"Tira adesso, tira Miguel" gridai.
Miguel indietreggió e poi tiró con tutta la forza che aveva.
Il suo viso brillava di gioia. Ogni dollaro che avevo speso per comprargli il guanto sinistro era stato ben speso.
Mentre gli altri erano in mensa lo avevo portato al campo, ad allenarsi; primeggiare nello sport lo avrebbe aiutato a ritrovare fiducia in se stesso e ad aprirsi con gli altri. Questo era il mio obiettivo, e sentivo che non avrei fallito.
Stavamo giocando da trentacinque minuti. Guardai in alto. Ora il vento soffiava forte, portando con sé nuvole minacciose, ed era rimasto solo un triangolino di blu nel cielo. Lo chiamai.
"Per favore, ancora un tiro!" mi pregò.
Gli gettai la palla e lo vidi correre attraverso il prato, veloce e scattante come un gatto. Quel bambino aveva del talento da vendere.
"Ancora uno, Miss Cristal!".
Scossi la testa. "Ho promesso al grande capo che non avremmo saltato il pranzo. Dai, rientriamo, che sta per piovere".
Tirai fuori i panini che avevo preparato.
"Come mai non ti sei mai arrabbiata con me, quando combinavo solo pasticci?" mi chiese.
"Arrabbiarsi? E perché avrei dovuto? Anch'io combino pasticci in continuazione. Capita a tutti".
"A José, no" disse sicuro Miguel.
"Chi è José?".
"Il ragazzo di mia madre".
"Ti piace?" gli chiesi.
Si giró dall'altra parte mormorando di sì, ma non gli credevo. "Vive con voi?" chiesi.
"Qualche volta. E tu vivi vicino a Mr Jack?".
"Non proprio, la casa di Jack è dalle parti dei campi di golf".
"Vorrei vivere con lui".
"Per imparare a giocare a golf?" scherzai.
"Mr Jack mi piace" rispose con semplicità.
Annuii, e sperai di non dover parlare ancora per molto di Jack. Avevo pensato troppo a lui quella domenica, ed ero stata ben contenta di trascorrere l'ora di pranzo lontana da tutti, in compagnia di Miguel.
"Lui dice cose che mi fanno sentire bene dentro" continuò.
"È proprio così" dissi piano.
"Non hai fame?" mi chiese.
"Mi sa di no" risposi. "Mi sono riempita di biscotti al cioccolato, questo weekend".
"Ehi, eccolo che arriva! Chi è la ragazza con lui?"
"È una sua amica, si chiama Katy".
Perché non gli avevo detto che era anche mia amica?
Li guardammo camminare lentamente per il prato. Probabilmente non ci avevano visti; erano troppo presi l'uno dall'altra.
"E la sua ragazza?".
"Credo di sì".
"Ehi! Mr..."
"Ssssh! Non chiamarlo. Non vedi che stanno parlando?".
E se l'avesse baciata? pensai. Così finalmente i bambini di seconda avrebbero smesso di dipingere quella buffa animatrice dai capelli rossi e avrebbero cominciato a disegnare lui mentre se la faceva con una bionda da urlo. Scomparvero dietro un albero poi ricomparve solo Jack.
"Ehi, Mr Jack! Guarda Cisa mi ha comprato Miss Cristal!".
Miguel gli corse incontro. Jack sorrise, si chinó e cercò di infilarsi il guanto. Era piccolo, troppo piccolo, ma lui provò e provò ancora, fra le risate limpide e cristalline di Miguel. A un certo punto il bambino si lasciò cadere a terra, per gioco, e dolcemente Jack lo aiutò ad alzarsi.
Sentii una fitta al cuore, e desiderai essere al posto di Miguel. Un sogno, il mio, che mai sarebbe diventato realtà. Un'ondata di gelosia mi travolse. Arrossii, vergognandomi di me stessa e della mia stupidità.
Jack si avvicinò. Mi fissó negli occhi, in silenzio, e sorrise.
"Ciao Cristal".
"Ciao Jack".
"Sembra che vi siate divertiti".
"Puoi scommetterci. Miguel è un vero campione. Spero che si ricorderà di noi quando sarà famoso" dissi evitando di guardarlo negli occhi. "Come sta Katy?".
"Katy?".
"La tua ragazza" disse Miguel.
Mi gettò una rapida occhiata. "Oh, bene. Ci siete mancati a pranzo".
Sicuro, pensai, guardando il cielo. La pioggia non sarebbe arrivata abbastanza presto.
"Immagino tu sappia che sono uscito con lei per tutto il weekend".
"Si, me lo ha detto sua madre". Ci incamminammo verso il centro studenti.
"E il tuo weekend?".
"Super".
"Ha mangiato un sacco di biscotti al cioccolato" disse Miguel.
Jack si mise a ridere. "Sbattiuova mangia biscotti al cioccolato?".
"No, sono io che li mangio" risposi bruscamente.
Jack si voltò verso di me, come se volesse leggermi in viso, e cercò di incontrare i miei occhi.
Fa che piova, pregai, fa che piova!
Qualcuno dovette ascoltarmi: improvvisamente scoppió il temporale. Afferrai Miguel per mano e mi misi a correre.
In mensa i bambini mi corsero incontro, tempestandomi di domande e di mille richieste, e io fui felice che ci fosse Jack con me.
La sua presenza on qualche modo mi rassicurava e mi faceva sentire meno sola. Dentro.Nel pomeriggio la pioggia non accennava a smettere. Io e Joelle sedevamo nel salotto di casa, ognuno immersa nei propri pensieri.
"Ti vanno i biscotti al cioccolato?" mi chiese Joelle.
"No" probabilmente avevo sospirato per l'ennesima volta.
"Che faccia a fatto Luke quando gli hai detto che eri impegnata il prossimo sabato?".
"Mi ha chiesto se uscivamo la domenica".
"E tu cosa gli hai risposto?".
"Che non potevo. Allora ha proposto il lunedì, anche se la sera deve andare a letto presto a causa degli allenamenti. Alla fine sono stata costretta a confessargli che non volevo più uscire con lui. Mai più".
"Si è disperato? È un uomo distrutto?".
"Mi ha invitata ad assistere alla sua prossima gara".
Ci guardammo, e scoppiammo a ridere.
"Hai detto a Jack che non ti vedi più con il Bello Addormentato?".
"E perché dovrei? Lui sta con Katy".
"Lei non si è mai fatta questo problema".
Mi alzai. Forse avevo davvero bisogno di cioccolato. Di una montagna di cioccolato.
"Vedi, Joelle, c'è una piccola e sostanziale differenza tra me e Katy. I ragazzi la adorano, mentre io...insomma, non interesso a nessuno. Jack per primo".
Joelle cercò di seguirmi, ma ricadde sulla sedia.
"Ehi, cosa ti succede? Non ti senti bene?".
"Si" disse. Ma era pallida. Molto pallida. Troppo.
"Vado in bagno" disse, dirigendosi a passi incerti verso le scale.
"Joelle!". Vidi una macchia rossa sul suo vestito e mi sentii gelare. Lei seguì il mio sguardo e comprese.
"Cosa facciamo?" mi chiese, tornando a sedersi.
"Chiamiamo i pompieri?" dissi, e lei aggrottó le sopracciglia. "Stavo scherzando. Non muoverti Joelle. Torno subito" le dissi. Un secondo più tardi avevo già raggiunto il telefono.
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Una calda estate
RomancePer Cristal si prospetta una calda, caldissima estate. Sua sorella Joelle aspetta un figlio, e tutti i riflettori sono puntati su di lei. Doppiamente, visto che Joelle è una ragazza madre. Come se non bastasse Katy, la sua migliore amica, continua...