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Sono davvero incazzato. Quella vecchia stronza mi ha fatto girare le palle. Non mi bastava Anna con le sue scuse patetiche,adesso dovevo subire anche il disprezzo della signora Sofia. Che poi non ho mai capito perché avercela tanto con me. Sono solo il figlio di una cameriera,è vero. Ma quando mio padre ebbe la storia con la mamma,loro due non erano sposati
Quindi non capisco perché tutto questo odio nei miei confronti. Sono io che dovrei avercela a morte con tutti loro,cosa possono saperne loro di tutti i sacrifici che ha fatto la mamma per crescermi da sola?
O di tutte le privazioni che abbiamo dovuto subire.

Ho avuto un infanzia di merda,spesso crescendo ho dovuto fare cose non proprio belle per tirare avanti.
Sono rimasto solo a quindici anni,quando mia madre è morta in un incidente e nessuno,nessuno si è preso cura di me.
All'epoca il padre di Nicola lavorava ancora per mio padre,mi portò a casa sua.
Sembrava una brava persona il signor Reyes,mi accolse a braccia aperte,la signora Sofia mi fu subito ostile.
Mi trattava male,era sgarbata e non faceva altro che fare paragoni tra me e Ricardo. Sottolineando ogni volta la bravura e l'intelligenza di suo figlio.

Perso nei miei pensieri mi diriggo alle scuderie,vado a sbattere contro qualcuno. Abbasso lo sguardo e mi accorgo che é Mariana,mi guarda con espressione preoccupata.
Oggi mi irrita anche lei,con tutta questa bontà fuori luogo.

"Buongiorno. "

Annuisco appena, in risposta, e provo a superarla,mi afferra per un braccio.
Mi giro e alzando un sopracciglio la guardo.
"È successo qualcosa? Hai forse parlato con Anna o Ricardo..ti vedo di mal'umore."

Farfuglia velocemente una frase dopo l'altra è questo mi fa incazzare ancora di più.

"Di cosa ti preoccupi? Che io rovini la reputazione di tua sorella?

Mi guarda con quei suoi occhi innocenti e non so perché ma voglio farle male,male per farle capire che non può essere davvero così stupida.

"Lo sai di cosa mi preoccupo. Secondo me hai sbagliato a restare qui. Sai bene che tutto questo non porterà a nulla di buono,Anna ha sbagliato ma Ricardo non ha colpa....."

Ecco. Sono arrivato al punto di non ritorno. Dovrei trattenermi ma sono stanco di farlo.

"Sai il tuo problema qual'è? Sei così preoccupata per il povero,stupido Ricardo che non hai un briciolo di amor proprio per te stessa!"

L'ho ferita. Glielo leggo nei suoi occhi splendidi,si sono velati. Mi sento uno stronzo.

"Perchè mi dici queste cose?"

Me lo chiede con un filo di voce,e decido definitivamente di non trattenermi.

"Perchè solo una stupida si preoccuperebbe, in questo modo,di un uomo che non ha avuto la minima sensibilità di scaricarti per tua sorella! Ricardo di qua,Ricardo di là.
Il tuo Ricardo non ha avuto lo stesso riguardo per te,quando ha deciso di spezzarti il cuore!"

Mi bloccò sconvolto. Che cazzo ho detto. Come ho potuto,non dovevo spingermi così oltre
Allungo una mano verso di lei,ma si ritrae. Una lacrima le rotola lungo la guancia.
Cerco di trovare qualcosa di decente da dire ma improvvisamente si gira e inizia a correre come una furia, lontano da me.
Sento una ferita aprirsi nel petto.
Perché le ho detto quelle cose,ero arrabbiato con la signora Sofia e me la sono presa con lei,l'unica persona gentile e dolce.
L'unica persona che mi guarda con quello sguardo pulito e ingenuo.
Sono proprio uno stronzo,se non vorrà parlarmi più non potrò certo lamentarmi,ma il pensiero di non poter trascorrere altro tempo con lei non mi piace. Non mi piace per nulla.

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MARIANA POV

"Perchè solo una stupida si preoccuperebbe, in questo modo,di un uomo che non ha avuto la minima sensibilità di scaricarti per tua sorella! Ricardo di qua,Ricardo di là.
Il tuo Ricardo non ha avuto lo stesso riguardo per te,quando ha deciso di spezzarti il cuore!"

Alzo lo sguardo verso Esteban, non mi sembra vero che mi abbia detto una simile cosa.
È stato cattivo e non riesco a capire il perché.
Mi bruciano gli occhi,non voglio piangere,non voglio dargli questa soddisfazione.
Prova ad allungare una mano verso di me e mi ritraggo nauseata, inorridisco quando sento una lacrima bagnarmi la guancia.
É troppo.
Mi giro e inizio a correre,non so bene dove,ma so che devo andare lontano da tutti e da lui in particolar modo.
Ho cercato di calmarlo, di stargli vicina,perchè il suo dolore era un po' anche il mio,riuscivo a comprenderlo bene. Ma non sono stata apprezzata anzi, ha usato quel dolore per colpirmi,ancora,anche lui.

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