Prologo

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Il cartello della porta TRE-PER-DUE avvisava < < Vietato entrare in pantaloni e abbigliamento sportivo > >. Mi diedi un'occhiata : scarpe coi tacchi e con i lacci attorcigliati attorno alle caviglie come serpenti, un vestitino tutto arricciato e così rigido che avrebbe potuto mettersi a ballare da solo. Era la cosa più orrenda che avessi mai visto, e mi chiedevo perché diavolo lo stessi indossando e soprattutto cosa ci stessi facendo davanti all'Emporio TRE-PER-DUE. Poi guardai i cartelli che annunciavano i saldi: <<Compra uno e prendi due>>. Spinsi la porta ed entrai.
Gli scaffali erano pieni di ragazzi di tutti i tipi, proprio come fossero scatolette di fagioli o pomodori: ragazzi biondi o bruni, slanciati o tarchiati, e tutti sorridenti come bambole.
"Grazie per avermi invitata'' disse la mia amica Katy. Mi voltai a guardarla. Indossava un vestito sexy, corto e rosso, e spingeva un carrello.
"Come sempre", le dissi. Poi raggiunsi uno scaffale, presi un bel pezzo di ragazzo e me lo misi nel cestino. Più veloce di un lampo Katy lo tiró fuori dal mio cestino e se lo mise nel carrello.
Ne misi dentro un'altro, lei lo sgraffignó e se lo lasciò scivolare nel carrello. Ne presi un terzo, e lei me lo portò via. Allora cominciai a correre tra gli scaffali afferrando ragazzi e sbattendogli nel cestino; avevo ancora l'orribile vestitino ma ai piedi avevo i miei pattini e in mano il bastone da hockey: ormai andavo così spedita che non riuscivo più neanche a vederli in faccia. Ma più ero veloce e più il mio cestino continuava a svuotarsi, mentre il suo carrello si riempiva di ragazzi.
"Basta! Non lo sopporto più! " mi misi improvvisamente a gridare. "Prenditeli, prenditeli tutti. Sono tutti tuoi, Katy".
Lanciai in aria il cestino ed il bastone e mi catapultai verso la porta, con Katy costantemente alle calcagna. E non aveva neanche pagato. Scattó l'allarme è il suono era talmente acuto da perforare i timpani. I miei, nella fattispecie. Senza aprire gli occhi sollevai la testa, premetti il bottone della sveglia, e mi sedetti sul bordo del letto. Ero a pezzi! Che incubo!
Immediatamente un'ondata di sensi di colpa mi travolse. Incubo? Katy era la mia migliore amica.

Una calda estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora