40 milligrammi di coccole

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Le sue parole echeggiarono nella mia mente.

"Lo sai? Scorpius riesci a sentirmi?"

"Si, più o meno"

"Perché non ti svegli, ti prego torna da me" lo supplicai.

"Non ci riesco, credi che non ci abbia già provato, mi sento debole e oltre che sentire non posso fare altro"

"Va bene, calmiamoci" credo che lo dicessi più a me stessa, visto che stavo respirando affannosamente.

"Tesoro" mi chiamò lui.

"Si" risposi.

"Quanto tempo è passato?" mi chiese.

"Due settimane"

"Merlino! E tu come stai, come stanno i bambini?"

"Bene, stiamo benissimo" cercai di tranquillizzarlo.

"Né sono felice"

"Tranquillo Scorp troveremo una soluzione" lo rassicurai.

"Ok ma forse io ne ho già una"

"Spara, che cosa aspetti" lo spronai.

"Visto che riusciamo a comunicare mentalmente vuol dire che l'incantesimo che lega le nostre anime è attivo. Se tu provassi a richiamarmi come facciamo con gli elementi forse riusciresti a svegliarmi" finì lui. Il suo ragionamento aveva senso ma avrebbe funzionato? C'era un solo modo per scoprirlo.

"Va bene ci provo"

Mi concentrai su di lui e sui miei figli, pregando loro di aiutarmi. Visualizzai Scorpius nella mia mente: i suoi occhi, le sue labbra, il mento, gli zigomi, ogni cosa. Come un puzzle ricomposi il suo viso nei miei pensieri e lo richiamai a me, lo desiderai con forza, con ogni fibra del mio corpo.

I minuti passarono diventando ore e il sole completò il suo giro e si nascose dietro le montagne.


-Lily- lo sentii mugugnare.

-Scorpius- alzai la testa per guardarlo –SCORPIUS!- esclamai.

-Si sono tornato, sono qui- gli presi la mano e cominciai a baciarla tra le lacrime.

-Amore mio sei tornato da me- rimasi per diversi minuti così, ringraziando Merlino, Morgana o chi altro me lo avesse riportato.

Chiamai il medimago che lo seguiva e quando entrò nella stanza studiò il suo paziente con immenso stupore, forse fino a quel momento aveva presagito il peggio ma non aveva più importanza.

Dopo un'accurata visita ci mise in guardia sul fatto che mio marito avesse ancora bisogno di molto riposo e che dovesse evitare gli sforzi e lo stress per almeno altre due settimane.

Alla fine lasciai la sua stanza solo quando si riaddormentò, dovevo avvisare i miei genitori.

Lì trovai nella stanza di Albus, lui si era risvegliato già da qualche giorno, non sapevo come si fosse giustificato ma sinceramente non m'importava, in quel momento stava dormendo, meglio così.

-Mamma, papà, Scorpius si è svegliato!-

-Davvero?! Né sono felice- rispose mia madre contenta.

-Meno male, vuol dire che adesso riuscirà a guarire completamente- aggiunse mio padre.

-E lui? Come sta?- non so perché me ne preoccupassi. Era come se tutta quella rabbia ne suoi confronti fosse sparita, forse ero riuscita a perdonarlo. Sapevo solo che lui era mio fratello non potevo fare altro che preoccuparmi per lui perché in fondo ci tenevo.

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