Chapter45: Be mine again.

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45 - Torna ad essere mia.

'Trova qualcuno che ti faccia capire che: uno, la casa non è un luogo, ma una sensazione. Due, il tempo non è misurato da un orologio, ma dai momenti. E tre, i battiti cardiaci non vanno solo ascoltati, ma anche sentiti e condivisi.' -Anon

Sono questi momenti che ti fanno capire quando sia importante ogni giorno che passa, che ventiquattro ore non sono abbastanza in un giorno intero per dare il massimo di te.

Il tempo vale molto più dell'oro. Non ha prezzo. Il denaro può comprare l'oro, ma il tempo, puoi rubarlo, non comprarlo. Puoi andare avanti, ma non si può tornare indietro.

Avrei voluto realizzalo prima quanto fosse importante il tempo, perchè più passa il tempo, più l'ansia si insinua in me. Si accumula dentro di me, facendomi tremare, sbriciolando la forza che ho. Sento che è questione di tempo prima che tutto quello che ho costruito si distrugga.

Non c'è giorno che passa in cui non desidero che l'orologio si fermi o che la luna non sostituisca più il sole. Vorrei che tutto si fermasse, per quanto possa sembrare egoista, per rimanere con Andrea.

Sento che ogni giorno sta trascorrendo troppo velocemente e Andrea sta sempre... peggio. Pensavo di potercela fare. Pensavo di essere abbastanza forte. Pensavo di poterlo gestire.

Paura. Terrore. Provo entrambe le sensazioni. Mi sembra che il tempo mi stia prendendo in giro, ricordandomi con sarcasmo come ho sprecato il tempo anni fa, quando avrei potuto amare Andrea sin dall'inizio. Se avessi ignorato la rabbia e l'odio, tutto avrebbe avuto un decorso migliore.

"Hey." una dolce voce familiare fa eco da dietro di me, facendomi voltare bruscamente. La sua figura pallida è in piedi a poca distanza da me. Sembra potersi spezzare da un momento all'altro.

"Andrea!" la rimprovero annullando le distanze tra noi, proteggendola dal freddo della notte. Sono nel loro giardino, pensando a quello che mi sta accadendo. Non l'ho mai lasciata sola, mi assicuro sempre di andare a dormire dopo di lei e mi sveglio prima che apra gli occhi. Poco fa credevo stesse dormendo, quindi sono venuto qui. "Che ci fai qui? Hai bisogno di qualcosa? Ti fa male qualcosa? Devo chiamare il dottor Mason? Fa freddo qui Andrea." continuo togliendomi la giacca e avvolgendola attorno a lei. Cerco di portarla via, ma mi ferma, mettendo una mano sul mio petto.

"Justin." la sua voce è così dolce che sento il mio cuore indebolirsi. "Sto bene." sorride. Memorizzo tutto di lei - i suoi occhi assonnati color nocciola, il suo piccolo naso e le sue morbide e pallide labbra. Sospiro tirandola in un cado abbraccio.

"Fa freddo qui." mormoro.

"Posso gestirlo." l'abbraccio forte prima di tirarmi indietro, baciandole dolcemente la fronte.

"Che ci fai qui?" chiedo.

"Sono venuta a cercarti." mi risponde. "E non riuscivo a dormire."

"Qualcosa non va?"

"Volevo solo pensare a delle cose."

Sospiro. "Lo faremo in cam-"

"No." mi interrompe. "Voglio un po' d'aria fresca. Puoi andare di sopra, io rimango qui." con questo si allontana improvvisamente, scendendo verso il cortile. Mi mordo il labbro inferiore e sospiro.

"Ragazza testarda." mormoro.

***

Un silenzio confortevole circonda l'atmosfera tra Andrea e me, mentre le avvolgo il braccio attorno alla vita. La sua testa è poggiata sul mio petto. Entrambi guardiamo la notte stellata, sdraiati sull'amaca presente del giardino.

His Hidden Wife [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora