38 - Lasciami Essere l'Unico
'Ci sono cose che non vogliamo che accadano ma che dobbiamo accettare, cose che non vogliamo sapere ma che dobbiamo imparare, e persone senza le quali non vogliamo vivere ma che dobbiamo lasciar andare.' -Anon
Ho sempre amato la domenica - è il giorno più sereno e pacifico. Quando mia madre era ancora viva, facevamo delle riunioni di famiglia per trascorrere del tempo insieme. Niente telefoni. Niente lavoro. Solo mamma, papà e io. Era il giorno in cui rinforzavamo il nostro legame come famiglia. Era bello, ma ogni volta che ci penso non riesco a non sentirmi triste.
Suppongo che sia vero che quando una persona se ne va le cose che ancora ci legano a lei sono i ricordi. Ricordi che possono plasmarci o abbatterci. Il tempo guarisce. Ma le cicatrici ci riportano tutto alla memoria.
Sospirando, guardo fuori dal finestrino della macchina. Questa mattina sono andata in chiesa, ho incontrato Elise e ho organizzato un incontro di famiglia con papà, Pattie, Jeremy ed Erin. Di solito la sera non sono così impegnata, ma questa sera è diverso. Un sorriso amaro si crea sulle mie labbra. Questa sera non ci sono stelle, ma mi auguro che mamma mi dia tutta la forza di cui necessito.
Justin è tornato questa mattina alle tre, ma alle sette è dovuto andare a registrare un'intervista da Ellen, quindi non ci siamo visti oggi. La nostra situazione è... calma. Ci piace sempre far finta di star bene e ci riusciamo con successo.
I miei pensieri vengono interrotti dal mio telefono che vibra. Guardo lo schermo e il mio cuore inizia a battere velocemente. Per un attimo, mi sembra di non riuscire a respirare.
"Justin." lo saluto.
"Andi." fa una pausa. Improvvisamente sento una stretta alla gola e la voglia di piangere. "Dove sei? Stai andando a casa di tuo padre?"
Mi mordo il labbro inferiore e mi schiarisco la gola. "Sì, tu?" sussurro.
"Sono a qualche isolato, ti aspetto fuori. Ci andremo insieme."
"Sì, insieme."
Silenzio.
"Stai bene?"
Per quanto io cerchi di nascondere le emozioni, stanno venendo a galla. Una lacrima scorre lungo la mia guancia, ma l'asciugo velocemente, come se Justin potesse vederla. "Sto bene." sospiro profondamente. "Com'è stato da Ellen?"
"Lei è fantastica. È stato bello rivederla e il pubblico è stato molto accogliente." Justin ed io siamo due persone a cui piace nascondersi dietro le proprie maschere.
Sorrido. "Davvero? È fantastico. Beh, probabilmente è grazie al tuo fascino."
"Su questo non posso ribattere."
"Adesso siamo presuntuosi?" Lui ridacchia. "A proposito, stai guidando?"
"No, Kenny mi sta dando un passaggio."
"Salutalo da parte mia, per favore."
"Kenny, ti saluta Andi." dice Justin quando la sua voce diventa leggermente lontana. Sento un debole "Mi manchi Andi." da parte di Kenny.
"Mi manchi anche tu Kenny!" dico.
"Andi?"
"Sì?"
C'è una piccola pausa fin quando Justin non riprende a parlare. "Com'è andata la tua giornata? Che hai fatto oggi?" il mio cuore si stringe alla domanda di Justin.
Mi mordo il labbro inferiore. "Beh, sono andata in chiesa e ho visto Elise. Le manchi."
"Anche lei mi manca. Possiamo andare da lei domani?"
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His Hidden Wife [TRADUZIONE]
FanfictionCome puoi far innamorare qualcuno di te quando lui ama qualcun'altro? Non lo fai. Non puoi. Non riusciresti. ©2013 All rights reserved. Story by @Julie13 . Translated by JasonMcCann99.