, a mettere in imbarazzo la moglie, e con un gesto fulmineo la prese in braccio e la portò via -Buonanotte ragazzi-.
Harry lì guardò sparire dietro la prima curva, poi si rivolse alla moglie e le sorrise.
-Non vorrai farlo anche tu vero?- Ginny sorrise e lo abbracciò.
-E anche se volessi? Di certo non me lo impediresti- detto questo la prese anche lui in braccio -Sarai anche la donna più forte che conosca ma non puoi combattermi- aveva quel sorriso furbetto e il suo sguardo smeraldino risplendevano alla luce delle torce
-E perché mai?- Ginny lo guardò negli occhi, gli stessi che l'avevano fatta innamorare tanto tempo prima, quelli a cui aveva detto di si il giorno delle nozze e quelli, che si riempivano di lacrime, quando vedevano per la prima volta uno dei loro figli.
-Perché io ti amo Ginny e niente potrà mai tenermi lontano da te, sarai per sempre il centro del mio mondo- detto questo anche loro si allontanarono nel corridoio per andare a dormire. Essi ignorarono completamente la mia presenza, visto che il mio aspetto era celato dal mantello e lacrime di commozione mi rigavano il viso come fiumi. Dopo essermi ripresa salii l'ultima rampa per raggiungere Scorpius.-Scorpius dove sei?-. La stanza era buia, solo la luce fioca della luna rivelava i contorni dei mobili al suo interno.
-Sono qui Lily, vieni sul balcone- seguii la sua voce fuori, dove un firmamento pieno di stelle aspettava solo di essere scoperto.
-Ciao Scorp- lo salutai, era vicino alla ringhiera e alla sua destra c'era un telescopio, un'invenzione babbana che ti permette di guardare più da vicino i fenomeni celesti. Era in funzione, probabilmente mentre mi aspettava aveva voluto dare uno sguardo a quello che è ancora uno dei più grandi misteri: il cielo.
-Ciao Lily- mi ritrovai tra le sue braccia, profumava di vaniglia -mi sei mancata in questi giorni. Come stai?-
-Bene ma raccontami un po' di te, l'ultima volta non abbiamo parlato molto-. I ricordi di quella sera fecero di nuovo ingresso nella mia mente. Dopo qualche minuto di mnemonica magia, anche se mi dispiaceva destarlo dai suoi pensieri, ricominciai a parlare.
-Allora ... come sono andate le lezioni con tuo padre?- ero curiosa di sapere come si comportava quell'odioso con suo figlio.
-Bene, papà è bravo ma credo che mi siano piaciute di più le lezioni con tuo padre e tuo zio -
-Non sapevo che difesa contro le arti oscure ti piacesse così tanto-
-Nemmeno io. Prima dei G.U.F.O. non lo sapevo. Poi dopo gli esiti degli esami ho capito di avere un talento per le materia e nell'ultimo anno ho cominciato a pensare al futuro. Mi piacerebbe diventare un Auror - i suoi occhi neri luccicarono -Non m'importa cosa né penserà nonno Lucius, tanto non potrebbe comunque farmi niente, gli anno tolto la bacchetta anni fa -.
Lucius Malfoy e sua moglie Narcissa Black in Malfoy erano stati tutti e due privati della bacchetta ed erano costretti a vivere in una casa controllata 24 ore su 24 vicina al Manor, la mitica villa Malfoy. La moglie era stata più fortunata perché gli era concesso uscire dalla proprietà invece Lucius era stato segregato all'interno delle mura per la sua crudeltà e i crimini di guerra. L'unica eccezione era, una volta al mese, di smaterializzarsi all'interno del Manor per andare a trovare il figlio e famiglia.
-Si, di certo potrà solo maledirti a parole-. Scoppiammo tutti e due in una risata.
-Lasciamo perdere le maledizioni e piuttosto raccontami tu come ti sono sembrate le lezioni con i nostri genitori?- -Sono state fantastiche. Sia i miei genitori che gli zii fanno sembrare le materie si studio, anche quelle più noiose, divertenti-
-si è vero! Non mi ero mai divertito tanto a Rune Antiche finchè non è arrivata Hermione Granger. Parlando di altri professori come ti è sembrato mio padre?- Ahia, ecco la domanda da un milione di galeoni ma la verità era una sola e soprattutto con Scorpius avevo un vincolo morale di sincerità. -Le ultime lezioni sono andate bene ma nella prima ... mi ha davvero torchiata con domande difficili, poi ci ha chiesto di fare la pozione della verità ... - insomma avete capito, gli raccontai tutto senza tralasciare niente.
-E' stato davvero una carogna!- Scorpius avevo chiuso le mani a pugno vicino ai fianchi, era teso ed agitato.
-Ma no, tranquillo, ormai è tutto passato ...- provai a mettergli una mano sul braccio ma lui la scansò.
-Non capisci Lily, se mio padre parlasse con il tuo sarebbe finita, ci scoprirebbero! - Si allontanò per andare ad appoggiarsi con entrambi le mani nella ringhiera sulla destra.
-Ci scoprano pure! Sono stufa di nascondermi, io non mi vergogno di dire agli altri che amo un Serpeverde anche se si chiama Malfoy - Ero davvero arrabbiata, delusa ed amareggiata -Se per te invece è un problema allora forse è meglio che io e te non ci vediamo più - mi scioccai delle mie stesse parole ma almeno avevo detto ciò che pensavo.
Tutto cadde nel silenzio, esso diceva più di mille parole -Ah bene, sono contenta che finalmente io e te ci siamo chiariti- mi voltai e mi avviai verso la porta.
-Non puoi lasciarmi così Lils, tu sei tutto per me, non pensare che non m'importi di noi due- Mi voltai e lo guardai negli occhi.
-Io lo so che t'importa ma tieni di più a te stesso e a ciò che gli altri pensato di te che a noi, al nostro amore. Scusami se sono così egoista da volermi staccare da un amore che mi spezza il cuore ogni volta che ti guardo e sapendo come la pensi davvero! - detto questo mi voltai e iniziai a correre senza voltarmi, non mi curai di lui che continuava a gridare il mio nome.
Dovevo andarmene, anzi, volevo correre via da quel casino che mi aveva portato tanta gioia e dolore. I secondi sembravano passare velocemente, non so come ma mi ritrovai nel bagno della mia camera a piangere lacrime amare.
Era finita.
Lui non era più mio.
Forse.
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A New Generation of Wizards
FanficDal testo: io ero sua lui era mio, due anime che vivono con il medesimo battito e con unica meta l'altro. Lily-Scorpius