Ending Chapter (Part 1)

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Capitolo finale (Parte 1)

'Se qualcuno ti consegnasse un libro e, iniziandolo a leggere, ti rendessi conto che è un libro sulla tua intera vita, lo leggeresti fino alla fine?' - Anon

Andrea's POV

Mi ricordo quando da bambina, in piena innocenza e curiosità, chiesi a mio padre perché non avessi una madre. Era sempre una questione di dove... dov'era la regina di questa principessa? Dov'era la presenza materna che gli altri bambini avevano?

Ero gelosa. Gelosa di tutti i bambini che avevano una madre al loro fianco. Ero una bambina così cattiva che da la su hanno deciso che non avrei dovuto avere una mamma?

Papà mi dava risposte raccontandomi favole. Per un po' mi hanno dato conforto, ma arrivò il momento in cui non lo sopportai più.

La verità fa sempre male, l'ho imparato a mie spese. Non importa quanto tu voglia proteggere la ferita di qualcuno, farla guarire in fretta, non è meglio sentire il dolore delle medicine il prima possibile? Non è meglio provare subito il dolore, piuttosto che prolungare l'agonia? Non proteggi qualcuno dicendogli bugie, finisci solo col peggiorare la ferita. Ed è quello che fa più male.

Ho saputo che mia mamma è morta a cinque anni e non volevo accettarlo. Quando per molto tempo mio padre mi ha detto che era solo in un posto lontano. In un posto lontano. Huh. Questa è l'unica risposta che potevo dare quando i miei compagni di classe mi chiedevano dov'era mia madre. Certo, credevo a mio padre. È mio padre, no? Colui che mi protegge. Ma poi, questo diventò l'unico motivo per cui lo odiai.

Come ha potuto mentirmi? Come ha potuto non dirmi niente? Come... ha potuto farlo?

Certo, non sono riuscita ad essere arrabbiata con lui per troppo tempo. È mio padre, no? Come posso essere arrabbiata con qualcuno che voleva solo proteggermi? Con l'unica famiglia che ho? Con l'uomo che ho sempre visto forte, ma che ha pianto quando gli ho urlato di odiarlo?

Papà. Lui c'è sempre stato. Si è sempre preso cura di me. Potrebbe aver preso delle decisioni che alcune persone non capirebbero, ma le persone buone a volte fanno scelte sbagliate giusto?

"Come sta la mia figlia preferita?" la voce di mio padre mi fa voltare nella sua direzione.

"Papà." Sorrido, salutandolo con un caldo abbraccio. "Sono la tua unica figlia." Gli ricordo.

"Allora come sta la festeggiata e la promessa sposa?" mette in mostra i suoi denti bianchi. Ridacchio quando mi allontano.

"Nervosa." rispondo sinceramente. "Ma lo smoking scuro mette in evidenza i tuoi occhi grigi." lo prendo in giro, sistemandogli la cravatta.

"Ah, i buoni geni corrono in famiglia eh?" Rido. Poi mi fissa per un attimo e sospira. "Trucco, eh? Ora va di moda tra gli adolescenti?"

Alzo gli occhi al cielo. "Papà. Non farti sentire da Michaela." dico, indicando con la testa il team di Make-Up che Aruella ha fatto venire da Parigi. "Ed è il giorno delle mie nozze papà, certo che sono truccata."

"Sei bella con e senza trucco."

"Lo dici solo perché sono tua figlia." lo provoco. Lui sorride.

"Non proprio. Lo dico perché è vero." continua, guardando la spaziosa camera.

Con un piccolo sorriso, guardo la futura sposa in tutta la sua gloria nello specchio. Le sue labbra solitamente screpolate sono ora coperte da un colore rosso chiaro; le guance pallide tinte in un perfetto contorno di blush misti. Le borse sotto gli occhi sono state coperte, evidenziando gli occhi. I suoi capelli ondulati sono legati in una crocchia sofisticata e una piccola ciocca di capelli ondulati cade su entrambi i lati del viso. Un fermaglio impreziosito da piccoli diamanti scintillanti è posto tra i capelli per completare il capolavoro - è stato un dono della nonna di Justin, Kate. A parte la maschera di trucco e i gioielli brillanti nei miei capelli, sono contenta di quello che sto vedendo. Me il giorno del mio matrimonio.

His Hidden Wife [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora