Chapter49: I'm a beautiful mess

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49 - Sono un bellissimo disastro.

'L'amore non è cieco - vede di più, non di meno, ma proprio perchè vede di più è disposto a vedere di meno.' -Rabbi Julius Gordon

Andrea's POV

Dieci minuti - sì, sto tenendo il conto - sono passati da quando Justin è andato via e non è ancora tornato. Mi sento un po' ansiosa data la sua reazione di poco fa. Non posso tornarmene a dormire, non ci riuscirei neanche se ci provassi. Alzandomi dal letto, mi dirigo verso la porta.

Starà ancora parlando con il dottor Mason? Se sì, di cosa staranno parlando?

Con difficoltà, mi dirigo al piano di sotto, tenendomi alle ringhiere, cercando di stare attenta e vigile, fino a quando un odore succulente arriva alle mie narici, facendomi smettere di pensare a quella che dovevo fare.

Deve essere Nana che cucina. Ma è ancora mattina presto. Beh, è presto per me.

Cammino verso la cucina senza fare troppo rumore, ma improvvisamente mi fermo quando vedo un corpo familiare gironzolare per la cucina. Sono stupita da ciò che vedo.

Perchè, onestamente, chi lo avrebbe mai pensato? Chi lo avrebbe mai immaginato?

Insomma, Justin sta cucinando. Tiene in mano una padella e un grembiule è avvolto intorno alla sua vita. Mai una volta questo pensiero mi ha attraversato la mente, perchè non avevo mai considerato il fatto che lui avesse il tempo di cucinare per se stesso o per altre persone. Lui è occupato. È sempre in viaggio per la sua carriera. Dire che sono rimasta sorpresa sarebbe l'eufemismo del secolo.

Mordendomi il labbro inferiore, lo vedo tagliare le patate e poi mescolarle con il tuorlo di un uovo in una ciotola che tiene in mano. Huh. È così preso da quello che fa che non si accorge nemmeno che lo sto osservando.

"Allora..." inizio e per il mio divertimento, sembra essere sorpreso dalla mia voce, mentre quasi lascia cadere la ciotola e mi guarda.

"Santa madre-" dice. "Andi... c-che sta facen... dovresti essere a letto." Mi avvicino a lui, prima che lui mi venga incontro.

Sorrido. "C'è un buon odore. Cosa c'è per colazione?" Faccio per guardare quello che sta cucinando in padella, ma ben presto i miei occhi incontrano quelli color cioccolato di Justin. Entrambe le sue mani trattengono le mie braccia.

"Dovresti essere a letto. Non dovresti nemmeno sforzarti. Hai avuto un attacco-" Alzo gli occhi al soffitto. "Non è uno scherzo Andrea. Dai, andiamo al piano di sopra. Dormi-" inizia a portarmi lontano dalla cucina, ma lo fermo.

"Non voglio Justin."

"Non è il momento di essere testardi."

"Non sono testarda." insisto.

"Sì, lo sei. Come in questo momento." Sembra essere un po' irritato, mentre io aggrotto le sopracciglia.

"Non voglio. Sono stata bloccata in quel letto-"

"Per sei ore. Da ieri sera. Dovresti dormire almeno otto ore-"

"Non sono una bambina."

"Non ho detto che lo sei."

"Ma lo stai insinuando."

"No. Riposo a letto. Tu hai bisogno di riposo a letto. Non litighiamo per questo. Andiamo." mi tiene il braccio, ma lo tiro indietro. "Andrea."

"Voglio solo sapere cosa cucini. Perchè vuoi che torni-"

"Perchè lo ha detto il dottor Mason. Non devi sfor-"

His Hidden Wife [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora