All'ennesimo squillo del telefono, Sara sbuffò.
Era sul treno, diretta all'aeroporto di Fiumicino, ed Alex la stava letteralmente tartassando di messaggi da ore.
Marten le aveva mandato un messaggio chiedendole di vedersi su Skype non appena fosse arrivata nel suo appartamento e che non le sarebbe importata l'ora.
Decise di prendere il telefono e darci un taglio, visto che lo squillare del telefono interrompeva la musica ogni tre per due.Alex:
Non puoi averlo fatto sul serio.Dimmi che sei solo andata al cimitero e che tornerai tra poco.
Wen? Mi rispondi?
Non puoi essere sul serio andata a New York senza dirmi niente!
Tra quella sfilza di messaggi, ne scorse uno di Genn, che spiccava grazie al nome con cui l'aveva registrato in rubrica.
GennyPenny:
Chiama Alex, non vuole uscire dalla stanza degli ospiti e noi dobbiamo tornare urgentemente a Somma, siamo anche in ritardo.
Ah, Camilla è arrivata tre ore fa, chiama anche lei.PS: Marten dice che la devi chiamare su Skype appena arrivi.
Rispose velocemente a Genn, chiedendogli se il suo cane fosse ancora vivo, per poi fare una veloce telefonata a Camilla.
«Io vado via e tu arrivi, hai proprio un tempismo di merda Cams.»
«Brutta idiota! Sono venuta qui con Giò per te e tu che fai? Anticipi la partenza, ovviamente.»
«Sapevo già che ci saremmo riviste a New York, visto che siete tutte scroccone e sareste venute a trovarmi.»
«Mi dispiace per quello che ho detto tempo fa.»
«Son cose che capitano Cammei, tranquilla.»
«Alex è chiuso nella stanza degli ospiti da ore. Meg non riesce a farlo uscire.»
«Non ho intenzione di rispondergli Cams, sai come sono fatta.»
«Lo so, ma almeno un saluto potevi farglielo, o no?»
«Devo andare.»
«D'accordo, non sparire però.»
«Non lo farò. E tu porta Giò con te quando verrete a trovarmi.»
«Sarà fatto.»
Chiuse la chiamata, non appena Camilla finì di dire quelle parole. Non erano mai state due persone di molte parole, e i ti voglio bene erano più unici che rari, nel loro gruppo d'amicizie.
Odiavano dimostrarsi segni d'affetto così importanti, difatti, tendevano a dimostrarsi il bene che si volevano a piccoli gesti.
Sbuffò sentendo di nuovo il telefono squillare.Fossetta:
Alex non vuole uscire, ti prego chiamalo.
Leggendo quel messaggio, quasi si sentì in colpa. Stava per chiamare Meg, ma scosse la testa e mise la modalità aereo sul telefono, così nessuno l'avrebbe più disturbata.
***
Da quando Sara era partita, quella mattina, era scoppiato il caos in casa sua.
Alex non usciva dalla sua stanza, perciò Meg e Genn s'alternavano a pregarlo di uscire.«Alex! Cristo santo, esci!» gridò Genn, esasperato, prendendo a pugni la porta.«Dobbiamo tornare a Somma, siamo in ritardo!»
«È inutile, se lei non chiama, lui non esce.» mormorò Meg, che s'era seduta a terra, ormai esausta.

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School Trip. || Urban Strangers
Fanfiction«Somma Vesuviana?! Che cazzo è Somma Vesuviana?!» story written by baernardeschi. 10/01/2016; #27 in Fanfiction.