01; Di città sconosciute e sigarette vietate.

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Dedicata a Marten, che ogni giorno mi sopporta senza emettere fiato (più o meno).
Ti voglio bene e spero che ti piaccia.

Avere la tua migliore amica come compagna di banco può essere una fortuna, come non può esserlo.
Vantava di conoscere Sara da tre anni, e quando l'aveva conosciuta le sembrava sul serio una persona a posto, però come al solito le persone bisogna conoscerle, e bene anche.
Tempo dopo scoprì che il disagio era la caratteristica che più contraddistingueva Sara dal resto del mondo, oltre ad una particolare affinità con i chitarristi delle band e con le tinte.
Senza però perderci in chiacchiere inutili e commoventi sull'amicizia, passiamo a parlare di ciò che la fece pentire di aver stretto una così profonda amicizia con la moretta.

«Somma Vesuviana?! Che cazzo è Somma Vesuviana?!» erano più di tre quarti d'ora che la ragazza sopracitata si lamentava della destinazione scelta dalla scuola per la gita scolastica. In fondo, non avevano alternative, perciò che senso ha lamentarsi? Non avrebbe comunque risolto nulla.

«Massì Sà, ci sta! È vicino Napoli, vicino al mare- più o meno -il sole, la spiaggia...i gabbiani!» tentò di convincerla Marten, che davvero, in tutte quelle lamentele non ci trovava mai nulla di sensato.

«Il sole?! La spiaggia?! Mart! Ci andiamo a febbraio, Cristo in croce!» lo scuotere della testa da parte di lagna fece oscillare la lunghissima coda di cavallo che portava quella mattina (nda: Marten, fammi sognare).
Sospirò per forse la trentesima volta nel giro di dieci minuti, abbandonando con una nota rassegnata la testa sul banco: non ne poteva più di quelle lamentele. Sara sapeva, in cuor suo, che si sarebbero divertiti comunque fossero andate le cose, in fondo sapevano tutti quanti come divertirsi senza sballarsi con droghe o cose del genere. Beh, un'altra cosa che aveva appreso di Sara, col tempo, era la passione per gli alcolici. Non che fosse un'alcolizzata, ovviamente, ma se c'era da bere, lei non si tirava certo indietro.
Marten però era diversa, per divertirsi non le serviva essere brilla o addirittura ubriacarsi, le bastava un buon film e la compagnia giusta. Difatti, molte persone ritenevano che loro due fossero una strana coppia di amiche.

«Somma Vesuviana...» quello fu l'ultimo borbottio contrariato che udì da parte della sua amica, poiché il resto venne sovrastato dalla campanella, che portò via con se tutta la negatività che aleggiava attorno al suo banco, visto che Sara scendeva sempre a fumare a ricreazione. Perciò quel suono la fece sentire sollevata più di quanto si aspettasse.
Decise di non accompagnare la sua amica giù in cortile, prima cosa, perché era novembre e l'aria cominciava ad essere decisamente troppo fredda da sopportare, seconda cosa perché per arrivare in cortile avrebbe dovuto fare tre piani di scale, e con la pigrizia che si ritrovava ad avere, non era proprio il massimo come idea, perciò decise di attaccarsi a ventosa al termosifone e di restare lì ad aggiornare pigramente i suoi social e chiacchierare allegramente con Camilla, la parte ancora mai menzionata del trio.
Nel frattempo, pensava che l'umore nero della sua migliore amica sfumasse grazie ad una sigaretta e a dell'aria diversa, ma si ritrovò a bestemmiare mentalmente quando la vide rientrare in classe qualche secondo dopo con un'espressione che minacciava soltanto guerra ed altre lamentele.

«Già sei qui?» chiese cautamente Camilla. La conosceva meglio di lei, siccome Sara c'era andata in gita assieme, perciò sapeva meglio di lei quanto fosse sbagliato punzecchiarla in momenti come quelli.

«Giona ha deciso che a ricreazione non si fuma più.» Sara si lasciò cadere sulla sedia, accompagnando i suoi gesti con un sospiro che trasudava rabbia e frustrazione. «Prima approva gite di merda, poi impedisce di fumare a ricreazione! Si accettano scommesse per la prossima trovata che mi farà innervosire come non mai.» sibilò contrariata.

«Vedrai che è solo una giornata iniziata male, non può finire peggio.» la rassicurò Camilla, portandosi una ciocca di capelli ricci dietro l'orecchio, accompagnando il tutto con un sorriso che doveva essere incoraggiante.

«Peggio di così non si può.» sospirò Marten, passandosi una mano sugli occhi.


Hola!
Dopo numerosi scleri da parte della mia migliore amica su Genn Butch degli Urban Strangers, ho deciso di darle una gioia e di scriverci su una fanfiction.
So che vi avevo promesso una fic su Lorenzo e che non sto mantenendo la promessa di aggiornare più spesso, ma ultimamente ho il cervello che mi dona idee fantastiche e mi dispiace ignorare queste idee.
Spero che vi piaccia e che soddisfi anche la mia migliore amica, vi mando un bacio!
renashair.


School Trip. || Urban StrangersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora