CAPITOLO 14

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Ero tentata di lasciarlo sugli scalini di casa, suonare il campanello e scappare. Ma quando entrammo nel portico, Luke cominciò a guardarmi con occhi adoranti, e cercò di scusarsi.
Così lo consegnammo alla madre. Sperai che l'indomani, una volta schiaritosi la testa, Luke avrebbe continuato a guardarmi con quegli occhi verdi gonfi di gratitudine.
Io e Joelle arrivammo a casa dopo le undici. Ci trascinammo al piano di sopra, e lei si ficcó subito in bagno. Mi trovai a guardare ipnotizzata le lucette lampeggianti della segreteria telefonica. Se fossi stata una dritta, avrei ascoltato i messaggi mentre mia sorella era in bagno, ma almeno gli ultimi due erano di Katy, e non avevo la forza di ascoltare quanto fosse veramente contenta, tanto contenta per me.
"Non ascolti i tuoi messaggi?" mi chiese Joelle appena tornò in camera, i capelli corti che le ondeggiavano attorno al viso come piume rosse.
"È inutile" risposi. "Tanto è troppo tardi per richiamare".
"È come una telenovela, pensavo volessi sapere come va a finire".
Scossi le spalle e mi tolsi il fermacapelli.
"Katy è veramente..."cominciò.
"Lo so"tagliai corto.
"Ma Tim si chiede perché lei non si fa sentire".
"Indovina" dissi.
"Nel messaggio numero tre Katy...".
"Lo so! ".
"...non ne può più delle telefonate di Tim".
"Ben gli sta!" grugnii.
"E naturalmente lei è...sai cosa. Steve, intanto, è un po' confuso dal comportamento di Katy, che sembra ora calda ora tiepida. Immagino voglia dire ora calda ora gelata".
"Buona fortuna, Steve".
"E poi...chi è questo Jack?".
"È un tipo con cui lavoro".
"Ci sono un paio di ragazze che ne parlano. Accidenti, sembra un'agenzia matrimoniale! Ma tu mi sembri un po' giù di corda".
Continuai a pettinarmi con un pettine a denti larghi.
" È per il Bello Addormentato, vero? Io ho una teoria, la vuoi ascoltare?".
" No".
"Ti sei presa una bella cotta per il Bello, e stai trafficando per tenere Katy lontana da lui" disse lo stesso.
Dato che non reagivo continuò.
" Tim pensa di averti scaricato, ma in realtà sei tu che lo hai scaricato, sperando di tenere accupata Katy".
"Nessuno ha scaricato nessuno" dissi bruscamente. "È stata una decisione comune".
" Così stai arruolando un esercito di ragazzi per Katy, ma questa volta non hai nessuna intenzione di uscirci prima tu. L'unica cosa che non capisco è cosa c'entrino in tutto questo Jack e il suo codazzo di ragazze".
" Le ragazze non c'entrano niente, ma sono convinta che Jack potrebbe essere davvero il ragazzo ideale per Katy".
"Cristal, non penserai davvero che questo piano assurdo possa funzionare!".
"Io credo che Katy abbia solo bisogno di trovare il ragazzo giusto, e io la sto aiutando".
"Balle" disse Joelle giocherellando con uno degli innumerevoli peluche con cui era ricoperto il suo letto. " Il ragazzo giusto per Katy è qualsiasi ragazzo sia il tuo ragazzo. Ti sta usando, Cristal. La dolce, timida Katy ti usa, e tu la chiami un'amicizia! È patetico. Katy è solo un egoista, e se tu pensi che comportandoti da scema dimostri di essere un'amica leale beh, mi fai pena".
" Comportarsi da scema! Anche tu ne sai qualcosa, vero? Anche Sam, no?".
Joelle sobbalzó. Non ci aveva mai detto come si chiamasse il padre del bambino.
"La prossima volta mettiti a posto la biancheria da sola. Ho visto il suo nome sul retro di una foto nel cassetto dove tieni le calze. Sembra vecchio".
"È più vecchio di me".
Joelle stava rimboccandosi le coperte. Era il suo modo di far capire che non voleva andare oltre: avrebbe chiuso gli occhi, e mi avrebbe tagliata fuori dai suoi problemi.
"Joelle" le dissi finché ne avevo la possibilità. "Buddy è suo figlio, dovrebbe aiutarti, aiutarvi".
Spense la luce sopra il suo letto.
"Non può".
"Beh," dissi, felice di poterle rimandare al mittente le sue stesse parole. "Per me è patetico che tu ci creda".
"È sposato".
Mia sorella e un uomo sposato, per di più anziano?
"E poi te la prendi con Katy! Cavolo, te la sei fatta con il marito di un'altra donna!".
"Non lo sapevo...non all'inizio".
"Ma poi lo hai scoperto".
"Troppo tardi" disse, la voce ferita. " Lo amavo già...lo amavo così tanto". Tiró su la testa per un attimo, e parlò con voce ferma e decisa: "Lo amo ancora".
Scossi la testa. "E adesso, cosa farete?".
"È sposato. Vai a farti la doccia, Cristal, che è tardi".
Quando tornai dal bagno faceva finta di dormire, ma alla luce della luna vidi brillare le sue lacrime silenziose.

Una calda estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora