17 - L'amore è stupido
'Non gli dirò mai
Quando ho pianto quel giorno.' -AnonNon si preoccupa di nascondere la sua curiosità. Gli occhi scrutatori di Brandon si posano spesso su di me attraverso lo specchietto retrovisore. Sono troppo sconvolta anche solo per rimproverarlo, un sospiro esasperato esce dalle mie labbra.
"Noi, umh..." si schiarisce la gola, cercando di trasmettere il suo disagio per il mio improvviso cambio d'umore. "Puoi sempre ordinare le cose e fartele consegnare a casa."
Sospiro profondamente di fronte alla sua indifferenza. È un sollievo che non mi conosca personalmente. Per una volta sono tranquilla sapendo che non sono circondata da persone che conosco il motivo per cui sono a pezzi. Posso essere triste senza essere guardata con pietà.
"Uhm, in realtà posso fare qualcosa a riguardo." continua, riferendosi alle caramelle e alla cioccolata lasciata in negozio.
Lo guardo. "Quelle non sono per me, ma per i bambini dell'orfanotrofio."
"Orfanotrofio?" i suoi occhi si spalancano sorpresi.
"Per il Little Palms Orphanage."
"Quello gestito da tuo padre." afferma come se già sapesse.
"Ci fermeremo da Starbucks lungo il tragitto. Comprerò i dolci per i bambini da lì."
Il pensiero di uscire dalla macchina e interagire con un gruppo di estranei non mi entusiasma. Un solo Brandon mi basta. Non vedo l'ora di arrivare dai bambini. È passato un mese dall'ultima volta che sono andata da loro. So che se voglio far riposare la mia mente, non devo solo trovare una distrazione, ma un posto dove posso trovare la pace.
Sospiro.
Tra tutti i luoghi, i tempi e le coincidenze, detesto che destino sia riuscito a far incrociare le nostre strade oggi. Voglio dire, Justin non fa mai la spesa, specie con Nana.
Come può? Quando ovunque vada è seguito dalle telecamere. E non possiamo lasciare che Nana venga coinvolta in questo casino. Sarebbe troppo per lei. Inoltre la connessione tra Nana e me a Justin potrebbe svelare il nostro segreto.
Guardando fuori dal finestrino oscurato, stringo le labbra, mentre la mia mente è fissa su una persona. I suoi profondi occhi color cioccolato mi perseguitano ancora. È bastato un solo suo sguardo per farmi tornare al punto di partenza.
Non posso farci nulla. Non posso scappare - letteralmente potrei farlo, ma emotivamente non posso. E mi odio per aver ceduto al pensiero che è colpa mia per la persona che è diventata oggi... qualcuno che devo aggiustare... in qualche modo.
Ma in fondo so che cerco un motivo per restare.
I miei demoni cercano di avere la meglio sul mio giudizio razionale.
Dopo aver comprato varie torte e dolci da Starbucks, dò a Brandon le indicazioni per raggiungere l'orfanotrofio. Credevo sarebbe stato un viaggio silenzioso, ma dopo solo poche ore ho imparato a conoscere il disprezzo di Brandon per i silenzi imbarazzanti.
Il mio telefono emette un segnale acustico per l'ennesima volta e vedo il nome di Justin lampeggiare sullo schermo. Lo ignoro e distolgo lo sguardo, ammirando il paesaggio naturale fuori dal finestrino.
"Ti ha seguita." Brandon parla dopo pochi istanti di riluttanza.
"C-cosa? Di chi stai parlando?" balbetto colta alla sprovvista.
"Ti è corso dietro." afferma. "Ma l'ho dovuto fermare. Mi è stato detto di far mantenere una certa distanza tra te e tuo marito, nel caso accadesse una cosa come questa."
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His Hidden Wife [TRADUZIONE]
FanfictionCome puoi far innamorare qualcuno di te quando lui ama qualcun'altro? Non lo fai. Non puoi. Non riusciresti. ©2013 All rights reserved. Story by @Julie13 . Translated by JasonMcCann99.