Chapter twenty-nine

258 9 0
                                    


MEGAN WALKER VOICE:

Ho passato la notte nello stesso letto con Luke, mi ha toccata, picchiata, proprio come un tempo. Durante la notte i suoi uomini hanno lasciato l'appartamento e ho deciso che era il momento giusto per scappare. Tempo fa ho imparato che Luke da solo è una mina vagante. Sono scappata dalla mia camera da letto e li l'ho rinchiuso, ho preso tutti miei oggetti personali, da foto a soldi, passaporti e documenti, poi sono salita in auto e sono andata via.
Guido da tutta la mattina, senza una meta precisa. Canto a squarciagola le canzoni che passano alla radio, d'altronde è un ottimo modo per sfogarmi, per il mio stato d'animo in subbuglio è un toccasana. Sento la musica salirmi dentro e trasformarsi in una sorta di grido liberatorio che mi è rimasto strozzato in gola per cinque anni, forse di più, e che, finalmente, in quel giorno riesco ad urlare con tutta la forza che ho in corpo, riesco a liberarmi. Canto e piango, stringo il volante tra le mani e ogni coda dovuta al traffico prendo a pugni il clacson. Sono in preda ad un vero e proprio raptus, ma non riesco ancora a capire se la fortissima sensazione che sto vivendo sia rabbia o tristezza, non lo so, ma non me ne frega niente perché, in ogni caso, quella musica mi serve per scaricare tutte le tensioni che ho accumulato.

Lisa si aspetta che io mi faccia trovare all'aeroporto, così sono li che aspetto da circa un venti minuti. E penso -forse troppo- a Justin. Mi chiedo chi sia la stronza fortunata con cui sta, mi chiedo chi l'ha toccato dopo me. Sento un pizzico di gelosia e invidia percorrere il mio corpo. Ecco che arriva Lisa, ha con se i bambini e nient'altro. Scendo dall'auto e le vado in contro, Dylan si lancia su di me e io l'abbraccio baciandolo. Eppure il mio cuore è così distante, è lontano.

"Mi dispiace di averti tirata in questa situazione" le dico.

"Voglio solo che tu e il tuo bambino stiate bene, Doug vi aspetta all'aeroporto, questi sono i vostri biglietti per il Canada".

Decido di lasciare Lisa e imbarcarmi dopo la centesima chiamata del nostro volo. Guardo Lisa da lontano, mentre porgo i miei documenti ad una donna della sorveglianza . Poco dopo mi ritrovo sull'aereo, circondata da sconosciuti e con l'ansia e la paura a mille. Dylan in aereo sembra tranquillo, nonostante sia la prima volta che ne prende uno. Io guardo fuori dall'oblò e rifletto su cose che in quel momento non avrei dovuto neanche avere in mente. Ho lasciato Justin con una lettera in cui dicevo di amarlo, sa che aspetto un bambino da uno stronzo e l'unica cosa a cui riesce a pensare è l'aborto. Passano cinque anni e in tutto quest'arco di tempo non mi ha mai cercata, mai una domanda a Doug chiedendogli se stavo bene o una domanda sul bambino, nulla. Ora sono consapevole che sto per rivederlo e non so lui che reazione potrebbe avere. Sono felice di rivederlo, mi è mancato tanto. Ma la rabbia non mi passa. Il mio cuore è più arrabbiato, voleva che uccidessi un bambino innocente solo perché credeva che fosse suo. Non ho prove che Dylan sia il figlio di Justin, ma in cuor mio è così da sempre.

Quando atterro è pomeriggio, Dylan dorme tra le mie braccia. Cammino verso l'auto di Doug, lui mi viene incontro, prende l'unico borsone che ho con me e mi abbraccia, stringendo contro il suo petto anche mio figlio.

"State bene?" domanda.

"Siamo qui" sorrido. Non voglio che torni a preoccuparsi per me.

"Ho avvisato i tuoi genitori, Grace, Madrina e i ragazzi, ci aspettano" dice.

"Pensavo che tu e i ragazzi non vi vedeste da un po."

Sul suo volto compare un mezzo sorriso. Da quando ero scappata via, Justin è diventato insopportabile e con il tempo quella che era una grande amicizia si è spenta. Ognuno ha preso la sua strada e si sono lasciati alle spalle la loro vecchia vita. Douglas ora è il proprietario di un negozio di musica e libri, non guadagna granché, ma a lui basta. Liam, il donnaiolo un po bambino, è cresciuto e si è sposato, ma non ho mai scoperto con chi. Punk gira il mondo con i suoi genitori musicisti. Justin, beh lui è l'unica che ha seguito la stessa strada tortuosa. Erba, alcool, donne, corse e quant'altro lo rendono quello che è sempre stato. Riguardo a Grace non so molto, tranne che è arrabbiata a morte con me per essere sparita da un giorno all'altro e per aver fatto soffrire tutti. Madrina ha ancora il suo impero messicano e suo figlio, Nick è finalmente diventato un medico, vive a Parigi e ha un compagno, Lucas. Non avrei mai pensato che fosse omosessuale. In quanto ai miei genitori -perché ormai Jeremy lo era - loro sono felici, Julie è cresciuta e ora hanno un maschietto di due anni e mezzo, di nome Jonathan.

WEED.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora