18 I'm in love...

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18 I’m in love…

Una volta entrata nell’edificio scolastico, andai a cercare Giulia.

In quel momento avevo bisogno di lei più di chiunque altro.

La trovai nel solito bagno, seduta a terra.

Si teneva la testa tra le mani, ma non c’era nessuna lametta. ­Per fortuna. Non si accorse che ero entrata, così, silenziosamente mi sedetti alla sua sinistra e le toccai delicatamente la spalla. Sobbalzò a quel contatto. Quando girandosi mi vide, sorrise. Ma sapevo fin troppo bene che quel sorriso non era sincero.

- cosa è successo? - le chiesi, senza troppi preamboli. Scosse la testa.

- niente, tranquilla. - non mi convinse affatto.

- sicura? -

- si, è solo che…credo mi piaccia un ragazzo. -

Un sorriso enorme spuntò sul mio viso nel sentire quell’affermazione. Iniziai a battere le mani come un’idiota.

- sono così felice! - l’abbracciai di slancio, fregandomene delle ferite.

- attenta, che ti fai male! - esclamò Giulia sicuramente più preoccupata di me, ma ridendo.

- non me ne frega niente. In questo momento stiamo parlando di te, non di me. -

- sei sempre disposta a mettere tutti davanti a te, questo ti rende fantastica, lo sai? Ancora mi chiedo cosa ho fatto di così bello da meritarmi un’amica come te. - quelle parole mi toccarono profondamente. Nessuno, da quando ero arrivata in quella scuola, mi aveva fatto sentire così accettata, oltre Federico.

Già, Federico.

Dove era?

Se ne era andato via quando la mia discussione con Valerio era diventata un po’ più accesa.

Mi staccai da Giulia e la guardai negli occhi. ‘sono di un verde meraviglioso…’

- grazie, ma ora scusami, devo proprio andare. -

- certo, tranquilla. -

- poi a ricreazione mi racconti tutto quanto, okay? -

- ve bene. - le diedi un bacio sulla guancia e uscii di corsa dal bagno.

Arrivai in pochissimo in classe, ormai sapevo la strada a memoria e non mi perdevo più.

Entrata, vidi Federico seduto al nostro banco da solo.

- Fede! - lo chiamai. Si girò e mi sorrise.

- Milla! - mi fece cenno con la mano di avvicinarmi e io mi sedetti al mio posto. - allora, hai risolto tutto con quel ragazzo là sotto? -

Un altro colpo al cuore.

Perché doveva spuntare quando tutto sembrava perfetto?

Era ritornato nella mia mente quando credevo di averlo dimenticato.

Era ritornato nella mia vita quando ero felice con Federico.

Era ritornato prepotente, distruggendo tutta la felicità che ero riuscita a trovare.

Forse Federico si accorse di questo mio stato di tristezze, infatti disse: - se non ne vuoi parlare, non ti preoccupare, ti capisco. - ‘no, non mi capisci, non puoi capirmi…’

- grazie. -

In quel momento suonò la campanella.

Non ero mai stata più felice di sentirla.

Aspettando la felicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora