Chapter10: Face to Face

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10 -Faccia a Faccia

 "La ricordo ancora come la ragazza
Che annaffia le piante morte
Perché non sa come accettare che
A volte
Le cose hanno una fine."


Peravo che la cena con mio padre riuscisse a riempire questo vuoto che sento, ma il giorno dopo eccomi nel soggiorno di casa mia a mordicchiarmi le unghie - un'abitudine per quando sono nervosa o ansiosa - guardando l'orologio per la centesima volta.

È mezzanotte passata e di Justin non ci sono tracce. Non ha nemmeno chiamato per dire che sarebbe rientrato tardi.

Ho chiamato Pattie, Jeremy, Erin, Ryan, Chaz e persino Jacques chiedendo se  avesse qualche incontro importante o se sapessero dove si trova, ma per mia sfortuna, nessuno di loro sa niente.

Accidenti! Avrebbe potuto anche dirmi che è con lei! Almeno saprei dove si trova.

"Andi, non preoccuparti." mi rimprovera Nana. "Sono sicura che Justin sta bene."

"Ma Nana, ho una brutta sensazione. E se avesse avuto un incidente? Non risponde né alle mie chiamate né ai messaggi! Come sappiamo che sta bene?" grido in piena isteria.

"Andi." mi richiama Nana, rimproverando la mia furia. "Tuo marito sta bene."

Sospiro e mi lascio cadere sul divano, continuando a tenere il telefono in mano.

"Mi dispiace per aver gridato, Nana."

"Va tutto bene, Andi. È naturale che tu sia preoccupata per Justin. Anche lui ha reagito in questo modo quando sei rientrata tardi l'altra sera." La mia testa si volta rapidamente verso Nana. Che cosa ha detto? "Anche se lui era più negativo e rigido." si stringe nelle spalle.

"Nana, cosa stai...?" vengo interrotta dal motore di una macchina e un lungo segnale acustico proveniente da fuori. "Vado a prenderlo!"

Nana ridacchia. "Va bene."

Vado a passo spedito fuori dalla casa e sospirò quando vedo una Range Rover familiare. Justin sbatte la portiera della sua macchina con un'eccessiva forza e inizia a camminare verso la casa... traballando. È ubriaco?

"Justin!" lo chiamo andando verso di lui. Sembra sorpreso e quasi perde l'equilibrio. Di riflesso, afferro il suo braccio per sostenerlo. La sua maglietta puzza di birra.

"Non... toc-carmi." dice mentre mi spinge.

"Justin, sei ubriaco." rispondo ignorando il suo rifiuto.

"Io... non... ho... bisogno... di... te." mormora. Stringo le labbra e mi armo di tanta pazienza. Grugnisco quando sento il suo peso su di me.

"Jus... tin... sei... pesante." mi lamento cercando con difficoltà di raggiungere l'interno della casa, ma sono più minuta rispetto a lui, perciò lo lascio seduto accanto alla porta di casa con le spalle al muro. "Aspetta qui, va bene?"

"Uhm." Borbotta, chiudendo gli occhi. Torno in fretta in casa alla ricerca di Ronaldo.

"Nana!"

"Oh, Andi! Dov'è Justin?"

"Fuori."

"Cosa? Perchè?"

"È ubriaco e non riesco a portarlo dentro così l'ho lasciato in veranda." spiego. "Nana, potresti cortesemente svegliare Ronaldo? So che è tardi, ma non credo di riuscire a portare Justin di sopra."

"Certo."

"Grazie."

Non appena Ronaldo porta Justin nella sua stanza, vado in cucina e prendo una piccola bacinella e un asciugamano, per poi andare al piano di sopra. Dico a Nana che può andare a riposare e che ci penso io a Justin, ringraziando lei e Ronaldo per essere rimasti svegli fino a tardi.

His Hidden Wife [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora