CAPITOLO 12

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Lunedì avevo un doppio turno in piscina, prima con i bambini di seconda poi con i bambini di Hau.
Era buffo: io parlavo in inglese, lui traduceva in vietnamita, e tutte e due ci sbracciavamo in grandi gesti per rendere più chiara la comunicazione. Ma questo lunedì io ero completamente fuori fase, e non riuscivo a concentrarmi su nulla.
Tam mi chiese se sapevo nuotare a dorso.
"Certo, adesso vi faccio vedere" dissi, e cominciai a camminare all'indietro muovendo le braccia in grossi cerchi. Camminando e agitando le braccia finii in piscina. Ed il peggio fu che anche Hau, che mi seguiva, fece la stessa fine.
I bambini scoppiarono a ridere e ci imitarono.
Quella sera Jack non poté trattenersi dal commentare: "Un'altra grande lezione della nostra allenatrice Miss Cristal".
Avevo lavorato con i bambini di Hau, stimolandoli all'uso del linguaggio verbale è visivo, e Anna ora stava osservando i disegni realizzati. Io lanciai solo un'occhiata ai fogli bagnati e stropicciati, ma anche da lontano si vedeva perfettamente che molti avevano disegnato una figura dai capelli rossi nell'atto di cadere nel blu...
" Mi sorprende che tu non li abbia proposto anche di comporre una canzone sulle mie gesta" dissi a Jack ironica.
" Non hanno bisogno che io li incoraggi" replicò.
" Come ti è andata oggi?" mi chiese Harry.
" Bene, perché me lo chiedi?".
Alzò le spalle e sorrise. "Non c'è un vero motivo. Il fatto è che mi sei sembrata molto distratta. Non che mi stia lamentando, sono solo curioso, ecco tutto. Oggi mi hai chiamato Larry...". Gli sorrisi con aria contrita. "...due volte".
" Oh".
" Larry, cioè Harry con la L di Luke" spiegó Jack.
Probabilmente pensava fosse una teoria molto intelligente.
"Luke è un eroe olimpico che l'ha inviata al cinema questa sera" continuò a spiegare con un tono di voce irritante. " Spiega parecchie cose, vero?".
"Davvero?" si entusiasmó Pamela. "Fantastico!".
"È esattamente quello che penso" dissi alzandomi. "Adesso però devo proprio andarmene".
"Ma non dovevi lavorare fino a tardi? " mi ricordò Jack.
Lo guardai come se fosse completamente stupido. "Devo lavarmi i capelli, asciugarli e pettinarli in un modo decente".
Mi guardò come se fossi completamente pazza. "Ma ne vale la pena?".
"Luke è un ragazzo fortunato" disse gentilmente Hau. "Divertiti, Cristal".
"Lo farò" dissi, e mi affrettai ad uscire.
Stavo pedalando verso casa spremendomi il cervello per trovare una spiegazione credibile per Katy al mio comportamento, quando il suo viso mi si materializzó davanti. Era con la sua macchina, quasi davanti casa mia.
"Sono stata in ufficio a cercarti e poi ti ho inseguita fino a qui. Mi hanno detto del grande evento".
"Chi? Jack?". E poi diceva che eravamo grandi amici. Traditore!
"No, quel ragazzo vietnamita. Jack è stato zitto tutto il tempo" rispose. Scusami Jack, pensai.
"Sono veramente contenta per te" continuò.
Mi stava guardando con gli stessi grandi occhi grigi che mi avevano augurato buona fortuna per una partita di basket o un'interrogazione di matematica. E io mi stavo comportando da perfetta idiota. Come avevo potuto essere tanto gelosa?
"Grazie" le risposi con voce addolcita. " Avevo bisogno di sentirmelo dire".
" Sono proprio contenta. Magari avesse funzionato così bene tra me e Tim".
Così lei e Tim si erano già lasciati. Ecco perché era contenta: il mio appuntamento con Luke rendeva solo più vicino il momento in cui lei sarebbe uscita con lui. Mentre proseguivamo lungo la strada, cercai di scacciare la massa di pensieri orrendi che mi stava assediando.
Katy si fermò davanti casa mia. Misi il cavalletto alla bicicletta e mi appoggiai al finestrino della sua macchina.
" Mi dispiace per Tim" dissi. "Ma ho buone notizie: metà dei ragazzi che erano alla festa si sono pazzamente innamorati di te".
" Si?".
Fui felice di vederla arrossire. "Si, si. E Steve è uno di questi".
" Ah, Steve?".
" Cosa c'è che non va in Steve?" domandai. "È intelligente, bello, ricco, e ha la macchina".
Scosse la testa. " Ok. E cosa ne pensi di Brent?".
Aggrottó le sopracciglia. "Brent..."
"Alto, bruno, occhi appassionati. Ha una camera completamente dedicata alla sua collezione di musica rock. Ha biglietti per tutti i concerti e...".
Scosse ancora la testa.
" Ok. E Andrè? Biondo. Il padre ha un bungalow a Camden Yards. E va spesso in barca a vela".
" Lo sai che mi viene il mal di mare in barca, Cristal".
" Oh beh, ce n'erano un sacco di altri che mi hanno telefonato, ma se fai così la schizzinosa..."
" Non sono schizzinosa" si lamentó. "Ma quei ragazzi della festa erano i classici ragazzi pigri, superficiali e viziati. Non mi interessa se sono ricchi, io vorrei qualcuno davvero impegnato in qualcosa".
Uno sportivo, per esempio, pensai.
"Voglio un ragazzo che abbia un interesse vero, con cui si possa parlare di qualcosa".
Misi in azione il cervello. Jack non era né pigro né superficiale. Lavorava con i bambini, e gli interessava davvero. Amava la musica e l'arte, proprio come lei, e aveva una discreta parlantina.
Jack mi avrebbe aiutato, no? E anche se eravamo solo amici non potevo negare che fosse un gran bel ragazzo.
" Cristal, a cosa stai pensando?".
Cancellai la sua immagine dalla testa prima di farmi prendere dall'entusiasmo.
" Ho bisogno di pensare" dissi, ma ne ero già certa: Jack era il primo della lista, il ragazzo ideale.
" Pensare a casa?". Katy stava cominciando ad agitarsi.
" A qualcuno che sia il vero amore, finalmente" le dissi. "Ascolta Katy, ora devo andare".
" Ma..."
" Devo essere là alle sei, e mi ci vorrà un bel po' per rendermi decente".
Come mi allontanai la sentii gridarmi dietro:
" Sono molto, molto contenta per te".

Una calda estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora