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-Siete pronti ragazzi? Ricordatevi che dobbiamo afferrare il cappello nello stesso momento, tutti insieme- disse zia Hermione guardandoci ognuno negli occhi.
Quella mattina ci avevano dato poco tempo per prepararci uno zaino con tutto il necessario per i sei giorni che ci aspettavano, colazione veloce e via. Ci avranno fatto camminare almeno per due ore buone e quando finalmente ci siamo fermati, tutto quello che avevamo davanti era quest'oggetto brutto e lercio. Per quanto potesse sembrare strano era la prima volta che prendevo una passaporta e sinceramente ero un po' delusa.
-Capisco che non è un bello spettacolo ma sempre così e presto vi ricrederete. Ora che siamo in posizione dobbiamo solo aspettare il segnale- proprio in quel momento non molto lontano un gallo cantò.
-ECCO CI SIAMO AFFERRATE IL CAPPELLO!- urlò e tutti ci buttammo su quel berretto malridotto anche io, controvoglia, lo toccai più in fretta che potevo e dopo un sonoro "crac" cominciai a cadere.
Il vuoto era sotto di me e l'aria mi faceva lacrimare gli occhi.
Urlai.
Quelle sensazioni mi riportarono alla caduta sul campo da Quiddich. Ero sotto shock ma non potevo arrendermi.
Mi girai dall'altra parte, almeno così la finivo di piangere anche se non vedevo più dove stavo cadendo, poi cercai intorno a me gli altri. Robert era a qualche metro più in la a destra, lo stesso per Nevilia alla mia sinistra ma Scorpius non lo vedevo.
Dov'era Scorpius?
Fino a quel momento eravamo in una specie di vortice oscuro ma improvvisamente uscii da quel tunnel ritrovandomi a 3 metri da terra.
Mi preparai alla caduta e cercai di mettermi in posizione da toccare il terreno con mani e piedi ma qualcuno mi prese al volo.
-Presa!- Scorpius mi teneva lì fra le sue braccia -tutto bene?- mi posò delicatamente a terra.
-Si più o meno, diciamo che ho bisogno di un minuto- risposi cercando di calmare il respiro affannoso che avevo.
-Ti ha ricordato la caduta dalla scopa vero?- mi chiese scostandomi una ciocca rossa da davanti agli occhi.
Io intanto tentavo di respingere un conato di vomito.
-Si. Ed è stato orribile- capii che non ce la facevo più e con la bacchetta trasfigurai una foglia in un secchio e ci vomitai dentro.
Scorpius notando il mio volto, diventato probabilmente di una sfumatura verdognola, mi si riavvicinò per tenermi la fronte e spostare i capelli che avevo davanti alla faccia.
-Lily tesoro tutto bene?- Hermione, che sicuramente aveva notato la mia conversazione con il secchio, si avvicinò.
-Si professoressa Granger sta bene è solo lo shock. Sa, troppi ricordi- Scorpius si era precipitato a rispondere perché aveva capito che mi ci sarebbe voluto ancora un po' per riprendermi ed essere pronta ad una conversazione decente.
-Ok, Lily quando ti senti pronta raggiungici nella nostra stanza, è la 188 nel quarto piano. Signor Malfoy è meglio che rimanga qui con lei e l'accompagni quando se la sentirà, a tra poco-
-Certo professoressa faremo in fretta- detto questo si voltò nuovamente verso di me.
Passarono diversi minuti e quando me la sentii mi aiutò ad alzarmi.
Finalmente mi guardai intorno e restai senza fiato.
Eravamo in una vallata di un bel verde rigoglioso, il sole splendeva alto nel cielo azzurro. Davanti a noi un'incantevole brughiera piena di trifogli e margherite. A fare da cornice c'erano un paio di colline terrazzate che contenevano gli alloggi dei duellanti, su di esse svettavano gli stendardi delle diverse scuole partecipanti. Al centro c'era l'arena. Grande e maestosa quanto uno stadio da Quiddich con innumerevoli pennacchi cui erano appese altre bandiere di rappresentanza.
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A New Generation of Wizards
FanfictionDal testo: io ero sua lui era mio, due anime che vivono con il medesimo battito e con unica meta l'altro. Lily-Scorpius