Prima ecografia

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22/12

Natale era alle porte.

Il ritorno a casa per le vacanze, due giorni prima, era stato fantastico.

Sentire di nuovo i profumi di casa mi avevano riportato alla mente i ricordi felici della mia infanzia.

Quella mattina un delizioso profumo di biscotti fatti in casa riempiva l'aria.

Aprii gli occhi, riconobbi i muri della mia camera, quella carta da pareti oro e rossa che avevo scelto a sei anni e tutti i poster, le lettere, le foto, i ricordi. Non pensavo che tutto questo mi potesse mancare tanto.

Guardai l'ora, c'era ancora tempo prima dell'appuntamento al St. James Hospital dove avevo prenotato la mia prima ecografia.

Scorpius lo avrei incontrato lì.

Dovevo solo uscire di casa con qualche scusa e mi sarei materializzata davanti all'ospedale.

-Lily la colazione è pronta- annunciò mio fratello entrando nella mia camera. James Potter aspirante auror in formazione, alto, con i capelli scuri ribelli, occhi azzurri e famoso Don Giovanni ai tempi di Hogwarts, sembrava non fosse passato neanche un giorno eppure eccolo lì, sulla soglia della vita adulta, determinato ad affrontare il mondo a testa alta.

-Ok Jamie scendo subito- dissi stropicciandomi gli occhi e cercando le pantofole tastando con i piedi il pavimento.

Mi feci una doccia veloce, mi vestii e scesi al piano di sotto.

In cucina tutta la famiglia era riunita. Papà leggeva il giornale mentre la mamma stava mettendo una ciotola di biscotti appena sfornati al centro della tavola.

Mi versai un po' di thé nella mia tazza preferita. Semplice, di ceramica bianca ma la scritta era fantastica: "A volte si deve essere pazzi per far sembrare gli altri normali". L'adoravo.

-Lily oggi pomeriggio vieni a fare la spesa con me per la cena della vigilia con gli zii?-

-Si mamma volentieri. Ti dispiace se stamattina esco?- dissi tranquillamente mentre addentavo un biscotto.

-No tranquilla, vai pure- rispose lei mentre si sedeva accanto a mio padre.

-Dove vai sorellina?- mi chiese James curioso.

-Probabilmente ad immischiarsi con quella cacca di Troll di Malfoy- sussurrò Albus continuando a leggere imperterrito il giornale.

Tutto in cucina tacque. Avevamo sentito tutti ma sembrava che la cosa non gli importasse.

-Albus- lo ammonì mio padre severo, non tollerava quel genere di linguaggio sotto il suo tetto.

-PAPA' NON SO DAVVERO COME TU POSSA PERMETTERE TUTTO QUESTO. E' UN TRADITORE, RAZZISTA E FUTURO MANGIAMORTE COME SUO PADRE- urlò Al tutto d'un fiato, si era alzato in piedi e rigidamente puntava il dito contro di me con fare accusatorio.

Uno schiocco riempì le mie orecchie.

Papà si era alzato ed aveva tirato uno schiaffo ad Albus.

-Non ti devi permettere mai più di dare del mangiamorte a qualcuno. Io ho visto le cose orribili che hanno fatto e non ti permetto di accusare un ragazzo di avere le mani sporche di sangue- disse a denti stretti mio padre, era furioso.

Albus continuò a guardarlo negli occhi, poi, senza proferir parola, si alzò e lasciò la stanza.

Mi voltai verso mio padre e vidi un'unica, singola lacrima scendere lungo la sua guancia, lui non voleva fargli del male. 

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