Chapter twenty-four

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JUSTIN BIEBER VOICE:

L'amore ha molti modi di manifestarsi fra le persone.
A volte è gioia infinita, a volte amicizia profonda, altre volte è sofferenza, senso di perdita, scelte difficili.Ma da sempre, l'amore, nei suoi parecchi modi di esistere, riesce in qualche modo a scaldare il cuore e a produrre nuove consapevolezze nelle persone che lo ricevono o lo subiscono e perché no, cambiamenti, salti quantici, a volte.Questo può accadere quando siamo innamorati, quando ritroviamo un amico dopo molto tempo, o magari quando perdiamo una persona cara, quando dobbiamo compiere scelte difficili per proteggere le persone che ci stanno a cuore.In tutti questi casi la nostra mente è soppiantata per lasciarsi guidare completamente dal cuore, e le azioni che riusciamo a produrre attraverso il cuore, seppur difficili, sono sempre le più pure e sincere.

Ma l'amore è così, non ti avverte, non avvisa mai. Arriva inaspettato quando hai il cuore scoperto, e ti colpisce, esattamente come un pugno nello stomaco, lasciandoti senza fiato.Ormai le notti insonni, passate a pensare a che cosa sarebbe stato di noi, di me soprattutto, non le contavo nemmeno più. Accucciato su di una sedia, torturando fra le mani nervose un fazzoletto di cotone, aspettavo che bussasse alla mia porta e che, lei, diventasse, per poche ore ancora, un'illusione splendidamente solo mia. L'unico mio desiderio era di poter sfiorare i suoi capelli per il resto della mia vita. Un desiderio folle e follemente egoistico.

Era l'alba. Che ci facevo con gli occhi aperti a quell'ora ? Avevo ancora la ruggine del sonno posata sulle palpebre e ero costretto a rimuoverla con le dita della mano. Avevo gli occhi freschi dopo; era uno strano modo di dire ,anche se rispecchiava in parte la realtà. Più che freschi, direi umidi. Richiusi gli occhi e finsi di dormire. Per chi lo facevo, non lo sapevo: la mia mente era sveglia, il mio corpo aveva caldo.
Sentivo il suono e l'odore del silenzio. Il suono del silenzio: è un paradosso, lo so. Il silenzio, però, sa parlare e per ascoltarlo è necessaria concentrazione e, ovviamente, silenzio. Tutto sta, quindi, nell'entrare in sintonia con lui, conversare, sorridergli, chiedergli come sta e, nel momento di massima pace, utilizzarlo come nenia per il più dolce dei sonni, il più ricco di sogni. L'odore del silenzio è una fresca brezza. Più che un odore, è una nube di sensazioni. Sembra che stia per accadere qualcosa, ma sai che non succederà; la notte fa brutti scherzi, ma abbiate fiducia in lei. La notte saprà amarvi, quando lo vorrete.

Era la quarta notte di fila che terminava in anticipo. Mi svegliavo d'improvviso e, davanti a me, sempre la stessa immagine. Avevo imparato a memoria il percorso dei fili di ferro che, intrecciati gli uni negli altri, formano il lampadario della mia stanza. Mi alzai dal letto, ormai il sonno non c'era. Mi avvicinai alla finestra. Era rigorosamente aperta. In pieno luglio,quaranta gradi all'ombra, immaginatevi a letto, con le lenzuola che si sforzano d'abbracciarti. La mia fronte era asciutta, le braccia appiccicose e la canotta che indossavo, umida. Lo specchio davanti a me mi chiamava, e gli rispondevo guardandolo. Avevo una barba incolta e avrei dovuti radermi e, per di più, i miei capelli erano ispidi come non mai. Feci una doccia e il rumore dell'acqua riempiva il silenzio. Uscii dalla doccia, avvolsi l'asciugamano intorno al bacino e mi rasai la barba, ordinai i capelli e infine mi vestì.

Come tutte le mattine, scesi in salotto e mi piazzai vicino a computer per spiare Luke e Megan. Dormivano, lui l'abbracciava da dietro e le mani di Megan erano strette in quelle di Luke. Da quanto avevo potuto osservare nelle ultime settimane, le cose tra loro andavano molto meglio. Lui non la picchiava, non urlava più e lei sembrava essere serena. Quel cambiamento di Luke era più finto della loro relazione. Mentre li osservavo vidi Doug venire dalla cucina con due tazze di caffè, dopo avermela passata si sedette accanto a me. Fissavano quello schermo, anche piuttosto inutilmente, dato che non succedeva nulla di diverso, dormivano e basta.

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