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Rientrai in stanza e trovai Harry alzato, a petto nudo che camminava per la stanza.

"Che fai in piedi, il dottore ha detto di non stancarti troppo" dissi chiudendo la porta.

"Sono andato in bagno" rispose sedendosi sul letto.

"A che ora posso uscire?" Chiese.

"Non ne ho idea, posso andare a chiedere" dissi uscendo dalla stanza.

Chiesi a un dottore lì vicino che mi rispose che dovevamo aspettare ancora due ore.

"Mancano ancora due ore" dissi entrando in stanza.

"Uffa che noia" disse Harry alzandosi.

"Che faccio ora in due ore?" Chiese girando per la stanza.

Io risposi con un'alzata di spalle.

"I bambini?"

"Sono a casa dei miei genitori" dissi sedendomi su una sedia.

"Tu come stai?" chiese sedendosi difronte a me.

"Bene, mi fa male un po la pancia ma sto bene " dissi guardandolo.

"Chi lo sa magari aspetti un altro fagottino, che bello un nuovo bimbo" disse scoppiando a ridere come uno scemo.

"Smettila" dissi arrossendo un po e lanciandogli un cuscino in faccia che lo colpì in pieno.

"Ehi come ti permetti, io sono malato" disse facendo un'espressione da commedia.

"Si malato di cervello" dissi ridendo.

"Mi sento offeso,prendi questo" disse lanciandomi un cuscino che mi colpì in faccia.

"Come hai osato farlo, non si picchiano le donne" dissi ridendo e colpendolo ancora con un cuscino.

"Io non ti sto picchiando e poi tu sei mia moglie" disse divertito parando il colpo del cuscino.

"E che cosa centra che sono tua moglie, non devi picchiarmi lo stesso " dissi sorridendo.

"Non lo farei mai, non oserei neanche alzarti un dito" disse serio.

"Sono contenta" dissi sdrammatizzando e lanciandogli un cuscino.

"QUESTA È GUERRA" disse alzandosi e colpendomi ripetutamente con il cuscino.

Io cercavo di parare i colpi con le mani ridendo.

"Ok ok basta mi arrendo" dissi allontanando il cuscino.

Lui fece un segno di vittoria e poi scoppiò a ridere.

Mi tese la mano per aiutarmi ad alzarmi, io l'afferrai e mi tirò su ed io essendo un po sbadata andai a finire addosso a lui.

Lui mi sorresse e mi circondò la vita con le braccia, mi baciò e io risposi prontamente al bacio.

Passammo le due ore così, a ridere, scherzare e qualche volta a baciarci.

Fummo interrotti dal medimago che entrò dalla porta.

"Allora ragazzi, il signor Potter può tornare a casa ma deve stare a riposo per una settimana e deve essere spalmata questa crema nella parte colpita per far di che la ferita guarisca subito, deve essere spalmata una volta al giorno" disse il dottore porgendomi la crema.

La presi e dopo che il dottore uscì Harry si preparò ed uscimmo.

Ritornammo a casa ed Harry andò a spogliarsi.

Io dovevo rimettere apposto della roba su degli scaffali in alto, e non arrivandoci presi la scala, questo lavoro lo avevo iniziato prima di sapere che Harry era al San Mungo.

"Amore, ma che stai facendo?" Disse Harry scendendo le scale.

Io ero sopra la scala e stavo quasi per cadere.

"Dovevo sistemare queste cose" dissi cercando di non cadere.

"Ma potevi chiamarmi che lo facevo io, così finirai per cadere" disse sorreggendo la scala.

"Lascia stare che ce la faccio, e poi tu devi stare a riposo" dissi.

"Non importa, dai scendi che lo faccio io" disse cercando di farmi scendere.

"No tu devi stare a riposo" gli ripetei.

"E tu devi scendere"

"No"

"Ginny scendi" disse con tono più fermo.

"Perhè diavolo sei così testardo?"

"Ma tu sarai testarda, e ora Ginevra scendi"

Non mi piace quando mi chiama così, significa che è arrabbiato o stufo.

"Uffa" dissi scendendo.

Lui mi sorrise un po e poi mise a posto lui la roba.

"Dobbiamo andare a prendere i bambini" dissi sedendomi sul divano.

"Gia" rispose scendendo dalla scala.

"Adesso la rimetti a posto tu" dissi indicandogli la scala.

"Si mia signora" disse divertito portando la scala nello sgabuzzino.

Io risi leggermente e dopo qualche minuto vidi comparire Harry.

"Allora come va la pancia?" disse ghignando.

"Non ricominciare" dissi dandogli un leggero pugno sul braccio.

"Ok la smetto" disse alzando le mani in segno di resa.

"I bambini li prendiamo domani che dici? Tanto ormai è tardi" dissi guardando fuori dalla finestra.

Lui annuì.

Andai in camera da letto e mi misi il pigiama.

Appena mi sedetti sul letto vidi comparire Harry.

"Ti devi mettere la crema" gli ricordai.

Lui annuì, presi il tubetto di crema.

"Dai te la metto io, togliti la maglietta" dissi facendolo sedere sul letto.

Si tolse la maglietta e io gli passai la crema, dopo aver finito mi andai a lavare le mani.

"Aspetta due minuti che si deve asciugare" dissi ritornando in camera

"Si mamma" disse tristemente.

Io gli sorrisi comprensiva e dopo che furono passati conque minuti si rimise la maglietta.

Ci sistemammo sotto le coperte e poggiai la testa nel suo petto.

"Che infarto mi hai fatto venire stamattina" dissi accoccolandomi a lui.

"Mi dispiace, ma ricorda che io non sono tanto facile da abbattere" rispose
Io risi.

"Buona notte" dissi.

"Notte, ti amo"

E senza poter rispondere mi addormentai profondamente.

Mai Dire Mai (Hinny) #In RevisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora