5 She said "I will survive"

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5 She said “I will survive”

“Quella felicità tanto ambita non arrivava mai, c’era sempre qualcosa che rovinava tutto.

Io continuavo a sperare, anche se lei non c’era sapevo che prima o poi sarebbe arrivata.

Sapevo che avrebbe portato un po’ di luce nella mia semplice vita.

Forse era già arrivata quella luce.

Forse dovevo solo aprire il cuore e farla entrare.”

Mi alzai in piedi e mi cambiai. poi andai in camera mia, chiudendo la porta. Mi buttai sul letto e continuai a piangere.

Dopo cinque minuti qualcuno bussò alla porta. Alzai la testa.

- tesoro, posso entrare? - sentii il rumore della porta aprirsi.

- NO! - urlai, per poi riaffondare la testa nel cuscino.

- ti prego, voglio solo aiutarti. -

- non ho bisogno di nessuno! Voglio solo restare sola! - sentii una mano accarezzarmi i capelli. La lasciai fare, non sarei riuscita a fare niente.

- tesoro, calmati, okay? Va tutto bene. Ti capisco, ma è tutto finito e… - alzai di scatto la testa.

- tu mi capisci!? Come puoi capirmi!? Non sai cosa ho provato, non sai cosa ho subito! Non sai nemmeno come mi sento, non puoi saperlo! - si alzò in piedi e si avvicinò alla porta.

- hai ragione, non so cosa hai provato. Scusami. - uscì dalla stanza.

- usciamo tra un quarto d’ora. - disse da fuori.

Presi le cuffie e misi Untitled.

And I can't stand the pain

And I can't make it go away

No, I can't stand the pain

‘no, non riesco a sopportare tutto questo. Non riesco a mandare via questo dolore che mi affligge. Non ci riesco.’ Le lacrime continuavano  a scendere, incapaci di fermarsi.

Dovevo reagire.

Non potevo passare il resto della mia vita con quel dolore.

Ma era così difficile…

Una volta calmata, tolsi le cuffiette, mi alzai e andai a sciacquarmi il viso.

- mamma, sono pronta. - dissi mentre entravo in camera da pranzo. Mi sorrise.

- okay, andiamo. - prese la borsa e ci avviammo verso la macchina.

- scusami ancora per prima, tesoro. Io non posso capirti, non riuscirò mai a capirti, ma voglio che tu sappia che se hai bisogno di qualsiasi cosa potrai sempre contare su di me. - sorrisi e l’abbracciai.

- ti voglio bene mamma. Ti voglio tanto bene. -

- anch’io te ne voglio. E non voglio che tu soffra di nuovo. Voglio che tu sia felice. -

Avrei voluto stringerla forte.

Avrei voluto che lei mi stringesse forte.

Ma non potevo.

E lei nemmeno.

Se mi avesse stretto sarei potuta morire dal dolore.

E non era un’esagerazione.

Non era giusto.

Tutti i ragazzi possono abbracciare coloro a cui voglio bene.

Perché io non potevo?

Aspettando la felicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora