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Sono seduta su questo letto,lo guardo con astio,non riesco a capire il suo modo di fare.
Ha deciso che dobbiamo parlare,incurante della mia opinione mi prende e mi porta in camera sua,bhe il caro Esteban dovrà capire che non funziona così con me.
Faccio per scendere dal letto ma notando che non si è spostato minimamente dalla porta intuisco che non sarà facile convincerlo a farmi uscire.

"Ti levi dalla porta?"

"No."

Pronuncia un unica parole e mi guarda con il solito sopracciglio inarcato.

"Forse non ti é chiaro, ma se una persona non vuole parlarti non puoi prenderla di peso e trascinarla un po' dove ti pare."

Il suo sguardo resta impassibile,non riesco a capire cosa sta pensando,mi sembra quasi arrabbiato.

"Non mi hai lasciato altra scelta. Dobbiamo parlare dell'altra sera.."

"Non c'è nulla di cui parlare. Ci siamo lasciati trasportare dal momento e abbiamo sbagliato."

Stavolta spalanca leggermente gli occhi e li riduce subito dopo in due sottili fessure,di male in peggio adesso é veramente arrabbiato.

"Come puoi parlare così? So bene che non sei il tipo di donna che si comporta in questo modo con il primo venuto. Negare ciò che provi non ti aiuterà."

Adesso sono io quella arrabbiata,come si permette di pensare anche solo lontanamente di sapere cosa provo.

"Non ti permetto di parlare dei miei sentimenti. E poi,Esteban siamo sinceri,non è stata davvero una buona idea."

"Perchè?"

Rido istericamente,non può essere seria la sua domanda.

"Sei serio?" Non mi risponde così proseguo "Sai forse non è una grandissima idea finire coinvolta ,di nuovo,con un uomo di mia sorella."

Si stacca dalla porta e mi viene incontro,si inginocchia accanto a me,poggia la sua fronte sulle mie ginocchia.

"Per favore,Mariana,dimentica la mia frase stupida. E per favore,permettimi di conoscerti meglio e soprattutto permettimi di mostrarti come sono in realtà."

Trattengo il fiato,mi sta dicendo davvero quello che ho capito?
Mi sorride accarezzandomi una guancia,automaticamente appoggio il mio viso sulla sua mano.
Lo guardo negl'occhi e vi trovo un infinita dolcezza,sento il cuore battere forte,ho il fiato corto.
Quando sono con lui non sono più padrona delle mie emozioni,sento un improvviso bisogno di essergli ancora più vicina,non voglio analizzare adesso i miei sentimenti,lo farò più tardi,per una volta nella vita voglio vivere quell'attimo dal sapore inebriante,quell'attimo che per paura non ho mai voluto vivere.
Mi slancio verso di lui e appoggio le mie labbra alle sue.
Inizialmente è solo uno sfiorarsi leggero,labbra contro labbra,dolcemente,finché mi inclina la testa indietro ed approfondisce il bacio,sento il suo sapore fresco accarezzarmi la lingua e come sempre avverto delle leggere vertigini.
Mi tiene le guance fra le sue mani ,non ci tocchiamo come l'altra sera, ma questo bacio è più intimo,è come se il suo corpo volesse dirmi qualcosa.
Ricambio con tutta me stessa,mi rendo conto che stiamo ansimando, scendo con le mani ad accarezzargli la schiena e lo tiro più vicina a me.
Si rialza e lentamente mi fa stendere sulla schiena,mi guarda negl'occhi dall'alto.

"Sei bellissima.."
Mi poggia le mani accanto alla testa,si tiene sospeso su di me,non ci tocchiamo,i nostri sguardi sono allacciati,involontariamente gemo ancora,non so cosa mi stia succedendo,ma so che c'è un filo sottile che mi lega a quest'uomo e come sempre mi sento accaldata e confusa.
Qualcuno bussa alla porta e prima che Esteban possa alzarsi entra Ricardo.
Ci guarda con occhi spalancati,sento il mio viso andare a fuoco,Ricardo é notevolmente in imbarazzo,l'unico tranquillo è Esteban.

"Io..ehm..scusate.."

Mi alzo di scatto e faccio per uscire,ma una mano di Esteban mi si appiccica al fianco e mi tiene ferma accanto a sé.
Che stronzo!

"Dimmi Ricardo." Gli dice con voce ferma e chiara.

Ricardo si schiarisce un attimo la voce prima di dire.

"Posso sapere che sta succedendo qui dentro?"

Sembra furioso,maledizione che situazione imbarazzante.

"Non credo che siano affari tuoi,con tutto il rispetto."

Guardo Esteban con occhi sgranati,non può averglielo detto sul serio.

"Ti ricordo che sei in casa mia,e soprattutto con mia cognata e simili atteggiamenti non mi sembrano corretti.."

Esteban lo interrompe ancora una volta.

"Appunto! Tua cognata,non tua moglie,quindi penso che puoi tranquillamente badare ai fatti tuoi. Mariana é maggiorenne e non ha bisogno del baby sister. "

Ricardo lo sta guardando scioccato e arrabbiato,mi sento morire,non poteva succedere nulla di peggio.

"Ma che diavolo stai dicendo? Forse tu sarai abituato a frequentare donnacce, non è questo il modo di comportarsi con una donna..."

"Io non sono abituato alle donnacce! Anzi,mi sono sempre piaciute raffinate,e se proprio dobbiamo dirla tutta......"

Realizzo con orrore che sta per sputare fuori tutta la verità su Anna,come una furia lo Interrompo prendendo le mani di Ricardo tra le mie.
Lo guardo negl'occhi e lo supplico prima con lo sguardo e poi con le parole.

"Ti prego Ricardo perdonami. Ho sbagliato io,non sarei dovuta entrare in camera sua,non accadrà più. Per favore adesso non litigate,fallo per me."

Mi guarda per un attimo prima di voltarsi e andare verso la porta,la apre e aspetta che io esca.
Mi azzardo a guardare Esteban,ha uno sguardo selvaggio,credo di intuire i suoi pensieri ma per il momento va bene così, non potevo permettergli di parlare,mi dispiace.

"Esteban più tardi parleremo!"

"Quando vuoi!"

Si scambiano queste brevi fredde battute e poi io e Ricardo usciamo dalla camera di Esteban,mi tocco le labbra distrattamente le sento ancora gonfie per i suoi baci,sospiro e con la prima scusa vado via.

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