Chapter twenty-six

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MEGAN WALKER VOICE:

Sono i momenti in cui vedi la morte che alla fine ti ritrovi ad apprezzare la vita. I giorni passano nelle quotidianità, le abitudini, i litigi, cuori arrabbiati, sorrisi e poi lei arriva.E ti porta via ciò che più ami al mondo.
Quella mattina, era simile a mille altre mattine già vissute, un peso di dolore sul cuore, eppure era il giorno del mio matrimonio. La sveglia era già suonata da un pezzo, il sole già alto in cielo: colazione in camera, caffè, le fette biscottate, la marmellata. Dalla mia postazione fissavo il vestito da sposa disteso ai piedi del letto. Ero pietrificata, un senso di mancamento alle gambe, alle braccia, al cuore. Tutto improvvisamente mi sembrava così inutile, stupido. Poi guardai fuori e il sole mi sembrava bellissimo, non rispecchiava quello che sentivo.

Piangevo, iniziai a piangere a singhiozzi, e d'improvviso non m'importava più nulla del sole, della colazione, del vestito. Stavo male. Quella notte avevo scoperto che c'era qualcosa dentro di me, una di quelle cosa da cui non puoi scappare facilmente. Un figlio. Pensavo a Justin, al tempo passato insieme e a quello che ne sarebbe stato di noi. Pensavo a mio padre, chissà cosa avrebbe fatto al posto mio. Pensavo a Madrina, pensavo a mia madre, pensavo ai ragazzi, pensavo a Grace. Dove erano finiti tutti? I quel grandissimo caos sembravo l'unica a rimetterci e ormai mi stava bene, ero stanca e volevo solo la mia tranquillità. Luke non era l'uomo perfetto, non era l'uomo che amavo, ma sembrava l'unico pronto a starmi accanto. Justin: solo a pensarci mi si contorceva lo stomaco. Nella vita cambia tutto velocemente. Ci si allontana senza nemmeno accorgersene.

Nel profondo avevo ancora voglia di scappare, per il timore del silenzio che sarebbe potuto sopraggiungere, per paura di essere destinata ad una vita di torture e tristezza. Volevo scappare solo per ritornare e ritrovare Justin ad aspettarmi, soprattutto per vedere se mi avrebbe aspettato. Perché l'amore supera il tempo e i cambiamenti. L'amore che provavo per lui era come se non fosse mai scemato, e non osavo quasi parlarne, perché nel dolore, si dice ciò che in realtà non si pensa. La perdita di un grande amore ti cambia nel profondo. Nello stesso momento in cui lo perdi ti rendi conto di non potere stare senza perché diventa parte di te. Corpo ed anima. Così sorrisi, amareggiata, mi sedetti alla scrivania con le lacrime agli occhi e la porta si aprii.

"Grace, sei qui!" esclamai con un sorriso.

"Sarò con te sempre, piccola peste" Chiuse la porta e si avvicinò.

"Mia madre verrà?" domandai.

"No, lei non ce la fa" Si sedette su una sedia accanto a me.

"Non è lei quella che sta per sposare un uomo che non ama" dissi stizzita.

"Si sente responsabile della tua infelicità" disse.

"Sarà un matrimonio fantastico, Luke ha pensato a tutto" Cambiai argomento.

"No, non lo sarà" disse lei.

"Non sei d'aiuto, Grace Linn!" affermai.

Grace sospirò pesantemente. Io cominciai a truccarmi e lei si alzò dalla sedia per sistemare per avvolgere i miei capelli in uno chignon elegante. La sua presenza per me era importante, sarei andata in panico. Mi guardavo allo specchio e non mi riconoscevo, io non ero così. La vecchia me era dinamite, non si arrendeva in quel modo. Il mio pensiero corse a lui. Mi mancava immensamente, guardai l'anello che avevo al dito, e pensavo a cosa ne sarebbe stato della mia vita. Mi sentii persa in un solo istante. Quel senso di smarrimento, inutilità e – che ci sto a fare sulla terra io – che stavo provando in quell'esatto istante, mentre tremavo. L'unico mio desiderio era di poter sfiorare i suoi capelli per il resto della mia vita.
Un desiderio folle e follemente egoistico.

Avevo truccato il viso con le tonalità del rosa chiaro, un trucco da sposa perfetta. Indossavo dell'intimo da sposa coordinato ad una giarrettiera di pizzo bianca , mi guardavo nello specchio e l'unica cosa che vedevo era un'immensa tristezza nascosta in un sorriso di forza. Grace mi aiutò ad indossare il vestito che avevamo scelto insieme settimane prima. Era il vestito da sposa che avevo sempre desiderato, ma in quel momento lo odiavo con tutta me stessa. Forse ci sarebbe voluto del tempo e mi sarei rassegnata, forse una parte di me avrebbe cominciato ad affezionarsi a Luke, forse avrei provato qualche minuto di breve felicità. Forse era solo destino, doveva andare così, non c'era altra ragione.

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