17; Lettera.

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Una foto di Sara, poco dopo essersi tinta i capelli di rosso.
Appartamento di Milano.

«Ti fa ancora male l'occhio?» Enrica gli si era avvicinata con aria vagamente preoccupata.
Come risposta, ricevette uno sbuffo ed una smorfia contrariata.
Da quel cazzotto, Genn pareva spento, Alex osava dire anche peggio del solito. Ne avevano parlato, di quella strana ragazza rossa, anche con Fedez.

«Un po', ma sta passando.» il ragazzo fece spallucce, storcendo un po' il naso.
Alex entrò nel salotto del loft, tra le mani la chitarra ed il tablet con cui registravano i video diari settimanali.

«Forza Rino*, dobbiamo fare il video diario.» affermò Alex, con una nota di nervosismo nella voce.
Erano anche in ritardo quella settimana, dovevano consegnarli entro le sei ed erano le cinque e mezzo, perciò si mise subito in posizione.

«Dovremmo spiegare l'occhio nero.»

«Non necessariamente.» fece spallucce il moretto, mentre Enrica li salutava, dicendo di dover parlare con una truccatrice. «Non abbiamo ancora ben parlato dell'inedito.»

«Okay, parliamo dell'inedito.»

***

«...volevamo spiegarvi meglio l'inedito, in questo video diario.», dopo l'accaduto, s'era informata, Sara.
Li aveva cercati ovunque, su Facebook, Ask, Instagram e compagnia bella.
S'era iscritta ad ogni canale possibile ed immaginabile, ed ora voleva proprio vedere fino a che punto sarebbero arrivati.

«L'inedito è nato una notte di febbraio di parecchi anni fa. Anzi, un po' prima, ma non sappiamo esattamente quando.», Genn non aveva perso quel suo lato logorroico che Sara apprezzava ed odiava allo stesso tempo. «Non lo sappiamo perché in realtà il pezzo non l'abbiamo scritto tutto quanto noi. Certo, la musica l'ho scritta io, l'altra metà della canzone l'abbiamo scritta assieme, ma il pezzo originariamente era di una ragazza che abbiamo conosciuto anni fa.», rimase sorpresa dalla dichiarazione, non se l'aspettava.
Si tirò su gli occhiali, che cominciavano a scivolarle sul naso dritto, mentre si perdeva a pensare a quella strana settimana di febbraio. «Non vi diremo il nome, ma dire il secondo nome non è un reato. Anche se, si spera di no ovviamente, lei scoprisse questa cosa, penso che dovrete dire addio agli Urban Strangers.» dopo quell'affermazione, Alex si lasciò scappare un risolino, che la fece sorridere.
L'occhio nero di Genn era la conferma che Sara, alle volte, riusciva ad essere un tantino irascibile.
«Comunque, il pezzo fu scritto da Gwendolyn, una vecchia conoscenza. Non ho mai saputo l'occasione, nè il motivo per cui questo pezzo è stato scritto. Vi posso solo dire che la ragazza che lo ha scritto era una persona meravigliosa, un tantino irascibile.» e fece un cenno verso Genn, indicando eloquentemente l'occhio.
«Quindi, cara Gwen, grazie per l'occhio nero. E spero che tu non stia continuando a fumare sigarette di merda.» fece Genn, per poi continuare a parlare della loro settimana e cose che Sara non poteva capire.

«Ti mancava.» sobbalzò, colta di sorpresa da Camilla.

«Non è vero, mi sono solo arrabbiata.» sospirò Sara, togliendosi gli occhiali in fretta e furia. «E poi rivederli è stato come tornare ad avere diciassette anni. È stato strano, un capitolo che pensavamo tutti quanti fosse chiuso ed archiviato.»

«Ma non è stato così.» la riccia l'affiancò, mentre Sara appoggiava la testa sulla sua spalla. «Ti piaceva, vero?»

«Mi stai facendo un'interrogatorio, zia Camilla?» la accusò, togliendo immediatamente la testa dalla sua spalla.

«Forse.» fece spallucce l'altra. «Devi recuperare Marten, è chiusa in camera sua, di nuovo

***

School Trip. || Urban StrangersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora