24 Dreams come to life

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24 Dreams come to life

Il giorno dopo mi svegliai più presto del solito, verso le cinque e mezza. Speravo fosse stato tutto un sogno, ma sapevo non era così. Presi il cellulare e vidi che mi era arrivato un messaggio di Federico.

Hei, Cami, credo che domani sia meglio che tu non esca di casa. Meglio non correre rischi. Un bacio.

Sospirai.

Forse aveva ragione, ma avevo assolutamente bisogno di stare con lui.

Hei, non voglio stare a casa, ho bisogno di te...

Ammisi.

Poco dopo mi arrivò una chiamata. Mi sedetti sul letto e schiacciai il pulsante verde.

- pronto? -

- buongiorno Cami. - mi salutò Federico con non molto entusiasmo.

- ciao Fede. Ma ti ho svegliato? -

- no, questa notte non ho chiuso occhio. -

- oh. È colpa mia, vero? - chiesi, incolpandomi più volte mentalmente.

- certo che no! -

- sicuro? -

- certo. Però per favore Camilla, rimani a casa. -

- ma io voglio stare con te. - sussurrai. Rimase qualche istante  a pensare.

- ti potrei venire a prendere a casa. -

- sei sicuro? Non voglio disturbarti. -

- e io non voglio che tu vada in giro da sola. - sorrisi. Federico era l’incarnazione della perfezione, non c’erano dubbi.

- va bene, grazie mille! - dissi veramente riconoscente.

- di nulla. A dopo allora. -

- si, a dopo. -

Chiusi la chiamata e mi riallungai sul letto.

FEDERICO

Chiusi la chiamata e mi riallungai sul letto.

- sei proprio cotto! -

Ma io dico, mio fratello era nato per spaventarmi?!

- ami proprio farti gli affari miei, vero? -

- si, lo trovo... - si fermò un attimo, come a trovare la parola adatta. - …gradevole e le tue reazioni sono soddisfacenti. - corrugai la fronte. Da quando mio fratello usava i termini gradevole? E cosa intendeva con  soddisfacente? - allora, come si chiama? - chiese ignorando la mia espressione.

- Camilla. - sospirai, mentre il suo volto appariva nella mia mente.

CAMILLA

Quando mia madre mi venne a chiamare le dissi che sarebbe venuto a prendermi Federico. Mi sorrise, poi uscì dalla mia camera.

Piano piano mi alzai dal letto e mi misi davanti all'armadio per scegliere cosa mettermi. Per la prima volta rimasi a contemplare inutilmente i miei vestiti non per cinque, ma per ben trenta secondi. Andai al bagno e mi cambiai dopo essermi fatta una doccia rigenerante. Scesi giù in cucina dove c'era mia madre e presi un biscotto e la medicina.

- tesoro lo sai che... - mia madre venne interrotta dal mio telefono che squillava. Era Federico. Probabilmente era sotto casa mia. Presi il mio zaino, diedi un bacio sulla guancia di mia madre non dandole l'opportunità di finire la frase e uscii fuori. Sul marciapiede c'era appunto Federico ad aspettarmi. Appena mi vide sorrise e io feci lo stesso. Gli andai incontro e gli saltai al collo. Inspirai a fondo il suo dolce profumo.

Aspettando la felicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora