Chapter four.

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JUSTIN BIEBER VOICE:

Noi due eravamo uno l'opposto dell'altra. Lei, a tratti timida, insicura, sincera,attaccatissima ai sentimenti, prendeva tutto troppo sul serio, non si sbilanciava mai. Aveva paura ad esprimere ciò che provava, temeva che le persone non capissero, che si stufassero di lei, così aspettava sempre che fossero gli altri a fare il primo passo. Voleva sempre prendere decisioni da sola, doveva sempre avere tutto sotto controllo nella propria vita. Ad ogni piccolo fallimento si buttava giù, e ci impiegava davvero tanto per ricominciare a credere in se stessa. Spesso metteva se stessa da parte per stare vicino agli altri,ma trovava sempre il modo per fargli ritrovare la forza. Aveva un solo difetto: si lasciava sempre influenzare dall'esterno, era troppo fragile. E io, così spontaneo e pieno di energie, non mi fermavo mai, avevo sempre voglia di scoprire e fare nuove esperienze. Riuscivo sempre ad essere a mio agio in qualsiasi situazione, non pianificavo mai nulla e vivevo giorno per giorno. Non mi importava di ciò che la gente pensava di me. A volte ero un po' permaloso e solitario, ma mi piaceva stare con i miei amici, davvero tanto. Mi piacevano i complimenti delle ragazze, quelle che cercavano di smuovermi un po' dai miei schemi, di rassicurarmi e di non farmi sentire a disagio in mezzo alle persone. Il mio difetto? Sembravo così forte e sicuro di me, ma solo all'apparenza. In realtà il mio era un modo per proteggermi e non mostrare la mia sensibilità e fragilità. Questo lei l'aveva capito. Per questo era sempre li a punzecchiarmi, a provocarmi e a farmi arrabbiare. Noi eravamo cielo e terra. Pace e guerra. Luna e sole. Non ci sarebbe mai stato un compromesso.

Mi sentivo come un libro aperto circondato da analfabeti. Ero la persona più problematica di questo mondo,è proprio per questo che me ne stavo da solo,senza nessuno. Odiavo le persone. Non mi capivano,sapevano solo giudicare e dare consigli fondati su chissà quale base. Non sapevano aiutarmi, volevano ma non lo potevano fare. Io ero così,odiavo essere aiutato,mi sentivo di peso,tutto qua. La rovina più grande e la causa di tutti i mali, è la paura. Quando una persona ha paura di non essere accettata, cosa fa? Si adegua. Quando una persona ha paura di non essere abbastanza bella, cosa fa? Riempie la sua faccia con venti chili di trucco, come se la bellezza fosse davvero quello. Quando una persona ha paura di dire la verità, cosa fa? Mente. Quando una persona ha paura di amare, cosa fa? Odia. Quando ha paura di non condividere il pensiero degli altri, cosa fa? Cambia modo di pensare. Quando una ragazza ha paura di perdere il suo ragazzo, cosa fa? Si vende, vende il proprio corpo anche non essendo pronta. Quando ha paura di dire quello che prova, cosa fa? Sta in silenzio, lasciando che quelle piccole o grandi cose lo divorino. Quando una persona ha paura di vivere, cosa fa? Si uccide e muore della morte peggiore: quella causata da se stessa e dalla paura di non essere mai abbastanza.

Eravamo fuori in spiaggia, c'era anche Megan. Come sempre facevamo finta di essere sconosciuti. Ci scambiavamo solamento uno sguardo o forse due, ma quanto desiderio ci vedevo dentro. Parlavamo poco, forse mai, lei era sempre in compagnia di Doug, i due si piacevano, io un po ci rosicavo. Le più belle, le più romantiche, le migliori, le beccava sempre lui. Infondo se le meritava tutte, io ero troppo stronzo per una come lei, troppo stupido. Tanto funzionava sempre così; più cercavo di farmi notare da qualcuna, più quella faceva la stronza con me.Ormai dovevo aver imparato. Ero manipolatore, solitario, sadico, facevo dei sorrisi agghiaccianti delle volte, stavo molto attento a studiare le persone, ero bravo nelle parole. Odiavo il contatto con il mondo esterno anche se, quando si trattava di una ragazza ero molto disponibile al contatto. Avevo tanto bisogno di essere amato, odiavo i miei genitori e forse più di tutto mi mancava il loro affetto. Preferivo passare le giornate a casa con i videogiochi, qualche canna o in palestra. Avevo bisogno che qualcuno mi smuovesse il cuore. Io ero bello e dannato con l'anima in fiamme. Ero di un insicurezza madornale.Quando però sorridevo facevo uno di quei sorrisi che boh, faceva venire la voglia di sorridere a tutti.

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