15. // un capodanno non convenzionale

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Avere il proprio migliore amico in Inghilterra non era molto comodo perché vedersi risultava impossibile. Durante le vacanze natalizie o pasquali nessuno lasciava la propria casa per i vari impegni con famiglia e amici, e durante quelle estive Federico spesso lavorava e Michael cominciava i suoi piccoli tour. Si stava facendo un nome, quel ragazzo, e come nome d'arte usava il soprannome che il milanese gli aveva dato e Federico si sentiva abbastanza onorato.
Stavano comunque conducendo una loro vita.
Michael aveva la sua casa a Londra con Andreas e Federico si era appena trasferito in un appartamento con Giulia. Tutto sembrava procedere come doveva, fino a quando decisero di passare il capodanno tutti e quattro insieme a Londra.
Era fine dicembre, Federico e Giulia erano da poco arrivati a Londra e si poteva sentire nell'aria l'ansia per il nuovo anno.
"Il 2014 sarà un anno fantastico!" esclamò Giulia.
"Giu', lo dici ogni anno" ribatté Federico.
"È una cosa positiva, che ti lamenti!".
Erano davanti alla casa di Michael, stavano aspettando la coppia inglese per andare a una festa che Michael aveva definito "la più bella di sempre". Era una cosa un po' da vip, dato che Michael ora poteva permetterselo. Non era ancora famoso quanto Madonna o Bill Clinton, ma la sua strada se la stava facendo.
"You ready guys?" disse Andreas spuntando all'improvviso. Diede una pacca sulle loro spalle e sorrise.
Federico non sapeva cosa aspettarsi la prima volta che aveva conosciuto Andreas. Si aspettava un ragazzo elegante, raffinato e quasi snob, e invece eccolo lì, il ragazzo perfetto. Simpatico, solare, normale e pure talentuoso. E un po' non gli andava giù che fosse così aperto e simpatico con lui, ma non riusciva a non farselo piacere. Quando Michael aveva presentato Andreas a Giulia la ragazza era rimasta un attimo spiazzata, poi aveva sorriso e stretto la mano al ragazzo. Quella sera ammise a Federico che si era dimenticata che Michael fosse gay e Federico si ritrovò a sospirare sollevato a quella affermazione.
"Let's go!" urlò Giulia correndo verso l'auto. Andreas le andò dietro per aprire l'auto e Michael arrivò poco dopo.
"Giulia è felice" disse l'inglese a Federico.
"Capodanno a Londra, chi non sarebbe felice?" esclamò Federico.
"Stasera ci divertiremo un sacco!".
E Michael fu di parola.

Arrivarono alla festa verso le nove di sera, quando la gente era già un po' brilla e la pista da ballo già piena. Era una festa in una casa di qualche personaggio famoso – non così famoso per Federico, perché non ne aveva mai sentito parlare e continuava a dimenticarsi il nome. La casa era a tre piani, aveva una piscina enorme e c'era un servizio catering assurdo. Federico si sentiva quasi un intruso in quel mondo. Era tutto troppo bello per essere vero.
"Io direi di cominciare la serata con qualche aperitivo" propose Michael e dopo aver tradotto il tutto ad Andreas, quest'ultimo si propose per andare a prendere i drink. Prese le ordinazioni e Giulia lo seguì.
"Voglio vedere se riconosco qualcuno!" aveva detto la ragazza scappando via. Federico scoppiò a ridere e i suoi occhi si persero tra la folla intorno a loro.
Era un mondo che sinceramente non gli sarebbe dispiaciuto vivere. Musica, personaggi famosi, drink, feste. Aveva un po' l'anima da festaiolo ma non era mai riuscito a farla uscire. Sua madre aveva impostato un certo regime in casa, sapeva che se non fosse cresciuto secondo i suoi metodi si sarebbe ritrovato a combattere da solo contro i suoi genitori. Ormai non ci faceva più caso, sapeva che sua madre lo amava ed era convinto che lo avesse cresciuto in un certo modo perché era giusto per lui, era per il suo bene, ma sotto sotto Federico avrebbe voluto essere un po' diverso. Farsi dei tatuaggi, per esempio. Lui li amava ma sua madre li aveva sempre odiati.
"Tu pensa troppo, Federico" urlò Michael sopra tutta quella musica. Federico tornò alla realtà e rise.
"Posso vedere i tuoi pensieri in tua testa" continuò Michael.
"Hai ragione, almeno oggi dovrei smettere di pensare".
"Definitely. Siamo qui per divertire, o sbaglio?".
"Oh, non sbagli, e qualcosa mi dice che sarà il miglior capodanno di sempre. Dimmi una cosa, Mik".
"Cosa?".
"Sono sempre così le feste dove sei invitato?".
"Beh, non sempre ma quasi".
Devo proprio trasferirmi in Inghilterra, pensò Federico.
Gli altri due tornarono poco dopo con gli aperitivi e la festa cominciò ufficialmente anche per loro.

Amore che vieni, amore che vaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora