23 - Non mi dispiacerebbe.
'L'amore più bello è quello che risveglia l'anima, e che ci fa desiderare di arrivare più in alto; è quello che incendia il nostro cuore e porta la pace nella nostra mente. Ed è quello che spero di darti per sempre.' – The Notebook
Hai presente quel detto 'capisci ciò che hai quando lo perdi'?
Ho perso molte cose - in modo accidentale o intenzionale. Da quel centesimo buttato da qualche parte che però si sarebbe dimostrato utile per comprare qualcosa dal distributore automatico, fino alle circostanze che pensavo non mi sarebbero mancate o che ho dato per scontato.
La pazienza di Andrea è una di queste.
Se prima era sempre preoccupata ad assicurarsi che io non mi infastidissi o fossi a disagio in certe occasioni, ora mi dà solo le spalle, nella maniera più fredda possibile.
"Ho portato la tua torta preferita." ho detto a Elise quando sono andato a trovarla una volta. Sono stato abbastanza fortunato da incontrare anche Andi. Non ci vediamo sempre durante le visite. Da quando l'ho accompagnata nell'infermeria, ho come la sensazione che lei sappia quando vengo in orfanotrofio o no. Il più delle volte non ci incontriamo. Oggi è una delle poche volte in cui il destino è dalla mia parte (anche se in verità è tutto merito di Nana e Ronaldo). "Ho portato anche della cioccolata..." Mi sono sempre assicurato di avere con me una barretta Cadbury. Nel caso l'avessi vista. "... si scioglierà e andrà a male se non la prendi." aggiungo quando vedo Andi bruciare la barretta con il suo sguardo colpito.
"Dovresti prenderla mamma Andi!" afferma Elise, mentre i suoi piccoli palmi si poggiano sulle guance di Andrea, per poi stringerle. Mi mordo il labbro inferiore. "Suor Grazia dice che non è bello fuggire dalle benedizioni di Dio. E il cibo è una benedizione. Non tutti mangiano."
"È vero." concordo inesorabilmente, accarezzando la testa di Elise per il suo aiuto. Andrea sospira, prendendo la barretta di cioccolato.
"Grazie." Borbotta, guardando ovunque tranne che me.
Sorrido. "Prego."
Non abbiamo più parlato. Ho percepito la sua pazienza esaurirsi, perciò mi sono limitato a guardarla aiutare Elise a mangiare la torta. Di tanto in tanto emetteva un sospiro - molto probabilmente era un cenno per dirmi che dovrei fare altro. Ma sono passati giorni dall'ultima volta che l'ho vista e quasi un mese dall'ultima volta che ha messo piede in casa nostra.
Immagino che sia un po' fuori dall'ordinario.
La sua presenza è qualcosa che conoscevo fin troppo e quando è venuta a mancare, qualcosa è cambiato.
Forse perché lei era sempre... lì. E non pensavo che quel diritto mi sarebbe stato tolto. Forse era il mio ego a parlare. O forse perché era un'amica. O forse perché...
"Come sta Nana?" chiede. Il suo sguardo si alza per incontrare il mio.
"Sta bene. Si sta un po' indebolendo, ma sta bene." rispondo. "Le manchi molto."
Il modo in cui i suoi lineamenti si ammorbidiscono mi porta a cogliere l'occasione porgli una domanda.
"Vorresti, uhm..." continuo. "... farle visita?"
Non risponde, si limita e distogliere lo sguardo. Dentro di me sospiro esasperato.
"Mi manca Nana!" Esclama Elise dal nulla. "Voglio vederla. Posso vederla mamma Andi? Per favore."
"Elise, Nana non può..."
"È quasi il mio compleanno, mamma Andi. Posso vederla per favore?" Lancio un'occhiata a Elise, sorpreso e compiaciuto per l'informazione datami. "Ti supplico."
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His Hidden Wife [TRADUZIONE]
FanfictionCome puoi far innamorare qualcuno di te quando lui ama qualcun'altro? Non lo fai. Non puoi. Non riusciresti. ©2013 All rights reserved. Story by @Julie13 . Translated by JasonMcCann99.