*Capitolo 59*

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Mi gira terribilmente la testa ed ho un sapore orrendo in bocca,non mi sentivo cosi sotto sopra da quando io ed Anna rubammo una bottiglia di liquore dalla riserva privata di papà. Sospiro e cerco di portare una mano alla testa. Mi fa un male cane,qualcosa impedisce al mio braccio di muoversi ,apro gli occhi con fatica,tutti i ricordi riaffiorano con prepotenza. La mia sfuriata con Ricardo,il suo sguardo vuoto rivolto alle mie spalle ed il terribile colpo ricevuto da Daniele. La testa mi martella violentemente emetto un gemito di protesta e tento ancora una volta di muovere le mani. Guardo verso l'alto e vedo entrambi i polsi legati alla struttura del letto. Provo a strattonarli con violenza ma non ottengo nessun risultato,mi preparo mentalmente ad urlare quando mi rendo conto che probabilmente mi avranno portata in un posto isolato e che non otterrei molto se non richiamare l'attenzione di Ricardo e Daniele.

Lacrime silenziose scorrono sulle mie guance,quante volte sono stata sola con entrambi,quante volte mi sono fidata di loro. Mi sono sentita al sicuro.Come ho potuto essere cosi stupida,cosi ingenua. Se solo avessi ascoltato Esteban,adesso non mi troverei in questa situazione.  Ha provato più volte a mettermi in guardia da entrambi ed io sicura di me l'ho ignorato. Adesso riesco solo a pensare che non sarò fortunata come Rosa. Non riuscirò a scappare. Non potrò più stringere a me Esteban,non potrò sentire più il sapore dei suoi baci,non ci sarà una seconda possibilità di felicità per il nostro matrimonio. Chiudo gli occhi e lascio che la disperazione sgorghi attraverso le mie lacrime.

Esteban,amore mio perdonami!

Inizio a pensare che mi abbiano dato qualcosa perchè mi sento intorpidita e poco lucida. Continuo ad addormentarmi e svegliarmi. 

Dei rumori attirano la mia attenzione,involontariamente il mio corpo mosso da volontà propria inizia a tremare,sono spaventata da ciò che dovrò affrontare,certa che non sarà nulla di buono.Una luce illumina l'ambiente,mi ferisce gli occhi costringendomi a chiuderli. Cerco di muovere le parlpebre combattendo contro il fastidio che provo dopo essere stata non so per quanto tempo al buio. La voce di Daniele mi gela il sangue nelle vene.

"Oh,la bella addormentata si è svegliata."

Con estrema fatica apro gli occhi e con mio stupore mi rendo conto di non essere chissà dove,mi hanno portata nella camera che ho occupato quando sono stata ospite di Ricardo. Ho la bocca impastata e la voce non sembra nemmeno la mia quando cerco di parlare.

"Che intenzioni avete?"

Giro la testa verso Ricardo,ma lui non mi guarda. Mi sento cosi delusa e spaventata.Impotente,solo alla merce di due pazzi. Mia madre sa che sono stata qui ma nessuno penserà ad accusare un Reyes di nessun crimine,quando la mia assenza sarà di dominio pubblico.

"Tesoro,ti prego,stai tranquilla. Noi siamo tuoi amici.Forse sei tu a non essere più nostra amica,visto il discorsetto che ho sentito qualche ora fa."

Cerco di tirare ancora una volta le corde nel vano tentativo di liberare le mani,ma più di ferire i polsi non ottengo.

"Proprio un bel concetto di amicizia,vero? Mi hai colpita! Mi avete drogata,perchè mi sento intontita e strana,e come se non bastasse mi avete anche legata!"

Si avvicina accarezzandomi i capelli ed io automaticamente sposto la testa di scatto,spalancando gli occhi schifata.Anche il minimo contatto con questo mostro mi provoca disgusto.

"Non mi toccare!"

"Nervosetta? Vogliamo solo parlare un pò con te. Non ti abbiamo drogata,ti abbiamo dato qualche calmante perchè devi ammettere che eri un pò agitata,volevamo solo aiutarti."

"Se vuoi aiutarmi allora slegami. Mi fanno male i polsi."

"Non cosi in fretta,tesoro."

Porta una mano sulla guancia e fa scorrere una ripugnante carezza fino al mio petto,poco prima di toccare il seno.

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