20 - Specchio
'Il vero amore richiede tempo - tempo per sapere e tempo per crescere.' -anon
Quando suor Grazia chiama i ragazzi per riunirsi e iniziare le loro attività pomeridiane, mi ritrovo a fare ritorno nell'ufficio di suor Floresca per mettere il telefono nella borsa. Non ho visto Brandon durante la performance di Justin. E penso che sia abbastanza grande per capire che deve comportarsi bene. Ovunque si trovi in questo momento, il suo istinto lo salverà.
Rovistando nella borsa, afferro il cellulare e cerco il numero di mio padre. Devo dirgli che sto visitando l'orfanotrofio e che tornerò prima di cena. Metterebbe il broncio se non tornassi a casa in orario. Non capita tutti i giorni di passare del tempo con lui. Potrebbe gestire un impero, ma troverebbe sempre un modo per passare del tempo con me.
Però comprendo le preoccupazioni di mio padre. Dopotutto, siamo solo noi due adesso.
Sono stata io, credo, a fare un passo indietro e ad allontanarmi negli ultimi anni. Più volevo che lui credesse che stavo bene e più mi allontanavo. Non volevo che si preoccupasse, ma anche non dicendogli niente, riesce comunque a scoprire la verità. Ma non dice niente, ma agisce in maniera silenziosa. Mio padre è da qualche parte tra il bene e il male.
Mentre torno indietro, attraversando il corridoio, mi fermo. L'ampia schiena di Justin cattura la mia attenzione. È fermo, di fronte a una cornice. È un ritratto di famiglia... di mamma, papà e me. Nella foto ero ancora una bambina, avvolta tra le braccia di mia madre.
Inizialmente doveva essere il ritratto della mamma, ma lei poi ha scelto di scattare una foto di famiglia da mettere nel luogo che è stato per lei la sua casa d'infanzia.
Non è solo la nostra famiglia ad avere ritratti. Tutti i bambini che sono cresciuti qui e hanno trovato la felicità nelle loro nuove case - o ovunque la corrente li abbia portati, permettendo loro di trovare la felicità - hanno lasciato qui i loro ricordi. È per ricordare che la speranza non si perde ma può essere sempre ritrovata se la fede non finisce.
Mi ritrovo ad essere combattuta tra il camminare dritto e fingere di non averlo visto, e il dimenticare le restrizioni che mi sono importa e avvicinarmi a lui.
Beh, non a caso sono nota per la mia testardaggine.
Alla fine vince la seconda. La curiosità mi sta divorando.
Con un sospiro, mi dirigo nella sua direzione e mi fermo a pochi centimetri da lui. Punto lo sguardo sulla foto della mia famiglia. Papà indossava la sua polo blu preferita e pantaloncini da spiaggia, mentre la mamma indossava un vestito giallo. Eravamo in una spiaggia. Fu una giornata semplice.
"Avevo circa 8 mesi." inizio. Justin non si muove. "Da quanto mi è stato detto da papà." continuo, indicando la piccola versione di me stessa. La mia voce ricopre il silenzio. "Avevo solo cinque anni quando ho scoperto che la mamma era orfana. Non che non volesse che lo sapessi. Non è mai stato un argomento della nostra conversazione. Voglio dire, ero una bambina. A quell'età tutto quello che volevo fare era giocare e mangiare caramelle. E beh, sono stata con lei solo per due anni della mia vita."
"Ho visto molti dei suoi ritratti nella casa della tua famiglia. Ma... questo sembra diverso. Voglio dire..." si interrompe.
"Lo so." sorrido. "Probabilmente è perché questa è stata la prima e l'ultima volta che siamo andati su una spiaggia come una famiglia completa. Forse è per questo."
"Oh giusto." dice, probabilmente realizzando.
"La mamma aveva un corpo debole. È stato un miracolo che io sia nata." Mi fermo. "Ma aveva molta forza di volontà." aggiungo con orgoglio. "Ecco il motivo per cui sono qui."
STAI LEGGENDO
His Hidden Wife [TRADUZIONE]
FanfictionCome puoi far innamorare qualcuno di te quando lui ama qualcun'altro? Non lo fai. Non puoi. Non riusciresti. ©2013 All rights reserved. Story by @Julie13 . Translated by JasonMcCann99.