Visite inaspettate

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12/04

Di ciò che successe dopo che il mio mondo crollò non ricordo quasi nulla, c'è qualche immagine, per lo più sfocate. Le emozioni invece sono stampate a fuoco nella mia mente, rabbia, dolore, paura, angoscia.

Tutto quello che sapevo me lo aveva raccontato mio padre, lui e zio Ron ci avevano trovato tra le macerie e avevano immediatamente trasportato tutti e cinque in ospedale. Soltanto lì Rose gli ha spiegato le dinamiche di ciò che era successo, mio padre ne era rimasto sconvolto.

Io e Rose fummo dimesse dopo poche ore, dopotutto non avevamo riportato altro che ferite superficiali. Andrew ci mise tre giorni ad uscire, durante lo scontro si era guadagnato un paio di costole incrinate e una gamba rotta, fortunatamente, nel giro di qualche settimana sarebbe guarito. Inoltre per via della botta alla testa non ricordava nulla dello scontro.

Su Albus non volli chiedere nessun tipo di notizia, mio fratello in quel periodo per me aveva cessato di esistere, non m'importava di ciò che dicevano i miei genitori, non potevo perdonarlo per quello che gli aveva fatto.

Ci vollero due giorni prima che Scorpius si stabilizzasse e la diagnosi non era tra le più incoraggianti, coma. Il colpo alla testa, la perdita repentina di sangue e l'utilizzo di magia avanzata, lo avevano portato allo stremo, ad un passo dalla morte.

Dopo due settimane di cure tutte le ferite fisiche erano quasi del tutto guarite ma lui non si svegliava.

Spedii una lettera ai suoi genitori nella speranza che lo venissero a trovare, forse lo avrebbe aiutato, ma la loro risposta fu ancora più gelida delle loro parole, non volevano averci più niente a che fare.

Dopo un paio di giorni che mi ostinavo a rimanere al San Mungo nonostante mi avessero dimesso, la preside McGranitt mi ordinò di tornare a scuola almeno per seguire le lezioni. Era dura e non riuscivo a concentrarmi, per tutto il giorno desideravo solo che arrivasse la sera per tornare da Scorpius e passavo tutte le notti seduta accanto al suo letto in attesa che si svegliasse.

Non parlavo, mangiavo a malapena e a forza, non per me ma per il bene dei miei figli, se riuscivo ad addormentarmi sognavo gli occhi perfidi di Albus mentre uccideva Scorpius.

In più non potevo prendere nessuna decisione medica nei suoi riguardi, anche se per il Ministero la nostra unione era riconosciuta, per quegli idioti vegliardi ero solo una ragazzina incapace d'intendere e di volere. L'onere passò a mio padre che funzionava come copertura, per tutta la durata di quell'infernale periodo lui prese ogni decisione nei riguardi di mio marito insieme a me e di questo gliene fui grata.

C'erano delle volte in cui mi immaginavo che lui mi chiamasse o che muovesse un dito o un sopracciglio ed io cominciavo a chiamarlo e a scuoterlo ma poi mi svegliavo dalle mie fantasie e piangevo perché quella non era la realtà.

Ogni tanto gli raccontavo com'era andata la mia giornata e di quanto i bambini li sentissi agitati senza la sua calda voce a tranquillizzarli. Ad un certo punto cominciai persino ad elencare dei nomi papabili per i nascituri, in biblioteca ad Hogwarts avevo trovato un libro che conteneva solo nomi (come al solito la biblioteca non mi delude mai) e alcuni, lasciatemelo dire, erano davvero orribili.


Quel giorno stavo elencando i nomi maschili che iniziavano con la lettera "E" quando qualcuno bussò alla porta.

Narcissa Black in Malfoy entrò in tutta la sua regalità ed eleganza.

-Buongiorno- salutò garbatamente.

-Buongiorno signora Malfoy-

-Oh non c'è bisogno di essere così formali, chiamami pure Narcissa, e io posso chiamarti Lily?- mi chiese sorridendo appena.

-Certo, si accomodi- le indicai con un gesto della mano la sedia posta all'altro lato del letto.

-Grazie sei molto gentile- ringraziò sedendosi.

Ci prendemmo qualche secondo per osservarci meglio, mi accorsi che nonostante l'età incombesse su di lei era ancora molto bella, i capelli bianchi sembravano seta e incorniciavano perfettamente il viso. Il corpo magro era avvolto in un vestito nero pece impreziosito da una collana di diamanti che portava al collo. I suoi occhi scuri erano vigili e intelligenti, aveva uno sguardo profondo, né avevano viste tante nel corso della sua vita.

-Ti starai chiedendo perché io sia venuta, probabilmente- disse rompendo il silenzio.

-E' sua nonna, è normale che voglia vederlo anche se ... - mi fermai indecisa su come proseguire la frase.

-Dopo il comportamento di mio figlio e di mia nuora non ti aspettavi che un suo parente sarebbe venuto a trovarlo- concluse lei.

-Già, credo che abbia ragione- convenni.

-Sarò franca- iniziò lei spostando lo sguardo su suo nipote –Io non ho mai condiviso questa linea d'estraneità tracciata dai suoi genitori ma come ben sai è difficile per me uscire e mandare lettere se non sotto stretta sorveglianza quindi ... - raccontò con una punta di tristezza nella voce.

-Capisco- risposi sincera.

-Comunque proprio per questo motivo oggi sono venuta, non solo per vedere mio nipote ma anche per parlare con te. Premetto che so tutto della vostra situazione e non sono qui per rimproverarti o insultarti anzi ... -inaspettatamente mi prese la mano –Ti ringrazio. Da quando sei entrata nella sua vita Scorpius è rinato. Nelle lettere che mi spediva lui mi raccontava tutto, era un segreto tra me e lui, mi ha raccontato di come vi siete conosciuti, innamorati, ogni cosa. Quando si presentò a Natale mi parlò pure della tua gravidanza, certo era inaspettata ma non l'ho mai visto così euforico. Era felice, come non lo vedevo da tempo- la guardai e vidi i suoi occhi diventare sempre più tristi –Quando suo padre lo ha allontanato mi si è spezzato il cuore, ho cercato di convincerlo ma era ed è tutt'ora irremovibile. Allontanandolo dal Manor lo ha anche allontanato da me. Sinceramente, non so neanche come giustificare il comportamento di Draco, è cambiato. Da quando era bambino sotto la corazza fredda dei Malfoy ha sempre avuto un cuore tenero e gentile. Non riesco proprio a capire che cosa lo abbia fatto cambiare così tanto-

-Non lo so Narcissa, anche Scorpius mi aveva detto più o meno la stessa cosa su suo padre. Questo distacco gli ha fatto male- i nostri sguardi s'incrociarono, subito dopo lei ricominciò a guardare il viso di Scorpius che sembrava profondamente addormentato.

-Il mio bambino- sussurrò, accarezzandogli la guancia – Per tutta la sua infanzia ho vissuto al Manor per occuparmi di lui insieme a Draco. Astoria dopo il parto invece non lo ha mai degnato di uno sguardo. Depressione, così l'avevano chiamata i medimaghi, la malattia che tormentava mia nuora. Ma quelle erano tutte scuse, né sono certa-

-Non avevo capito che sua madre era stata così ... -

- .. Distante? E' stata proprio così- aggiunse la donna.

In quel momento qualcuno bussò alla porta.

-O cielo! Sembra che il mio tempo di visita sia terminato. Alla fine non sono riuscita a chiederle una cosa-

-Mi dica pure Narcissa-

-Volevo chiederti se potevi fare un piacere a questa vecchia signora. Nella famiglia Malfoy i nomi vengono scelti tra quelli delle costellazioni, vorrei che questa tradizione continuasse, so che lei con questa famiglia non vuole averci niente a che fare ma ... - mi alzai e la aiutai a fare lo stesso.

-Lei è una persona molto gentile e sono felice di averla conosciuta, quindi mi sembra il minimo dopo tutto quello che ha fatto per Scorpius accordarle questa richiesta- senza preavviso lei si sporse e mi abbracciò, lasciandomi nel più completo stupore. Era un gesto così semplice, eppure così denso di significato.

-Grazie Lily. Se conosco bene il mio Scorpius sono certa che lotterà con tutto se stesso per ritornare da sua moglie e dai suoi figli, quindi coraggio-

Mi accarezzò amorevolmente il volto per poi uscire dalla stanza, lasciandomi nuovamente da sola.

"Scorpius tua nonna è una persona fantastica" pensai.

"Lo so"


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