2 What would you do if I fell to the floor?
'Dai Camilla. Ce la farai anche oggi. Ignora gli insulti e vai avanti.' e io che speravo di riuscire ad autoconvincermi. Ma chi volevo prendere in giro? Non ce l'avrei mai fatta completamente, sarei crollata prima. Non ero brava a reggere gli insulti, soprattutto quelli che ricevevo alle spalle. Sentivo che quella sarebbe stata una giornata difficile da superare.
Mi preparai vestendomi con la solita felpa enorme e jeans, ovviamente larghi.
Una volta arrivata a scuola andai velocemente in classe, con le cuffiette nelle orecchie e mi sedetti in quello che ormai era il mio banco.
- eccola lì, con le solite cuffie. Ma le fa schifo venirci a parlare?! Non abbiamo la lebbra! - 'potrei dire la stessa cosa anche io, dato che nessuno, a parte Federico, è venuto a parlarmi.' continuai tranquillamente ad ascoltare la musica, fino a quando non arrivò un professore. Era alto, molto alto, giovane e con capelli biondi. Doveva essere quello di storia, a giudicare dai libri che aveva.
- buongiorno ragazzi! -
- buongiorno a lei prof! -
- come sono andate le vacanze? - altra confusione, come il giorno prima. - vedo che vi siete riposati abbastanza. Quindi, possiamo iniziare il programma anche oggi! - dei commenti di disapprovazione si sparsero per tutta la classe. - ragazzi fate immediatamente silenzio! - la classe diventò improvvisamente un cimitero. 'Si fa rispettare!'
- prof, lo sa che abbiamo una nuova compagna? -
- certo. - poi mi guardò. - ti vuoi presentare alla classe? -
- m-mi sono già presentata ieri... - sentii su di me una ventina di sguardi inceneritori. Il professore mi si avvicinò.
- lo so, ma i tuoi compagni vogliono perdere tempo, ed essendo il secondo giorno potrei anche concederlo. - disse a bassa voce in modo che potessi sentire solo io. Annuii e andai alla cattedra seguita dal professore che, come incoraggiamento mi diede una forte pacca sulla schiena.
Non lo avesse mai fatto.
Mi piegai in due dal dolore e caddi a terra.
Il dolore era troppo forte, non riuscii a trattenere le lacrime.
What if I fell to the floor
Couldn't take all this anymore
What would you do?
- cosa è successo?! - chiese allarmato il professore.
- l-la schiena. M-mi fa m-male. -
- o cavolo! È vero! Perdonami! - 'come se mi potesse far passare il dolore!' il professore si alzò, sotto lo sguardo sbigottito dei miei compagni.
Mi aiutò ad alzarmi, facendomi sedere sulla sedia della cattedra.
- hai qualche medicina? - annuii, indicandogli lo zaino. Lo prese e me lo passò. Il dolore era sempre più forte.
Tirai fuori la medicina e la bottiglietta d'acqua con le mani che mi tremavano.
Iniziai a sudare freddo.
Tutte quelle sensazioni mi fecero pensare a quando venivo violentata. Mi succedeva sempre la stessa cosa.
Venivo menata e piangevo in silenzio, mentre sudavo freddo.
Poi, quando iniziava a baciarmi violentemente cominciavo a tremare, non riuscendo a fare niente.
Le lacrime aumentavano, ma non emettevo nemmeno un suono.
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Aspettando la felicità
RomanceCamilla e Federico. Due ragazzi che si conoscono al liceo. Lui la aiuterà a superare il dolore. Lui la amerà veramente. Lui le farà capire che è fantastica. E lei? Lei lo farà rinascere con il suo sorriso. NdA: Se volete farmi sapere cosa ne pensate...