Chapter36: Love shouldn't be selfish

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36 - L'amore non deve essere egoista.

'Oggi vorrei essere una bambina e poter salire in grembo a mia madre per piangere finchè il dolore non sarà scomparso.' -Anon

Sei mai arrivato al punto in cui per il troppo pianto inizia a farti male la gola? Che non riesci nemmeno a respirare? E il cuore ti si stringe per il dolore?

Sono passati solo alcuni minuti, eppure mi sembra di piangere da ore. Il dolore è insopportabile. Dovrei esserci abituata, no? Il dolore non dovrebbe essermi sconosciuto. Sono stata ferita così tante volte che questo non dovrebbe essere niente.

Ma non riesco a smettere. Sono a pezzi.

Le lacrime scorrono senza fine. Non mi importa se Aruella mi vede in questo stato. Sono troppo a pezzi per curarmene. Lei prende posto accanto a me e cerca di confortarmi. Riderei per la situazione, se solo ne avessi le forze.

Piangere è l'unica cosa che riesco a fare.

Perchè per quanto io voglia capovolgere il mondo intero, niente cambierebbe. Non posso fare niente se Selena è incinta di... dannazione! Non posso dirlo! No! Il solo il dirlo ad alta voce potrebbe renderlo reale.

"Andi." mi richiama Aruella. Non le presto alcuna attenzione, ma poi avverto il mio petto stringersi, rendendomi difficile la respirazione.

Cazzo. La mia malattia si sta facendo sentire.

"Andi. Hey? Hey. Stai bene?"

Cerco di controllare il mio respiro e diminuire il dolore. Tengo la mano di Aruella, forse un po' troppo strettamente, mentre chiudo gli occhi. Dimentica tutto per un po', Andi. Dimentica e basta.

"Andi. Hey. Respira, okay? Respira." dice Aruella e tento di concentrarmi sulla sua voce, cercando qualcosa, qualsiasi cosa, che catturi la mia attenzione. "Dovrei chiamare il dottor Mason." fa per alzarsi, ma stringo la presa sulle sue mani.

"N-no." respiro. "Io... ho solo bisogno di... un minuto. Per favore."

"Va bene." le sento dire. Il silenzio cala tra di noi e il mio respiro irregolare è l'unica cosa che si sente. Nessuno dice una parola e ne sono grata. Riesco a calmarmi.

Apro lentamente gli occhi, sentendo lo sguardo di Aruella su di me. Rimango sorpresa nel vederla guardarmi con preoccupazione.

Si morde il labbro inferiore. "Stai bene adesso?"

Le sorrido leggermente. "Sì. Per ora." sussurro.

"Bene allora." improvvisamente distoglie lo sguardo e si alza in piedi. Si schiarisce la gola, aggiustandosi il vestito bianco con le mani. So che adesso si sente a disagio per ciò che è successo poco fa - voglio dire, sicuramente non siamo migliori amiche - ma non posso non esserle grata. "Allora..." inizia. "...non mi aspettavo questo tipo di accoglienza."

Tiro su col naso. "Sei in anticipo."

"Non volevo di morire di noia in albergo Andi."

"Avresti dovuto riposare."

"Io non mi riposo." dichiara iniziando a cercare qualcosa nella sua borsa, per poi tirare fuori un fazzoletto e porgermelo. Lo prendo. "E poi, volevo vedere la mia cara cuginetta per essere un po' stronza con lei, ma vedo che qualcuno l'ha già fatto per me."

Alzo gli occhi al cielo. "Non ti vedo da cinque anni, ma a quanto pare che non sei cambiata."

Lei ridacchia per poi sospirare. "Io..." fa una pausa. "... potrei dire la stessa cosa di te. Sono andata via con te che piangevi e ora che sono tornata-" i suoi occhi vagano per la stanza finchè non si pongono su una foto di Justin e me e l'afferra. "Sempre per le stesse ragioni. Sempre per la stessa persona. Non ti sei ancora stancata di tutta questa merda?"

His Hidden Wife [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora