34.

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Ho paura. Non lo trovo. Cammino da un'ora e ormai sono quasi a scuola.
Entro e giro per la scuola cercandolo. Non risponde alle chiamate, sembra essere sparito nel nulla.
"Michael!" Urlo.
L'unica cosa che sento è il mio eco. Le aule sono vuote ormai sono già tutti a casa.
Cerco ovunque, ma più lo cerco più non lo trovo.
Sento rumore di acqua che corre: c'è un rubinetto aperto da qualche parte.
E poi lo trovo.
"Scusami." Dice.
Non ci credo. L'ha fatto veramente.
Non vedo più la sua pelle dal polso al gomito. C'è troppo sangue sopra.
Ha lividi ovunque. Sul volto, sulle braccia, ma soprattutto intorno a un occhio.
"Mi-"
Voglio piangere. Non posso sopportare di vederlo così.
"Cosa ti sei fatto?" Dico in lacrime.
Mi avvicino e passo delicatamente una mano sui tagli.
"Mi serve qualcosa." Gli dico.
Sono agitata, le mani mi tremano. Odio vedere il sangue, soprattutto se così tanto tutto in una volta.
"Lascia stare Abigail." Dice mentre apro tutti i cassetti che ci sono sotto il lavandino.
Non c'è niente, hanno rubato tutto gli studenti.
"Non lascio stare niente Michael."
"Non importa. Non fare niente. Vai a casa, ti raggiungerò."
Sta malissimo, non riesce neanche a stare in piedi.
"No Michael. Guardami." Gli dico mettendogli le mani sulle guance facendo in modo che mi guardi.
Ho il suo sangue anche sulle mie mani.
"Tu non mollare okay? Andrà tutto bene. Ora metto tutto a posto."
"Ti amo Abi." Dice in lacrime.
Lo abbraccio forte e lui ricambia stringendomi ancora più forte.
"Andiamo." Gli dico.
La gente che ci vede potrebbe pensare che abbiamo ucciso qualcuno.

Live. || M.C.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora