Chapter22: Don't Give Up On Me

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22 - Non rinunciare a me.

'L'amore è trovare la sola persona che rende completo il tuo cuore,  che ti rende migliore di quanto sognavi di poter diventare. Si tratta di guardare negli occhi di tua moglie e sapere fino alle ossa che è semplicemente la persona migliore che tu abbia mai conosciuto.' - Julia Quinn, Il visconte che mi amava

Il giorno dopo mi ritrovo a camminare nei pressi dell'orfanotrofio. Le mie mani si agitano un po'.

Mi sono dato malato e ho detto a Scooter di cancellare il nostro presunto incontro per oggi. Mi aspettavo che volesse saperne di più, ma si è subito mostrato d'accordo dicendo che può rinviare i miei impegni perché devo riposare e che sa quanto ne abbia bisogno.

A quanto pare, sa cosa sta succedendo in casa nostra. Probabilmente sono stati Ryan e Chaz a parlagliene, ma mi va bene. Lo considero come un loro modo di tenermi d'occhio.

La salute mentale è importante, mi ha ricordato Scooter. Onestamente sono ancora in guerra con me stesso, ma ogni mio pensiero di riconduce in questo posto.

Darò solo una piccola occhiata, mi dico. Ed Elise e i bambini avranno un'altra sorpresa: è come prendere due piccioni con una fava.

"Justin!" mi accoglie Suor Anna con entusiasmo non appena mi vede. I suoi passi cauti si uniscono ai miei, timidi e innervositi. "Sono felice di rivederti."

"Mi mancavano i bambini, ho portato loro dei regali." Dico, indicando le scatole ammucchiate vicino al corridoio. Toys 4 Us mi ha aiutato a consegnare i pacchi poco fa.

"Te ne siamo molto grati Justin. Sei davvero di grande aiuto. Già la tua presenza rende i bambini felici. Non possiamo esprimerti quanto ti siamo riconoscenti per questo gesto." afferma mentre mi fa entrare.

"Sono felice di aiutare, suor Anna." rispondo con onestà. Ammetto, la mia presenza qui ieri era solo uno piano per vedere Andrea. Ma poi, vedere i sorrisi sui volti dei bambini ha fatto crescere qualcosa in me.

"Oh, c'è anche Andrea. Che coincidenza."

Mi schiarisco la gola e cerco di mettere su un sorriso sorpreso (o qualcosa che gli assomigli). "S-sì."

Quando ci avviciniamo al giardino - dove si sta svolgendo un'attività - si sentono le risate dei bambini, alcuni stanno correndo. Ci sono vernici di diversi colori schizzate sui fogli posti sui piccoli cavalletti; alcuni hanno anche delle macchie sui vestiti e sul viso. Sembra che tutti si stiano divertendo.

Una ragazza con una crocchia disordinata attira immediatamente la mia attenzione. Sta sorridendo vivacemente mentre guida Elise nell'usare correttamente il pennello - la sua mano avvolge le piccole dita di Elise. Sembra... felice. Niente in confronto a com'è con me.

Ci sono stati momenti in cui l'ho vista sorridere, ma c'era sempre con un lampo di tristezza nascosta nei suoi occhi. Erano ciò che odiavo di più. Perché ai tempi, volevo alimentare l'angoscia intrappolata in me. Un promemoria di ciò che questa persona mi aveva causato. Non avrei dovuto esitare nemmeno un po'. Non potrò mai dimenticare il giorno in cui mi ha detto che mi avrebbe sposato. Era troppo fredda... troppo insensibile. Una parte di lei che non avevo visto fino a quel giorno.

Anche se ogni volta che vedevo quanto... dolore... ha provato, non riuscivo fare a meno di fare un passo indietro. Non nego che alcune volte il senso di colpa mi divorava. In fin dei conti lei, un tempo, era una delle mie persone preferite al mondo.

Quando il suo sguardo incontra il mio, il ritmo del mio cuore aumenta. Mi sento come se fossi stato colto nel fare qualcosa che non avrei dovuto fare. I suoi occhi nocciola si spalancano per la sorpresa quando si rende conto che sono davvero qui, di nuovo; il mio sguardo non vacilla mai. Si volta a guardare Elise per un secondo, per poi riportare lo sguardo su di me. Gli angoli della sua bocca si sollevano un po' portandomi ad espirare leggermente per l'improvvisa mancanza d'aria.

His Hidden Wife [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora