Chapter48: I Pray

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48 - Prego.

'Non ricordo di essermi innamorata di te. Ricordo solo di averti stretto la mano e aver realizzato quando male avrebbe fatto quando ti avrei dovuto lasciar andare.' -Anon

Quanto conta davvero la vita di una persona? È fondamentale sacrificare qualcuno per il bene degli altri? È giustificabile? E se la vita è importante, allora perchè alcune persone vogliono farla finita quando altri respirano il loro ultimo respiro desiderando di poter vivere di più? Per certi aspetti è ironico come funziona la vita. Come è sleale. Come è ingiusta.

Ma la vita è la vita. Scegliamo come vivere, come vogliamo essere ricordati, come rendere più interessante giorno dopo giorno. Non importa quanto ingiusta sia, la vita è preziosa. Desiderare di non essere nati o di morire rende tutto più brutto. Perchè se alcune persone si sforzano per prolungare la loro vita, anche solo per un secondo, un minuto o un giorno, tu dovresti fare lo stesso. La vita ci è offerta una sola volta. Non si torna indietro.

Vorrei che la vita fosse più lunga. Vorrei essere... un gatto. Divertente, un gatto. Un gatto ha nove vite, beh questo è ciò che dicono gli anziani. Perchè se questo fosse possibile, potrei morire oggi e poi forse svegliarmi domani.

Forse quando sai che stai morendo e non ti rimane molto da vivere, spendi molto tempo a pensare a cose strane. Come ad esempio, come saprò che sto morendo? Sentirò il mio cuore battere lentamente per poi fermarsi improvvisamente? Mi mancherà il respiro? La mia anima si staccherà lentamente dal mio corpo? Ho paura. A volte mi vengono i brividi per le mie stesse domande. Ho paura di morire. Ho paura di morire proprio come la maggior parte delle persone. Ma forse ho più paura di lasciare le persone che amo.

"Hey." sussurra Justin prendendomi il volto tra le mani. "Stai bene adesso? Mi hai fatto spaventare."

"Andrea Marie cosa ti ho detto sul non respirare? Mi hai fatto venire un infarto!" grida Jacques dal nulla. Sorrido leggermente.

"Idiota. Non l'ha fatto apposta." dice Aruella, entrando nella stanza che condivido con Justin, dove attualmente sono distesa sul letto con una flebo al braccio. "E per favore Jacques, non urlare, non siamo sordi!" Dr Mason ridacchia per l'assurdità del mio amico.

"Quindi è colpa di Justin, vero? Ti ha spaventato, vero? Lo sapevo." continua Jacques. "Sapevo che farti dormire con lui era una cattiva idea." Vedo Justin alzare gli occhi al cielo e mi metto a ridere.

"Voglio solo informarti che sei in casa nostra. Quindi tieni presente che qualsiasi cosa uscirà dalla tua bocca influenzerà la tua permanenza qui."

"Cosa? Amico sono tuo cugino!" Questo litigio è diventato quasi come una ninna nanna per me. Vederli venire qui a farmi visita perchè questa mattina presto ho avuto il mio solito attacco, mi fa sentire felice.

È così, vero? Se muori, non puoi stare con le persone che ami. Non sarà più lo stesso. Non ti sveglierai più al loro fianco. Non potrai più ridere, piangere o stare con loro. È spaventoso, vero? Fa paura non essere con loro. Ti viene da pensare che forse ti dimenticheranno, che per loro sarà come se tu non fossi mai esistito. Ma così va la vita, giusto? Si vive e si muore.

Penso a mamma. Forse anche lei si sentiva in questo modo. So che era una donna forte. Mi ha data alla luce e poi è morta. Inizialmente credevo che fosse morta per colpa mia, ma papà mi ha detto che era già malata e che è stato un miracolo che sia riuscita a darmi la vita. Lei ha dato tutto per farmi nascere. Ma avevo già il cuore debole. Papà sapeva che ero malata. Voleva che io vivessi. Medico dopo medico. Operazioni dopo operazioni. Farmaci dopo farmaci. Aghi dopo aghi.

È stato stancante.

Ho combattuto per tutta la mia vita e niente, niente funzionava mai. Né medicine, né aghi. Nessuna operazione. È per questo che ho deciso di fermare i trattamenti. Perchè se niente funziona, per quale motivo dovrei soffrire quando potrei solo vivere il poco tempo che mi rimane?

His Hidden Wife [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora