Chapter fourteen.

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JUSTIN BIEBER VOICE:

Insieme a Megan i giorni scorrevano più veloci che mai, passandoci davanti agli occhi come il più bello dei film. Sì, perché lei era la prima persona con la quale si era creata un’intesa tale da permetterci di poter condividere ogni cosa. Parlavamo per ore, senza mai esaurire gli argomenti, andavamo dappertutto e con chiunque senza mai sentirci fuori luogo, ci emozionavamo cantando una canzone in macchina, ci ammazzavamo di risate guardando un film e beh, facevamo l'amore con una complicità ed un trasporto davvero fuori dal comune. Potevamo farlo a qualunque ora ed in qualunque posto, ci bastava un’occhiata e la scintilla scoccava immediatamente, alimentando un fuoco di passione che c’incendiava di voglia e desiderio. Era una sorta d’istinto primordiale, irrefrenabile, incontrollabile, che non avevo mai provato con nessun’altra prima d’allora e che poteva coglierci a qualsiasi ora del giorno e della notte, anche quando non stavamo insieme. A casa, in giro, quando stavo con gli amici,mi bastava pensarla solo per un istante, per scatenare un vero e proprio uragano che, con una forza spaventosa, spazzava via qualsiasi altro pensiero dalla mia mente, sballottandomi da una parte all’altra delle fantasie che solo Megan era in grado di ispirarmi.

Durante gli ultimi anni, durante molte notti avevo stretto a me il cuscino e pianto la sua assenza. Avevo bisogno di qualcuno a cui importasse di me e lei era arrivata nella mia vita. Molte notti avevo sperato di svegliarmi e di ritrovarmela accanto. Molte notti avevo sperato di calmare i miei pianti insieme a lei. Non mi sarei mai pentito di ciò che stava succedendo tra di noi, per la prima volta avevo realizzato con chiarezza che Megan non era soltanto tutta la mia vita, ma era anche la parte migliore. La parte migliore con cui vivevo ogni giorno. La parte migliore che mi regalava tante emozioni. La parte migliore dell’uomo che ero e che lei amava.

Era un giorno come tanti, uno degli uomini al mio servizio mi aveva informato di uno spiacevole accaduto, due dei laboratori erano stati distrutti. Ancora una volta, ancora altri sacrifici e sforzi per tirare avanti. Per la prima volta presi la situazione con una calma sorprendente, non mi andava di riversare i miei problemi di lavoro su Megan. Eravamo nel fiore, negli inizi, della nostra relazione e tutto era così pieno d'amore, che non mi andava di rovinare quella situazione a causa del mio stupido carattere. Ovviamente però la situazione andava sistemata una volta per tutte, se Luke voleva la guerra io ero pronto a controbattere, restando fuori dai guai. Le parole spesso sono meglio della violenza o almeno era quello che mi ripeteva sempre Doug.

Dopo aver perlustrato la zona andata in fumo, raggiunsi la zona dei the Sun. Quando arrivai li mi sembrò tutto molto strano, quasi come se mi stessero aspettando. Le pistole e i mirini erano abbassati, nessuno mi aveva fermato all'ingresso o tantomeno mi era stata rivolta la parola. Luke si trovava in riva alla sua piscina, con lui uomini d'affare e tante belle ragazze in costume.  Appena fu detto a Luke del mio arrivo lui ne fu compiaciuto, non aspettava altro. Le ragazze sparirono insieme agli uomini d'affari, lasciando me e Luke in compagnia dei suoi uomini armati. Non sarebbe stato in grado di difendersi con le proprio forze, era un vigliacco.

"Faresti bene a restare fuori dalla mia zona" lo avvertii.

"Non so di cosa parli" fece finta di niente.

"Non è stata la luce del sole ad appiccare un fuoco nei miei laboratori" ironizzai.

"Perché dovrei essere stato io?" domandò.

"Vuoi quello che mi appartiene, è così da sempre" dissi.

"Ho più soldi in banca, più donne, più potere e più rispetto. Cosa potrei volere da uno come te?" rise.

"Il mercato della migliore erba di tutto il mondo" gli schiarii i ricordi.

"Sono ancora disposto a fare un offerta alta per la tua marijuana" disse.

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